7. Un invito a cena per nulla gradito

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Report file no. 1
Nome: Maka
Cognome: Albarn
Età: 20
Altezza: 1.67
Aspetto fisico: capelli biondo cenere; occhi color verde oliva; carnagione chiara
Aspetti comportamentali: intuitiva e intelligente, gran lavoratrice, orgogliosa, difficilmente chiede aiuto
Professione: studentessa universitaria presso la facoltà di lingue estere
Alter ego: Angel, idol
Famiglia: Spirit Albarn, padre

Report file no. 2
Nome: Soul
Cognome: Evans
Età: 22
Altezza: 1. 82
Aspetto fisico: capelli albini; occhi rossi
Aspetti comportamentali: fissato con l'essere cool, cinico, sembra provare un certo risentimento nei confronti degli altri membri della propria famiglia
Professione: impiegato presso un'agenzia di body guarding
Famiglia: Michelle Evans, madre
Moritz Evans, padre
Wes Evans, fratello

<Tutto qui quello che siete riusciti a trovare?> chiese la donna dai lunghi capelli corvini lasciando scivolare i due fogli sul tavolo rotondo.
Un uomo vestito da segretario si inchinò, formando un perfetto angolo da novanta gradi con il busto. <Desolato mia signora. Purtroppo le informazioni che ci hanno passato i nostri uomini sul campo erano piuttosto scarne. Temo vogliano tenersi per se alcuni dati per evitare eventuali tagli al personale>.
Lei fissò gli occhi viola sulla figura di lui, provocandogli un brivido di stizza lungo la spina dorsale.
<Cerca di gestire la situazione, allora>.
<Oppure me ne occuperò io> proruppe dal buio una terza voce. Essa apparteneva ad un tipo con una strana capigliatura che ricordava molto una sega. Capelli cioccolato e occhi nocciola; una serie di piercing su entrambe le orecchie e un altro nella parte alta del naso. Con aria strafottente, entrò nel cono di luce proiettato dalla lampada sul tavolo.
Il maggiordomo emise un verso di stizza, tornando ad ergersi nella sua totale altezza. Superava il secondo uomo di una decina buona di centimetri.
<Ti sembra l'abbigliamento adatto con cui presentarsi alla nostra signora, Giriko?>.
Giriko sogghignò, alzando le braccia e incrociandole dietro la nuca, pronunciando maggiormente la sua muscolatura. Indossava dei lunghi e grandi guanti tipici degli artigiani e una camicia senza maniche aperta sul davanti. Una catenina di metallo si poteva intravedere dietro al tessuto bianco. <Invidioso, Mosquito?> ribatté, riferendosi al fisico asciutto e scheletrico del maggiordomo.
<Di un giovinastro come te?> rise Mosquito.
<Ha parlato l'incartapecorito!>.
<Su, basta litigare> si intromise la donna con voce leggera e soave. Non sembrava nemmeno star facendo loro le parole, ma loro conoscevano bene la loro signora. Sapevano come interpretare ogni sfumatura del suo sguardo, ogni cambiamento nel suo tono. Si zittirono entrambi all'istante.
<Chi se ne sta occupando al momento?> continuò la donna, giocherellando con le sue lunghe unghie smaltate.
<Abbiamo un infiltrato all'interno dell'agenzia che si sta occupando di recuperare tutti i dati compromettenti. Nel frattempo, gli esperimenti con il Mad Hatter sono stati sospesi. Un nostro uomo è riuscito a salvare un campione e sta procedendo con la consegna. A breve i nostri laboratori potranno continuare con la sperimentazione>.
<Che noiaaa!!!!>.
Interrotto, Mosquito chiuse gli occhi per accumulare tutta la pazienza necessaria. <E allora perché non ci aggiorni tu sugli sviluppi?> domandò provocante a Giriko. Il moro roteò su se stesso come se dovesse fare un'esibizione, poi si sedette malamente sul tavolo, avvicinandosi pericolosamente alla loro signora. Questa si raddrizzò sulla sedia, osservando con aspettativa il suo sottoposto.
<La morte di quel ciccione non solo è stata una gran liberazione> esordì, riferendosi a Betson. <Ma ha anche permesso un risvolto interessante nella ricerca>.
La donna alzò un sopracciglio. Giriko aveva catturato la sua attenzione.
<Uno degli "ospiti" della vacanza organizzata da Betson è stato contagiato dall'ultimo ritrovato. Potrebbe essere divertente osservare come il Mad Hatter si mescola al sangue umano>.
<E queste informazioni come le hai avute?!>  sbottò Mosquito, rosso in viso. La sua signora sembrava particolarmente deliziata da quella notizia e lui non riusciva a sopportare l'idea che fosse stato quel giovinastro a provocarle una tale emozione.
Da contro, Giriko accentuò il suo sorriso, sbeffeggiando maggiormente il suo collega. Sollevò l'indice e lo mosse scandendo la successiva parola. <Se-gre-to>.

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