Non avevo alcuna intenzione di vedere qualcuno perciò feci finta di dormire. Ma Ryan continuava a bussare imperterrito.
Mi alzai e spalancai la finestra. "Cosa vuoi?" dissi seccata.
"Ho bisogno di sapere cos'è successo quella notte." disse scavalcando la finestra.
"Punto primo, non so come tu sappia di quella notte; punto secondo, non sono affari tuoi."
"Emma, io ti ho sempre visto come una ragazza sempre allegra e sorridente e quando ti sei messa a piangere, mi si è stretto il cuore. Vedendoti così triste ho capito che anche le persone apparentemente più felici hanno qualcosa di brutto da nascondere."
Mi guardò con uno sguardo pieno di compassione e di comprensione ed io scoppiai a piangere.
"Em, non voglio vederti così giù. Scusami, non avrei dovuto."
Lo guardai non capendo il perché di quelle scuse. "Ho capito che è difficile raccontare l'accaduto e non sarei dovuto entrare così a casa tua e pretendere una spiegazione."
"Io non ti capisco." dissi tra le lacrime.
"Che cosa non capisci, Em?"
"Non mi hai mai rivolto la parola, mai. Poi, una sera vieni qui e dormi con me. Io ti aiuto con tuo padre, passiamo un bel pomeriggio e ceniamo insieme. Poi, a scuola, non mi degni di uno sguardo..."
"Shhh." disse interrompendomi. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Era un'abbraccio dolce, pieno di scuse e di compassione. Dio quanto amavo quel ragazzo.
"Scusami Em, prima o poi ti spiegherò il motivo del mio comportamento. Lo so, sono uno stronzo. Sono sicuro che tu stia cercando di stare alla larga da me, lo so perfettamente. Ma io farò di tutto per non lasciarti andare."
Mi guardò dritto negli occhi e, dopo quello che sembrò essere un'eternità, si alzò dal mio letto dirigendosi verso la cucina.
Che cosa doveva spiegarmi? Perché si comportava in quel modo? Io non lo capivo proprio... Più cercavo di comprenderlo, meno capivo.
Ryan tornò poco dopo con una tazza di latte e dei biscotti. "Ryan non c'era bisogno..."
"Sì, invece. Mangia qualcosa e mettiti sotto le coperte. Dovresti dormire un po', non sono stati giorni facili per te." disse interrompendomi.
Divorai tutto in pochi minuti, senza dire nemmeno mezza parola. Ryan era seduto accanto a me. Mi osservava e sorrideva quando una goccia di latte cadeva sulla mie gambe. Appena finii, mi mise sotto le coperte come se fossi una bambina e poi portò la tazza in cucina.
"Mi fai un po' di spazio?" disse quando tornò nella mia camera.
Mi spostai in modo tale da lasciare abbastanza spazio. Si sdraiò accanto a me circondandomi nel suo abbraccio.
Il sonno iniziò a farsi sentire.
Avere Ryan Blake accanto era qualcosa di stupendo. Era caldo ed il suo abbraccio era protettivo e dolce. Mi riempii le narici del suo profumo mentre gli occhi iniziarono a chiudersi.
"Buonanotte piccola stella." sentii sussurrare poco prima di cadere nel sonno.
***
"Oddio!" dissi guardando l'orario. "È mezzogiorno!"
"Non hai lezioni oggi, riposati se hai ancora sonno." disse Ryan dalla porta.
Che cosa ci faceva ancora qui?
"Taylor è rimasta a dormire da Jake e rimarrà da lui fino a stasera. Mentre Lui è da Liam fino alla fine della settimana."
Capii al volo che quel "Lui" non era altro che Travis. Sapeva che non adoravo sentir pronunciare il suo nome.
"Hai fame?" mi chiese appena mi alzai dal letto.
"Giusto un po', ma mi conviene alzarmi lentamente. Sai, mi gira la testa." dissi posandomi la mano sulla fronte.
Ryan si avvicinò e mi prese in braccio. "Ryan!! Mettimi giù!" urlai.
"Non ci penso nemmeno." disse ridendo. "Ti gira la testa perché non hai mangiato! Perciò ti porto in cucina, ma faccio prima a portarti io con le mie gambe che tu con le tue."
Mi poggiò delicatamente sulla sedia e mi diede un bacio sulla fronte. "Complimenti per l'esame." sussurrò allontanandosi.
"Come hai fatto a saperlo?"
"Le voci girano, cara Emma. A volte girano così velocemente che la luce viene considerata una principiante." disse sorridendomi.
Sorrisi a mia volta osservando quella piccola fossetta che andava a crearsi sulla sua guancia.
Mi mise due pancake nel piatto e poi guardò l'orario.
"Em, io devo andare. Ho lezione tra venti minuti e se non mi sbrigo non arriverò in tempo."
"Oh, certo vai."
"A dopo Em!" gridò uscendo dalla porta.
"A dopo..." dissi, ma ormai lui non poteva sentirmi.
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Amami (in revisione)
RomanceUn racconto che parla della storia di una ragazza che ha sempre vissuto in mezzo ai segreti e nel dolore, causato principalmente dalla mancanza di una famiglia. Il suo nome è Emma Thompson ed è una studentessa del college. Emma è follemente innamor...