A Death City c'era una piccola caffetteria non molto frequentata. Il locale era nuovo e arredato con cura. La carta da parati di un tenue color lavanda era intervallata da cornici riportanti pitture ad olio di erbe aromatiche e fiori. Gli stessi erano stati utilizzati per decorare e profumare l'ambiente, con piccoli vasetti artigianali disposti sui tavolini e sulle mensole.
All'interno della caffetteria aleggiava un debole ma persistente profumo di caffè, accompagnato dall'inviata te aroma di pasta appena cotta.
Liz adorava fare colazione in quel locale.
Si trovava a poca distanza dalla villa di Kid, ed era uno dei posti posti di Death City a non essere preso d'assedio.
-Proprio un bel casino - mormorò Tsubaki, seduta di fronte alla maggiore delle sorelle Thompson.
Le due si erano date appuntamento lì, proprio per discutere della faccenda che in quei giorni spopolava sul web. Persino qualche giornale di gossip aveva pubblicato articoli e interviste ai fan.
Liz alzò gli occhi dal suo bicchiere di caffellatte.
La corvina aveva lasciato la rivista aperta sul tavolino, mentre zuccherava il suo tè ai frutti di bosco.
In cima all'articolo una foto sgranata reclamava attenzione. Lo screen stampato di un video mostrava chiaramente il loro amico albino. L'angolazione della foto era talmente perfetta da far dubitare quello fosse uno scatto non programmato.
-Maka sarà furiosa -.
-Come minimo - concordò Liz, ricordando il tono della bionda al telefono. Quella mattina doveva esserci anche lei, ma la ragazza aveva rifiutato l'invito.
A causa del caratteristico colore albino di Soul, per i curiosi non era stato difficile trovare l'appartamento che condivideva con Maka. Dal giorno delle riprese, uscire di casa per loro era diventata un'impresa.
-Dici che dovremmo dare una mano? - chiese Tsubaki, preoccupata per il rapporto che i suoi due amici avevano iniziato a far funzionare.
Liz alzò le spalle, lanciando una seconda occhiata alla foto dell'articolo.
-Lasciamo se la sbrighino da soli. E comunque, non credo Maka abbia bisogno d'aiuto -.———————
-Soul, sei un cretino! - urlò Maka controllando lo spioncino della porta d'ingresso. Finalmente anche l'ultimo scocciatore aveva deciso di andarsene.
L'albino, seduto sul divano con l'aria di chi non aveva problemi al mondo, le rispose con un semplice mugugno. In quei giorni si era sentito affibbiare quell'appellativo talmente tante volte, che ormai aveva smesso di considerarlo un insulto.
Notando l'indifferenza del ragazzo, Maka si piazzò davanti a lui. Gli prese dalle mani il libro di musica che stava sfogliando, e con i pugni chiusi sui fianchi si protese in avanti.
-L'hai capito o no che sei un cretino? - gli ripetè, picchiettandogli un dito sul petto.
Soul sbuffò, sollevando il viso. - Dovresti ampliare il tuo repertorio, principessa -.
La bionda corrugò la fronte.
L'albino avvertì il pericolo imminente (orami conosceva Maka talmente bene da riuscire a prevedere quando avrebbe adoperato uno dei suoi micidiali "Chomp"), e si sbrigò ad aggiungere: - Mi sono già scusato per la faccenda -.
La sera stessa, pensò tra sè e sè. I ricordi di quel giorno affiorarono alla mente del ragazzo, incurvandogli le labbra in un sorrisetto.
-Già, ma non erano scuse sincere - precisò Maka, abbassandosi ulteriormente per far più pressione sull'albino.
Soul le prese il braccio e la tirò verso di sè, facendola sedere sulle proprie gambe. La ragazza arrossì leggermente, ma mantenne il suo cipiglio.
-Vedrai che in un paio di giorni tornerà tutto come prima. Non appena uscirà un nuovo scandalo su cui chiacchierare, si dimenticheranno di tutto -. Soul allacciò la mano a quella di lei, tirandosela ancora più vicina.
Maka aveva da poco finito di fare la doccia, quando il campanello aveva suonato. Le ciocche biondo cenere, che non avevano avuto il tempo di asciugarsi ancora, le ricadevano scomposte ai bordi del viso.
-Mi sembra tu la stia prendendo un po' troppo alla leggera - protestò lei, distogliendo lo sguardo. Non riusciva a reggere l'intensità con cui Soul la guardava.
-E tu ne stai facendo un dramma - ribatté lui, iniziando a rigirarsi una ciocca sul dito.
-Forse perchè preferirei tenere separata la mia vita privata da quella lavorativa? - azzardò con una leggera punta di sarcasmo la ragazza. Se avesse voluto venir tormentata ad ogni ora, non avrebbe mai deciso di indossare una maschera per il lavoro.
-Non credo saranno molti quelli a collegarti ad Angel - la rassicurò lui, posando la labbra sul suo collo. Quel leggero contatto fece venire la pelle d'oca a Maka. - In fondo sono pochi anche quelli che sanno che stiamo assieme - aggiunse l'albino. A parte i continui flirt, la bionda era alquanto restia a palesare i suoi sentimenti in pubblico.
-Non è comunque una scusa - protestò lei, tornando a guardare il ragazzo sotto di lei.
Lui le sollevò la mano intrecciata nella sua, lasciandole un secondo bacio sulle dita affusolate.
-In teoria staremmo litigando -. Maka scivolò leggermente indietro sulle ginocchia, tentando di porre un po' di distanza tra loro. Soul sollevò la schiena del morbido appoggio del divano. Con il braccio libero circondò la vita della bionda, riportandola a sè. Stavolta talmente vicina che perfino i loro petti, respirando, potevano toccarsi.
-Tu continua pure a litigare - le disse l'albino. I capelli gli coprivano parzialmente il viso, tuttavia Maka riusciva a vedere chiaramente le iridi rosse del ragazzo. La bionda non si soffermava mai troppo a fissarle, perchè ben conscia dell'effetto che avevano su di lei.
E anche Soul lo sapeva.
-Sei ingiusto - protestò lei in poco piú di un sussurro.
-Eri bellissima - si giustificò Soul, continuando a guardarla.
-Me l'hai già detto -.
-E volevo far sapere a tutti che sei mia -.
-Anche questo me l'hai già detto -.
-Quindi? -.
Maka si morse il labbro inferiore, avvertendo il viso andarle a fuoco. - Lo sai - disse lei con voce tremante e spostando leggermente lo sguardo.
-Cos'è che dovrei sapere? -.
Alla bionda non serviva guardarlo, per sapere che il solito sorriso di vittoria si stava facendo strada nel viso dell'albino.
Lui le diede un altro bacio sulla guancia. Le labbra fredde e ruvide di lui altro non fecero che aumentare la temperatura avvertita dalla ragazza.
-Io... sono... t,tua - balbettò Maka tornando a connettere i loro sguardi.
Soul la strinse ulteriormente, facendole arcuare leggermente la schiena.
Un familiare dolore accompagnò il morso, e il suo corpo tremò.
Quando tutto terminò, entrambi avevano il respiro pesante per l'intensità del momento. Perfino le gote di Soul si erano leggermente imporporate.
-Ma ciò non toglie che sei un cretino - disse la bionda a bassa voce, cercando di svincolare dall'intimità di quel momento.
Soul ghignò.
-Ed è per questo che mi ami -.
-Questo non l'ho mai detto -.
-Vedrai che tra non molto riuscirò a fartelo dire - le promise Soul, prima di assaporare l'assuefante sapere delle sue labbra.
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Madness
FanfictionLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...