Louglas era conscio dell'imminente esplosione, e si era preparato ad affrontarla. Nonostante ciò, il rumore gli fece scoppiare il cuore in gola, mentre l'onda d'urto lo catapultò contro la parete alle sue spalle. Colpendo bruscamente il cemento, il respiro uscì con prepotenza dai suoi polmoni, lasciandolo per qualche secondo in apnea. Subito dopo, l'aria carica di polvere e stucco cercò di farsi strada nelle sue vie respiratorie, provocandogli pesanti colpi di tosse. La sensazione di qualcosa di liquido percorrergli il lato sinistro del viso, gli fece capire di aver appena ricevuto una ferita alla testa. Scuotendo la nuca per poter riprendersi e, al contempo, osservare attorno, Louglas riuscì ad individuare i tre ragazzi che erano con lui. L'albino e Maka si trovavano a terra, vicino al mobile della biblioteca ribaltato; mentre suo nipote si trovava poco distante da loro, mezzo coperto da macerie di poco conto. Dall'apertura che portava alle scale scendevano altri detriti: pezzi di muro e di scalini.
-Me lo sarei dovuto aspettare - borbottò Soul, cercando di alzarsi facendo leva sui gomiti. Le orecchie ancora gli fischiavano a causa dell'esplosione.
-Hanno attaccato più tardi del previsto - disse invece Maka, facendo altrettanto e mettendosi a sedere vicino al compagno.
-In che senso? - le chiese l'albino confuso. Lui aveva notato quella strana figura entrare nel palazzo e poi scomparire, ma la ragazza come faceva a sapere che stava per accadere qualcosa?
-Parlando con Louglas, io e Kevin avevamo intuito che l'Organizzazione avrebbe attaccato a breve - spiegò lei, poggiando la schiena sul lato del mobile alle sue spalle. Soul le si avvicinò, prendendole la mano e sollevandole il braccio per controllare le ferite riportate.
-Louglas? -. Il ragazzo esaminò velocemente la stanza. Il vecchio era cosciente e poggiato a peso morto contro un muro.
-Sì, esatto. Mio nonno. Ora potreste darmi una mano? - si intromise Kevin, sbracciandosi per far notare ai due la sua presenza. Ricordandosi solo in quel momento del bruno, Maka sobbalzò, iniziando poi a gattonare verso di lui.
-Scusa, scusa. Adesso ti facciamo uscire -.
Soul sbuffò. - Vorresti lasciarlo qui? - lo rimproverò la bionda, incredula.
-Certo che no! - protestò lui. Ma avrebbe anche potuto lasciarci un po' di tempo per noi. Aggiunse nella propria mente, sentendosi leggermente in colpa per quel pensiero.
I due ragazzi iniziarono a spostare le macerie che bloccavano Kevin, liberandolo fino al punto di permettergli di alzarsi. Per fortuna, a parte qualche ferita superficiale, non aveva riportato contusioni gravi.
-Tutto a posto? - si informò Maka, prendendogli il volto tra le mani e controllando non avesse riportato traumi cranici.
-Sì, sì. Tutto a posto - rispose Soul per l'altro ragazzo, staccando la bionda e controllando personalmente le condizioni del bruno.
-Non mi aspettavo tutta questa preoccupazione da parte tua - scherzò Kevin. - O forse ti dà semplicemente fastidio che... -.
-Mi sembri stare anche fin troppo bene per essere appena sopravvissuto ad un'esplosione - lo interruppe Soul, dandogli una forte pacca sulla schiena.
I due si osservarono per qualche secondo, scambiandosi una conversazione silenziosa che Maka non riusciva a comprendere.
Un colpo di tosse ricordò ai tre la presenza di una quarta persona. Si voltarono tutti verso Louglas. L'anziano uomo non aveva provato in alcun modo né di alzarsi né di allontanarsi da quelli che l'avevano catturato. Soul lo guardò con sospetto.
-Devo chiedergli una cosa - disse l'albino, deciso a chiarire i dubbi di Liz.
-Lavora per l'organizzazione - affermò con voce dura Maka. -Il vero traditore è lui. Kevin non c'entra nulla -.
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Madness
FanfictionLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...