66. Un po' di tempo dopo

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Maka scese le scalinate dello studio di registrazione per l'ultima volta. Aveva appena concluso il suo ultimo incarico e, finalmente, poteva dire addio a quella doppia vita che aveva portato avanti per anni. Alla fine aveva anche cominciato a piacerle, ma la bionda sapeva che non era quella la sua strada. Sebbene un'idea precisa su cosa fare nel futuro non avesse ancora iniziato a formarsi nella sua mente. 

- Oggi sempre raggiante - l'accolse Soul, poggiato alla sua moto e con un secondo casco proteso verso la ragazza. Lei lo prese, annuendo con la testa. 

-Come potrei non esserlo? Oggi è un giorno importante - disse lei con la voce attutita dalla protezione che le copriva l'intera nuca. 

- Ti sei portata un cambio? - chiese l'albino, prendendo posto e togliendo la moto dal cavalletto. Maka salì dietro di lui, circondandogli il busto con le braccia. 

- Ovviamente! Sono anche stata attenta a scegliere qualcosa che non mandi Kid fuori di testa -. 

La risposta di Soul a quell'ultimo commento venne mangiata dal rumore del vento, mentre le lunghe ciocche turbinavano all'aria. I due percorsero le strade che li separavano dalla villa del loro amico corvino. Superarono le altre macchine, zigzagando tra di esse, cercando di indovinare quali altri veicoli si stessero dirigendo verso la loro stessa destinazione. 

I cancelli di casa Death erano spalancati e una guardia monitorava tutti gli ingressi. L'albino si mise in coda ad una macchina nera lucente. Quando poterono ripartire, Maka prese un cartoncino metto bianco e metà nero, mostrandolo all'uomo della sicurezza. Senza nemmeno fermarsi completamente, ai due venne dato il permesso di procedere. 

- Non avevo mai visto tanta gente riunita qui - contemplò la bionda, continuando a strattonare Soul per fargli vedere alcuni modelli lussuosi parcheggiati attorno a loro. Cercando di evitare uno schianto che avrebbe potuto costargli molto caro, il ragazzo riuscì a portare la moto nel luogo che Kid gli aveva indicato durante la loro chiamata. 

- Siamo ancora in tempo per scappare via - sospirò Soul con un sorriso. Maka gli diede un colpo sulla spalla, rimproverandolo. I loro amici si erano impegnati molto nella preparazione dell'evento e loro non potevano di certo mancare. 

- Come pensi ci starebbero Kid e Liz? Al posto loro, io mi interrogherei sulla vera natura della tua amicizia -. Notando l'insofferenza del compagno, la ragazza gli prese un braccio. - E poi, hai promesso di suonare il piano -. L'albino scrollò le spalle ancora più a disagio di prima. Esibirsi in un'occasione importante come quella... Era da molto tempo che non si trovava di fronte ad un pubblico talmente folto e altolocato. I conoscenti della famiglia del corvino erano tutti personaggi che ricoprivano cariche importanti e ciò metteva non poca pressione nel ragazzo dagli occhi rossi. 

- Ciò non mi aiuta - ammise Soul, bloccandosi di fronte agli scalini che li avrebbero portati all'ingresso della villa. 

Maka fece scivolare le mani fino a circondare quelle dell'albino. Se le portò alle labbra, dandogli un leggero bacio. - Io non vedo l'ora di poterti ascoltare. La tua musica mi sempre tremare l'anima - lo pregò lei, sollevando lo sguardo con occhi da cucciolo. 

Il ragazzo si morse il labbro. - Se proprio insisti -. 

La bionda ridacchiò con esultanza. 


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Tsubaki si districò tra gli invitati che chiacchieravano nel grande salone. Adocchiò Black Star ridere sguaiatamente sopra ad uno dei tavoli che avrebbero dovuto venir apparecchiati per il buffet. Rossa in viso per la vergogna, lo raggiunse, tirandolo giù a forza. 

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