All'interno del solito e buio seminterrato, Louglas stava controllando al computer gli spostamenti di Maka e dei suoi amici. Con loro era andato anche suo nipote. Il vecchio aveva provato a convincerlo a desistere, ma lui aveva insistito. Nemmeno le occhiatacce dell'albino erano servite.
- Ahh! L'amore - sospirò tra sè e sè, riconducendo il comportamento del giovane alla sua infatuazione per la biondina.
L'uomo si lasciò andare ad un fugace sorriso, prima di tornare a fissare con occhi spenti e freddi lo schermo. - Vedi di non farti ammazzare, ragazzo -.
Accese il microfono e indossò l'auricolare che gli avrebbe permesso di dare istruzioni alle persone all'interno della villa. La planimetria della stessa era proiettata in una seconda finestra, mentre il cartaceo sulla scrivania riportava segnate tutte le trappole disseminate in giro.
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[Il giorno prima]
- Davvero possiamo partire per salvare Kiddo?? - urlò Patty a pochi centimetri dal viso del signor Death.
L'uomo dai capelli neri l'allontanò, fissando gli occhi sulla sorella maggiore. Negli occhi di Liz bruciava la determinazione nel riportare a casa il compagno.
- Il vostro aereo è già pronto. Vi porterà fino all'aeroporto più vicino, poi dovrete avvicinarvi approfittando di Maka - spiegò lui.
- In che senso? - chiese Black Star, voltandosi verso la bionda, la quale non aveva mostrato alcun segno di turbamento a quella notizia. Probabilmente era stata lei stessa a proporre quella soluzione.
- A Venezia abbiamo incontrato Noah - spiegò Soul, stringendo un pugno per la rabbia. Non sono non aveva potuto fare nulla, ma nemmeno si era reso conto del fatto che quel verme aveva passato del tempo da solo con la sua ragazza. Lei non gliene aveva parlato fino al loro ritorno a Death City.
La bionda prese la parola. - Esatto. Mi ha invitata a visitare la villa dove tiene prigioniero Kid, quindi verrete tutti con me come accompagnatori -. Quella sera alla festa in maschera, prima di ricongiungersi con Soul, la giovane aveva chiacchierato con un uomo dalla carnagione scura. Sotto il travestimento, non aveva immediatamente riconosciuto Noah. L'aveva scambiato per uno dei molti che si erano approcciati per offrirle la loro compagnia. Lo sconosciuto non l'aveva trattenuta a lungo: le aveva semplicemente fatto i complimenti e allungato un invito. Sovrappensiero lei l'aveva infilato in una delle tasche del costume. Se n'era ricordata solamente dopo lo sguardo che aveva scambiato con Noah al momento del brindisi. In hotel aveva poi accertato con Louglas l'indirizzo.
Il fatto che Noah stesso l'avesse invitata esattamente dove era tenuto Kid non poteva essere una coincidenza. Era chiaramente una trappola.
- Non ti sembra un po' strana la faccenda? -. Tsubaki espresse ad alta voce i dubbi di tutti i presenti nella stanza.
- Chiaramente. Perfino uno stupido capirebbe che qualcosa puzza. Ci vuole attirare là, per qualche strano motivo - concordò Maka.
Soul scosse la testa. A quell'inquietante uomo interessava solamente la bionda. Non le avrebbe tolto gli occhi di dosso nemmeno per un istante.
- Ma allora... forse non dovremmo... -.
- Invece dobbiamo - scattò Liz, interrompendo il timido tentativo di Tsubaki. - Questa è un'occasione d'oro. Kid è segregato ormai da troppo tempo. Dobbiamo salvarlo assolutamente! -.
Patty abbracciò dolcente la sorella maggiore. La lontananza dal corvino l'aveva provata e il suo cuore ormai non riusciva più a reggere alla preoccupazione. Più di tutti, era Liz quella che stava soffrendo in quel momento.
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Madness
FanfictionLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...