L'orologio dell'hotel scoccò le 20 in punto, quando Soul e Kid entrarono nella sala conferenze deserta. Il corvino si era accordato con il cliente per il luogo dell'incontro.
La stanza non era molto grande, ma si affacciava direttamente su uno dei canali. Scappare dalla finestra in caso di bisogno sarebbe stato semplice. Inoltre, cadendo in acqua, non avrebbero nemmeno rischiato di riportare ferite gravi.
Il centro del locale era occupato da un'enorme tavola ovale di legno e vetro. Copie ingiallite di trattati firmati in quella sala erano esposti tra i due materiali, così che i commensali potessero leggerli senza rovinarli.- Non siamo arrivati troppo presto? - chiese l'albino, controllando il suo orologio da polso. L'ora dell'incontro era stata fissata per le 20.30.
- Volevo controllare la stanza - rispose Kid, esaminando nei minimi particolari ogni angolo della saletta. Ignorò completamente un quadro che pendeva leggermente a destra, a dimostrazione della preoccupazione che accompagnava l'attesa. Ci pensò Soul a raddrizzare l'opera d'arte, prima che l'amico se ne accorgesse e scoppiasse in una delle sue solite crisi.
- Come mai? Credi che ci sarà bisogno di... ? -.
Il corvino scosse la testa, fissando l'altro ragazzo. - Meglio essere sempre pronti. Soprattutto quando si tratta con certe persone -.
Soul mugugnò in segno di assenso, andando ad aprire tutte le finestre che si affacciavano al canale. All'ultimo incontro c'era stata perfino una paratoia.
- Non pensavo avreste trattato ancora con lady Arachne - rifletté il ragazzo, mordendosi l'interno della guancia a disagio. Ripensare a quel giorno portava alla mente brutti ricordi.
- Prima o poi dovrai dirlo a qualcuno - canticchiò il demone rosso, saltellando dietro all'albino. Quest'ultimo lo ignorò completamente.
- Non sono d'accordo nemmeno io. Non riesco a capire perché mio padre abbia accettato di incontrare quella donna. E soprattutto non capisco perché ho dovuto sostituirlo -. Kid amava avere tutto sotto controllo. Quella situazione, invece, era piena di dubbi e angoli bui. Ciò lo infastidiva molto.
- Forse tuo padre ha in mente qualcosa - provò a ipotizzare Soul. Il padre di Kid non era uno sprovveduto.
Il corvino ripensò al genitore. Ai suoi occhi, l'uomo non era altro che un bambino in un corpo troppo cresciuto. Aveva ancora atteggiamenti spensierati e incuranti delle conseguenze. I suoi discorsi pubblici erano imbarazzanti, brevi e fin troppo colloquiali. Kid non aveva visto l'ora di prendere in mano gli affari per poter donare una maggior aria di serietà all'impero del padre.
- Probabilmente non ha nemmeno pensato prima di accettare - sospirò Kid. Non aveva un'alta considerazione del genitore, nonostante lo amasse senza riserve.
Le porte si aprirono mentre ancora stavano controllando la stanza. Soul si bloccò a fianco della finestra, fingendo di star prendendo aria. Kid, invece, andò a sedersi a lato del tavolo. Lady Arachne, scortata dal suo maggiordomo, entrò con frustrante calma, fino a posizionarsi esattamente di fronte al corvino. Nella stanza erano tutti tesi, caricando l'aria di pura elettricità statica. L'unico che sembrava a proprio agio era il demone rosso, che si muoveva ancheggiando attorno alla sedia su cui si era seduta la donna.
- Pensavo avrei trattato con il signor Shinigami - commentò Arachne con un sorriso freddo e provocante.
Kid unì le mani di fronte a sé, poggiando i gomiti sul tavolo. - Per te sarebbe stato senz'altro più semplice -.
Dietro alla donna, non visto da entrambi gli ospiti, Soul si lasciò scappare un ghigno.
- Un po' di rispetto, ragazzino. Stai parlando con Lady Arachne -. Il maggiordomo si alzò in difesa della propria signora, guadagnandosi uno sguardo di scherno da parte dell'albino.
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Madness
Hayran KurguLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...