32.

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"Mi spieghi che cos'hai dentro quella tua testolina? Perché stento a credere che tu abbia un cervello." disse Danielle appena varcai il cancello d'entrata del college.

"Come scusa?" le chiesi non capendo bene a che punto volesse arrivare. Insomma, sbaglio o mi aveva dato della stupida?

"Tranquilla, era un complimento." disse rendendosi conto delle parole che aveva appena detto. Sinceramente, a me non sembravano un vero e proprio complimento. "Mi sono spiegata male." aggiunse poi.

"Direi di sì." dissi io, confermando quanto aveva appena detto.

"Intendevo dire che, secondo me, non possiedi un cervello, ma bensì un vero e proprio computer."

La guardai accigliata, senza capire minimamente a cosa si stesse riferendo.

Lei alzo gli occhi al cielo e, tirandomi per un braccio, mi condusse dentro la scuola. Danielle camminava molto più velocemente di me e, di conseguenza, facevo fatica a stare al suo passo. Camminando sempre più avanti tra i corridoi, notai un ammasso di gente attorno ad una bacheca.

"Hanno esposto i risultati?" chiesi, iniziando a capire qualcosa di tutta questa storia.

"Esattamente!"

Mi aprii un varco tra tutta quella gente. Essendo piccola di statura, riuscii a passare tranquillamente, senza causare troppi problemi alle persone circostanti.
Alcuni mi guardarono male, ma non m'importava più di tanto.

Lessi il mio nome in fondo all'elenco, come sempre d'altronde. Chiusi gli occhi, in attesa del coraggio di spostare lo sguardo, ma, a quanto pare, non arrivò all'istante. Impiegai un bel po' di tempo prima di riuscire ad aprire le palpebre per vedere il risultato. Il mio sguardo si spostò poco più a destra e, finalmente, riuscii a vedere quella che c'era scritto.

"Visto? Hai un computer qua dentro." disse Danielle, picchiettandomi sulla testa. "Altro che cervello!"

"Il m-massimo!?" dissi non credendo a quello che avevo appena letto. Era la seconda volta di seguito che accadeva e non potevo crederci. Avevo sempre preso voti abbastanza alti fin dalle medie, ma non mi era capitato un fatto simile.

"Eh sì, cara mia. Hai preso il massimo. Ma come diamine fai? Insomma, io non ci riuscirei."

"Tutto è possibile." dissi alzando le spalle.

"Ora non ti montare la testa, cara mia. Mi piace di più la Emma timida e poco convinta che c'era fino a pochi secondi fa."

"Non cambierò mai, stai tranquilla."

"Vedremo." disse Danielle poco convinta delle mie parole. "Ora, se non ti dispiace, Justin mi aspetta. Ci sentiamo dopo, secchiona!"

"A dopo!" le urlai dietro le spalle.

Sospirai, cercando di rilassarmi. Un altro esame era passato ed ero riuscita a superarlo dando il meglio di me. Certo, avevo diminuito il mio tempo libero per studiare, ma ogni tanto bisognava fare dei sacrifici per avere certe soddisfazioni. O almeno, io la pensavo in questo modo.

Andai verso il mio armadietto per prendere libri della lezione della prima ora, ossia algebra. Era una materia che mi piaceva. Non mi pesava studiarla, al contrario di materie come storia o letteratura. Facevo una fatica immane per riuscire a farmi entrare in testa anche solo mezza pagina. Quando ero al liceo e leggevo la parola "storia" sul diario, mi deprimevo. Facevo di tutto meno che studiare quelle maledettissime pagine.

"Gran bel risultato, Thompson."

"Oh, grazie Zac." risposi, sorridendogli.

"Blake mi ha detto che si è confidato con te su Stella." disse, facendo su e giù con la testa. Questa conversazione iniziava a non piacermi. "Come l'hai presa? Insomma, non dev'essere stato facile per te sapere che Blake ha avuto una relazione così stabile in precedenza."

Amami (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora