22. Los Angeles

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Le luci vennero improvvisamente accese, accecando gran parte dei presenti. I pochi a non essere affetti da quel brusco cambio di luminosità furono gli attori sul palco.

Un uomo sulla trentina, con i capelli spettinati meticolosamente e la cravatta allentata per dare un senso di liberazione al pubblico, si avvicinò ad una ragazza bionda con una maschera sul viso. Le strinse la mano, complimentandosi con lei e ringraziandola per aver preso parte a quello spot.

Soul, nascosto dietro al regista, tenne gli occhi fissi sullo sconosciuto. Il linguaggio del corpo di quest'ultimo comunicava chiaramente le sue intenzioni. Una scappatella e via.

L'albino si morse il labbro inferiore per trattenersi dall'avvicinarsi con fare possessivo si due. Il lavoro della bionda la portava inevitabilmente ad aver a che fare con altra gente. E da quando aveva smussato il suo carattere, la bionda attirava ancor più persone. Solo nella sua veste lavorativa, fortunatamente.

La bionda lo indicò, sventolando un braccio per salutarlo. Soul alzò semplicemente una mano discreta.

Liberatasi dal corteggiatore improvvisato, Maka si avvicinò all'albino, trascinandolo letteralmente ai camerini. La ragazza non vedeva l'ora di potersi liberare del costume di Angel per poter visitare un po' la città.

Lei e Soul erano atterrati a Los Angeles un paio di giorni prima. Il programma preparatole da suo padre era molto intenso e non solo prevedeva book fotografici e spot televisivi. La sera doveva apparire e intrattenere gli ospiti di vari locali. Di conseguenza, i momenti di relax erano veramente pochi e preziosi.

La ragazza si sbarazzò della maschera e del trucco in pochi secondi. Poi, con la visiera de cappello ben calata per coprirle il volto, uscì dagli studi in compagnia di Soul. Anche lui aveva cercato di mascherare la propria identità nascondendo le caratteristiche ciocche albine sotto il cappuccio.

-Tuo padre ti ha proprio caricato di lavoro - commentò il ragazzo non appena furono saliti su un taxi. Direzione: il fast food più vicino per poter finalmente riempire il buco nelle loro pance.

-I suoi debiti non sono per nulla finiti - spiegò la bionda controllando sul cellulare la lista di impegni della giornata. Avevano un buco fino alle due del pomeriggio, poi avrebbero dovuto trovarsi allo studio Snake per la collaborazione con...

-Da quanto tempo! - si lasciò sfuggire Maka, rimettendo a posto il telefono.

Soul le riserbò uno sguardo confuso, che lei liquidò con una semplice alzata di spalle.

-Eccolo! - esclamò invece all'improvviso la ragazza, puntando l'insegna verde elettrico di un piccolo ristorantino.

I due ragazzi fecero fermare il taxi e si precipitarono all'interno del locale. Fortunatamente non trovarono molta gente, quindi riuscirono a ordinare in fretta.

-Stasera cosa abbiamo in programma? - chiese Soul, bevendo un sorso della Coca Cola che aveva ordinato.

-Performance ad uno dei ristoranti più famosi di Los Angeles. Che ne dici di suonare la base per la mia canzone? -.

-Non ci penso nemmeno! Vengo pagato per accompagnarti e proteggerti, non per esibirmi al tuo fianco -.

-Eddai! - protestò puerilmente la bionda.

-Nemmeno se sfoderi i tuoi migliori occhi da cucciolo - ridacchiò l'albino.

-Mi sarei divertita di più - borbottò Maka.

-Posso... Posso accompagnarti io... se vuoi... Non so... non so come comportarmi... -. Una voce non chiaramente definibile attirò l'attenzione di entrambi.

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