15.

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Davanti ai miei occhi c'era una donna. I capelli ricci le ricadevano fin sotto le spalle e le sue labbra sottili erano colorate di un rosso molto scuro. I suoi occhi neri brillavano di una luce particolare, tra la felicità e il dolore.
Mi ricordavo perfettamente di quella donna. Era uguale a sette anni prima, ma solo con qualche ruga in più.

"M-mamma?" riuscii a dire. Non potevo credere di averla davanti ai miei occhi.

"Emma." rispose dolcemente. Mi era mancata la sua voce, così acuta e sensibile allo stesso tempo. Mi faceva sentire al sicuro.
Gli occhi le si riempiono di lacrime e venne verso di me. Mi abbracciò forte ed io ricambiai l'abbraccio.

"Mamma mi sei mancata." dissi tra le lacrime.

In questi ultimi sette anni non facevo altro che pensare a lei. Ogni singola cosa della mia vita la ricollegavo alla sua "morte". Anche Travis era sempre nei miei pensieri, ma principalmente per avermi rovinato la vita.

Parlammo per ore e Travis rimase là ad ascoltarci. Le raccontai tutto quello che feci in questi anni. Le dissi di Taylor, di Ryan e della scuola, senza dimenticare nemmeno una virgola.
Lei, però, non mi raccontò come passò la sua vita dopo essersi allontanata da me. Non mi spiegò nemmeno perché fece finta di essere morta e soprattutto perché non lo disse nemmeno a sua figlia.

"Devo andare." disse ad un certo punto.

"Cosa? Perché? Ci siamo appena riviste." risposi delusa.

"Non posso spiegarti tutto ora, okay? Un passo per volta. Ci rivedremo altre volte, tranquilla." disse dandomi un bacio sulla fronte.

Si alzò e, prima di scomparire in mezzo a tutta quella gente, andò a salutare Travis.

"Tu sapevi?" gli chiesi appena si sedette accanto a me.

Annuì leggermente. "Ho passato questi ultimi sette anni in sua compagnia." aggiunse con un filo di voce.

"Cosa??"

"Io volevo dirtelo, ma Clover mi impediva di incontrarti. Lei sapeva tutto di te. Sapeva cosa facevi, dove abitavi, quali fossero i tuoi risultati scolastici."

"Perché hai passato con lei tutto questo tempo?"

"Dopo quella notte, ho perso anche io la mia famiglia. Clover, così, ha deciso di accogliermi tra le sue braccia, ma ad una condizione."

"Cioè?"

"Sparire dalla tua vita." disse guardandomi negli occhi. "Lei ti teneva sotto controllo e si rendeva conto della tua sofferenza, ma continuava a non fare assolutamente niente. Rimaneva a guardarti soffrire, senza agire, senza darti una spalla su cui piangere. Ma io non potevo farci nulla perché le avevo promesso di sparire."

Non potevo credere a quelle parole. Stava dipingendo mia madre come un mostro, ma ero sicura che dietro le sue azioni ci fosse qualcosa di più grande, di più misterioso ed io ero decisa a scoprirlo.

"Quando sono andato a stare da Ryan, non mi sarei mai immaginato di poterti rivedere. Quando ti ho vista alla porta ho avuto l'istinto di abbracciarti e di non lasciarti più andare. Ma tu non mi hai dato tempo di spiegare." disse passandosi la mano tra i suoi capelli biondo cenere.  "Volevo rimediare a quello che è successo quella notte, ai sette anni passati a guardarti soffrire per colpa mia. Volevo fare qualcosa di significativo ed importante per te. E quindi, che cosa fare se non farti rivedere tua madre?
Ne ho parlato con Clover ed alla fine ha accettato. Quindi ora, eccoci qui." continuò sorridendomi.

"Travis io..."

"Em, mi dispiace per tutto. Mi dispiace per aver distrutto la tua famiglia, per non esserti stato accanto nel momento del bisogno e soprattutto per averti nascosto una cosa così importante."

Mi guardò dritto negli occhi ed in quel momento capii che era sincero.

Aveva rovinato la mia famiglia e una buona parte della mia vita, ma aveva cercato di essermi utile. Tutti meritavano una seconda possibilità, no?

Lo abbracciai. All'inizio fu un po' titubante, quasi scioccato dal mio gesto, ma poi ricambiò l'abbraccio.

"Grazie Travis." dissi alzandomi.

Me ne andai senza nemmeno salutarlo.
Avevo passato circa due ore fuori casa e, appena guardai il telefono, trovai tre chiamate perse da Taylor.

Camminai verso casa con la consapevolezza che Taylor mi avrebbe fatto una delle sue solite scenate.

Amami (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora