"Dove sei stata!? Ti ho chiamata tre volte!" urlò Taylor appena aprii la porta.
"Buongiorno anche a te." risposi ridendo.
"Emma, sii seria. Mi hai fatto preoccupare. Quando sono tornata a casa e non ti ho trovata, ho pensato che ti fosse successo qualcosa. Soprattutto dopo la chiamata di stanotte!"
"Tay, sto bene. Non è successo nulla di grave."
"Non mi hai ancora risposto." disse incrociando le braccia.
Ma era un interrogatorio o sbaglio? Non la sopportavo quando faceva così.
"A cosa?"
"Ti ho chiesto dove sei stata."
"Ehm,..." dissi passandomi la mano tra i capelli. "Ero con Travis."
"Che cazzo ci facevi con quello stronzo?" disse. "Oh, hai saputo?" continuò dopo aver visto il mio sguardo.
"Sì, ho saputo." dissi mettendo la giacca sulla sedia, "E l'ho anche incontrata."
"Hai incontrato Clover? Credevo che volesse rimanere a distanza da te."
"Travis l'ha convinta a incontrarmi."
"Oh,... allora non è poi così tanto stronzo come credevo." disse Taylor alzando le spalle.
Sorrisi ed andai in camera mia. Appena aprii la porta vidi Ryan seduto sul letto.
"Ciao." disse alzandosi e venendo verso di me. Mi cinse la vita con le sue braccia e si chinò per darmi un bacio veloce sulla fronte.
"Ciao." risposi mettendomi in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia.
"Ragazzi non vorrei morire di diabete!" disse Taylor passando davanti alla porta della mia camera.
"Tay!" dissi ridendo.
Ryan si girò e chiuse la porta. "Così nessuno ci potrà disturbare." disse tra i miei capelli.
"Oggi..." iniziai a dire.
"Sì, lo so. Ho sentito che ne stavi parlando con Taylor. Ora, però, non tiriamo fuori l'argomento, okay?"
"Va bene." dissi sorridendo. Aveva ragione. Questa storia mi stava assillando abbastanza ed era arrivato il momento di rilassarmi.
"Domani comportati come vuoi. Non fare finta che io non esista." mi disse prima di congiungere le labbra alle mie.
Sorrisi a quel contatto inaspettato e mi aggrappai al suo collo per assaporarlo al meglio.
La sua mano destra faceva su e giù lungo la mia spina dorsale con movimenti lenti che mi provocarono piccole scosse.
Il mio cervello smise di ragionare quanto la sua lingua si fece spazio tra le mie labbra.Piano piano si staccò da me, continuando a baciarmi la guancia, poi il collo e poi la spalla. I brividi iniziarono a salire lungo la schiena, mentre il mio cuore batteva all'impazzata.
Mi prese di peso dalle gambe ed io rimasi aggrappata alla sua spalla come un salame.
"Ryan! Mettimi giù!" riuscii a dire mentre ridevo.
"Non ci penso proprio." disse poco prima di scoppiare in una risata fragorosa.
Appoggiai i gomiti sulla sua schiena e misi le mani sotto in mento. "Stronzo." dissi mettendo il broncio.
"Lo so." disse mentre mi faceva stendere sul letto.
Mi sdraiai rigirandomi tra le coperte. Poi mi soffermai a fissare il suo volto, così perfetto e così bello. Non potevo credere che Ryan fosse qui con me. Era un sogno diventato realtà.
"Sono bello, vero?" disse quando si rese conto che lo stavo fissando.
Gli tirai un cuscino in faccia. "Presuntuoso." dissi ridendo.
"Prima ero stronzo ed ora presuntuoso. Quali altri aggettivi mi spetteranno?"
"Tanti, tanti, tanti altri."
Sorrise alla mia risposta e si mise accanto a me, inglobandomi nel suo abbraccio.
"Dormi piccola stella. Hai passato una giornata difficile oggi." disse baciandomi la testa.
Chiusi gli occhi e mi addormentai nel suo caldo abbraccio.
STAI LEGGENDO
Amami (in revisione)
RomanceUn racconto che parla della storia di una ragazza che ha sempre vissuto in mezzo ai segreti e nel dolore, causato principalmente dalla mancanza di una famiglia. Il suo nome è Emma Thompson ed è una studentessa del college. Emma è follemente innamor...