Nessun sentimento, nessuna emozione, solamente un enorme vuoto dentro che mi stava divorando lentamente. Il mio cuore non era più nel suo solito posto, ma era sparso chissà dove in mille pezzi, sframtumato a mani nude dal ragazzo che credevo provasse amore nei miei confronti.
Ero immobile davanti a quella finestra ad aspettare il momento in cui Ryan si fosse staccato da quelle labbra perennemente tinte di rosso, tirandole uno schiaffo sul volto. Ma quel momento non arrivò mai. Anzi, il bacio sembrava intensificarsi sempre di più, mentre l'amore che provavo per quel ragazzo fino a mezz'ora prima stava svanendo piano piano.
Mi aveva delusa, usata, tradita. Io lo avevo sempre detto che prima o poi sarei scesa dal pedistallo su cui mi aveva messa. Ed in quel momento ero in ginocchio con lo sguardo puntato verso l'alto ad osservare quello che una volta era il mio posto.
Non mi resi nemmeno conto delle lacrime che stavano inziando a scendere dagli occhi. Scorrevano veloci come l'olio scivola sul vetro e fredde come il ghiaccio. Perché, infondo, stavo diventando di ghiaccio. Dopo quello che era successo ai miei genitori ed a mio fratello, ero diventata una ragazza chiusa, ma avevo mantenuto un carattere abbatanza solare. Ma, in quel momento, sentivo di star perdendo anche quello.
"Em stai bene?" chiese Tay da dietro le mie spalle. Sentii la sua mano calda poggiarsi sulla mia spalla come segno di rassicurazione.
Non avendo la forza di emettere anche un effimero suono, mi limitai ad accenno del capo, ma anche il mio collo sembrò faticare per quel semplice gesto. Ero stanca, distrutta e mi sentivo come un bambola, senza forze.
"Vieni sul divano. Continuare a guardare non serve a nulla." continuò, conducendomi verso il centro della sala.
"Io l'amavo e anche lui mi amava, Tay." iniziai a dire subito dopo essermi seduta. "Lo vedevo dal suo sguardo. I suoi occhi dicevano tutto."
"Em, sta' tranquilla." cercò di rassicurarmi la mia coinquilina. Era sempre stata una buona amica e, ovviamente, anche compagna, ma non era mai stata brava a rassicurarmi. Ma, d'altronde, nemmeno io.
"Vuoi che chiami Danielle?" chiese con tono dolci. "Due amiche sono sempre meglio di una."
In fondo, non era un'idea molto brutta. Era sicura che lei avrebbe trovato parole migliori rispetto a quelle di Taylor, ma non volevo avere molte attenzioni.
Scossi leggermente la testa e, lentamente, andai in camera mia senza aggiungere nemmeno mezza parola.
La prima cosa che vidi dopo aver varcato la soglia fu la finestra. Quella dannata finestra dalla quale Ryan poteva entrare liberamente nella camera e mettersi a dormire accanto a me. Non era passata nemmeno mezza giornata dall'ultima volta che ero avvolta nel suo abbraccio e già mi mancava da morire. Quelle sue braccia calde che avvolgevano la mia vita mi facevamo sentire protetta, mentre in quel momento erano mie nemiche.
Mi stesi sul letto con la piccola e minima speranza di riuscire a scacciare via tutti quei pensieri che giravo nella mia mente. Sembrava stessero facendo una maratona e che ognuno di essi stesse facendo di tutto pur di arrivare primo. Era davvero difficile riuscire a dimenticare chi avevi realmente amato, ma nessuno poteva dimenticare, solamente si cercava di deviare quel pensiero.
Appena chiusi gli occhi, sentii tre piccoli tocchi sul vetro della finestra. Quei tocchi erano di routine, ormai. Erano il rumore che amavo di più, ma, in quel momento, avrei preferito non sentirli. Alzai leggermente lo sguardo e vidi i suoi capelli neri scompligliati sulla nuca. Improvvisamente, una scossa invase tutto il mio corpo ed il mio cervello non riusciva a mandare l'input di muoversi alla mia gambe. Era come se i miei piedi fossero diventati cemento armato.
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Amami (in revisione)
RomanceUn racconto che parla della storia di una ragazza che ha sempre vissuto in mezzo ai segreti e nel dolore, causato principalmente dalla mancanza di una famiglia. Il suo nome è Emma Thompson ed è una studentessa del college. Emma è follemente innamor...