64. La melodia dell'anima

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[Villa Death]

- Sono sul posto - annunciò Liz con tono trionfale. 

- Finalmente - sospirò Tsubaki, rilassandosi. 

La polizia era stata a casa di Kid mezz'ora prima, a prelevare i due che avevano fatto irruzione. Per il momento sarebbero stati trattenuti con l'accusa di aggressione e invasione di proprietà privata. Ma la maggiore delle Thompson sperava di poter aggiungere altri capi entro fine giornata. Tutto però pesava sulle spalle di Soul e Maka, nonché sulle informazioni che sarebbero riusciti ad estrapolare da Kevin. Liz, tuttavia, era certa che anche quel Louglas non fosse del tutto a posto. Probabilmente c'era dentro quasi tanto quanto il nipote. 

- Certo che Soul e Maka si cacciano sempre nei guai - notò Patty, prendendo una patatina dal pacchetto che teneva tra le mani. 

- E noi dobbiamo sempre tirarceli fuori - concordò Kid, chiudendo la chiamata con il capo della polizia. Il giovane dai capelli neri era riuscito a convincerlo all'impiego di un paio di elicotteri.

- Se ci fosse stato il grande Black Star con loro, tutto si sarebbe risolto senza intoppi - urlò l'azzurro, poggiando un piede sul tavolino del salotto. 

- Se ci fossi stato tu, sarebbe andato tutto a catafascio! - disse invece Angela, spingendolo a terra e saltando tra le braccia di Tsubaki. La ragazza carezzò i capelli marroni della piccola, mentre questa mostrò la linguaccia a Star. 


[Maka]

Battendosi i pugni sulle tempie, cercando di ricordare, la ragazza sembrava sull'orlo di una crisi. Era giunta così vicina a concludere il lavoro della madre, ed ora si ritrovava bloccata da una semplice codice ad una cifra. 

- Maka, sei qui dentro? -. 

La ragazza alzò gli occhi, e vide Kevin e Soul entrare nella stanza delle guardie. I due sembravano ... battuti. - Che vi è successo? -. 

- Nah, un semplice scontro con uno degli scagnozzi di Lady Arachne - minimizzò il bruno, lanciando una strana occhiata all'albino. Questi, invece, teneva la testa bassa, nascondendo la parte superiore del viso con la frangia. 

- Tu...? -. Kevin si bloccò, superando il bancone e notando i corpi a terra. Il ragazzo impallidì, portandosi la mano alla bocca, mentre le guance gli si gonfiarono. 

- Se devi vomitare, fallo in un angolo - gli disse Maka, ben comprendendo la reazione dell'amico. Ciò che la lasciò interdetta fu invece l'espressione vuota di Soul, il quale non sembrò minimante toccato da quella macabra visione. Tralasciando il codice su cui stava lavorando, la ragazza si avvicinò al compagno. - Soul, tutto a posto? -. Gli prese la mano, abbassandosi per poterlo osservare in viso. 

Kevin guardò i due, pronto ad intervenire nel caso l'albino avesse fatto qualcosa di strano. Ancora non aveva dimenticato la luce pericolosa negli occhi di lui. 

- Soul? - chiamò nuovamente la bionda, stringendo la presa sulla mano del giovane. Questi non ripose. 

- Kevin -. Maka decise quindi di rivolgersi al bruno. - Cosa è successo? -.

- Abbiamo incontrato Giriko -. 

- Giriko... -. La ragazza cercò di ricordare il nome e di associarlo ad un viso. - Ah, sì! Non era in prigione? -. 

- Lady Arachne è riuscita a farlo uscire. Comunque... -. Kevin cercò le parole migliori per spiegare quello a cui aveva assistito. - Ad un certo punto, Soul... è come cambiato. Sembrava... -. 

- Pericoloso? - concluse Maka, intuendo quello che l'amico stava cercando di dirle. Il bruno scosse semplicemente la testa. - Capisco -. 

- Ehi, Soul - disse la bionda sollevando il viso dell'albino. Le iridi carminie di lui erano spente, nonostante si mossero per mettere a fuoco la ragazza di fronte a lui. - Scusa se non ero lì con te -. 

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