Lady Arachne sistemò lo schermo del computer, in modo che la webcam fosse perfettamente centrata. Sul monitor, in un angolino in alto, la donna vide il proprio riflesso leggermente pixellato. Il resto dello schermo era nero e attraversato da continue interferenze grigie. Un'unica finestra verde indicava che l'altro interlocutore era connesso solamente come audio.
- Siamo riusciti a riprendere il file con i nomi dei vertici della nostra organizzazione -.
Dopo vari tentativi, erano riusciti a decriptare il documento contenuto nella collana che avevano sottratto alla giovane Albarn. Ora che avevano avuto la conferma che erano riusciti a recuperare quello che cercavano, potevano iniziare a disfarsi di tutti quelli coinvolti.
- Molto bene - rispose una voce chiaramente camuffata. - Per il resto? -.
- L'accordo finanziario con la famiglia Death non è andato a buon fine. Anche il rapimento del giovane è stato un fallimento. Purtroppo ci siamo giocati anche Noah. I suoi sottoposti, così come alcuni dei miei, sono finiti nelle mani delle forze dell'ordine. Lui è riuscito a scappare, ma non abbiamo idea di dove si trovi -. Mosquito, nascosto dietro la sua signora, leggeva il report che aveva precedentemente stilato dettagliatamente. Erano mesi che non si mettevano in contatto con il capo dell'intera organizzazione.
- Per quanto riguarda la traditrice, è stata individuata e tolta di mezzo da Betson. Tuttavia, siamo stati costretti a liberarci di lui, dal momento che aveva iniziato ad essere ingestibile -.
- In che senso? -.
Mosquito portò i fogli dietro la schiena. - Accecato dall'ira e dalla vendetta, ha preso l'iniziativa di perseguire la figlia della traditrice, convinto fosse coinvolta in tutta la faccenda -.
- Il panzone aveva ragione - aggiunse una terza voce con fare presuntuoso. Lady Arachne incurvò le labbra in un sorriso rasserenato. Mosquito, invece, schioccò la lingua.
- Alla fine sei riuscito a tornare, Giriko - lo salutò la donna.
- Speravo di riuscire a vivere ancora qualche giorno senza la tua fastidiosa presenza - aggiunse Mosquito.
L'uomo dai capelli bruni entrò nell'occhio della telecamera, permettendo al vertice dell'Arachnofobia di vederlo. Indossava ancora i vestiti con cui era stato portato in prigione. Erano tutti sporchi e puzzolenti, ma la doccia avrebbe potuto attendere. Quell'incontro era troppo importante.
- Betson aveva ragione. La ragazza è chiaramente coinvolta - rincarò la dose l'uomo.
- Vuoi dire che oltre ad Angel, c'erano altri aiutanti? - domandò la voce attraverso lo schermo nero.
Giriko scosse la testa. - Quelle due sono la stessa persona -.
- Noah aveva invitato alla villa Angel - iniziò a spiegare Mosquito, interrompendo il compagno. - Ma le telecamere interne hanno ripreso il volto della figlia di Sasha -.
- Ciò vuol dire che ci basterà occuparci di una sola persona per porre finalmente fine alla questione - concluse Lady Arachne, ripensando al tempo che aveva perso a causa dell'infiltrata. Chi l'avrebbe mai detto che una singola persona potesse costringere la loro organizzazione ad un tale spiegamento di forze e personale?
- Sbagliato - crepitò il microfono.
Le tre persone presenti nella stanza fissarono confusi lo schermo.
- Dovremmo eliminare anche i suoi amici -.—————
Kevin uscì dalla lezione con una scusa. Sapeva che Maka gli avrebbe chiesto spiegazioni più dettagliate, ma per il momento doveva solamente pensare ad incontrarsi con Giriko.
Il messaggio dell'uomo l'aveva preso completamente alla sprovvista. Gli diceva semplicemente di farsi trovare nel parcheggio dell'Università. Non era specificato l'orario, nè erano presenti altre informazioni. Tuttavia, il semplice fatto che fosse stato Giriko in persona a mettersi in contatto con lui era sinonimo di urgenza.
Nessuno l'aveva avvisato che l'uomo fosse già uscito dal carcere. Kevin aveva sperato vi restasse almeno qualche settimana. Non poteva immaginare che l'influenza di Lady Arachne fosse così forte.
Nel momento esatto in cui il bruno superò la prima autovettura parcheggiata, una Chevrolet nera imboccò l'entrata del parcheggio.
Giriko abbassò il finestrino e disse al ragazzo di salire in fretta. Lui fece quanto gli era stato detto.
- Quindi? - chiese Kevin dopo una decina di minuti passati nel silenzio più totale.
- Abbiamo ricevuto ordine di occuparci della tua amica - lo informò l'uomo, accendendosi una sigaretta.
Kevin strinse il tessuto dei jeans per scaricare la tensione ed evitare che la stessa si mostrasse nel suo viso.
- Non è presto? -.
- Siamo riusciti a decriptare il file che hai recuperato. Ora che abbiamo accettato essere quello che cercavamo, non c'è più alcun motivo per lasciar in vita una persona talmente pericolosa. Se avesse letto... -.
- Decriptato?! - lo interruppe Kevin. - Chi è stato? -.
Lenoir non poteva di certo esserci riuscita. La protezione dei file era stata affidata a suo nonno e nessuno era in grado di disfare qualcosa fatto da quel vecchio. Le sue capacità informatiche erano migliori di qualunque membro dell'Arachnofobia.
Giriko sorrise malignamente. - Non sei l'unica spia che abbiamo infiltrato in quell'agenzia -.
Il ragazzo si morse il labbro frustrato. Per un secondo l'angoscia gli annebbiò le pupille. Fortunatamente Giriko era concentrato sulla strada per accorgersene.
- Organizzeremo una trappola con l'aiuto del nostro infiltrato - lo informò l'uomo, ma Kevin non lo stava ascoltando. La sua mente pensava velocemente a come risolvere quel nuovo problema.
Non aveva previsto che il momento sarebbe giunto così presto. Tutta colpa del traditore che ancora si nascondeva nell'ombra. Chi era la talpa all'interno dell'agenzia? Chi avrebbe potuto abbattere le protezioni innalzate da suo nonno? Chi...
Un terribile dubbio si fece strada nella mente di Kevin. Il suono del battito del suo cuore improvvisamente amplificato, mentre sudore freddo iniziava a colargli lungo la spina dorsale.————
- Sicuro non sia successo nulla? - chiese Maka al telefono.
- Tranquilla. Se fosse accaduto qualcosa di grave, Kevin me l'avrebbe fatto sapere immediatamente - la rassicurò la voce pacata di Louglas.
- Ma ha lasciato la lezione in fretta. E sembrava preoccupato - insistette la bionda, non ancora convinta.
Il vecchio sospirò. - Facciamo così. Provo a sentirlo e appena so qualcosa ti richiamo io -.
All'altro capo, la ragazza provò a protestare, ma poi acconsentì a quella soluzione. Sebbene l'amico non rispondesse alle sue chiamate, di certo avrebbe risposto a suo nonno.
Non appena si concluse la chiamata, Louglas tornò a concentrarsi sullo schermo di fronte a sè. Mostrava vari grafici e linee colorate.
In un altro schermo, vari quadratini mostravano le riprese dal vivo provenienti da un laboratorio. Varie cavie animali erano tenute sotto sorveglianza per monitorare gli effetti del siero.
La notifica di una mail appena ricevuta spuntò con un PLING in basso a destra. Il vecchio vi cliccò sopra, leggendo distrattamente quelle poche parole.
Quando il suo cervello elaborò il loro significato, Louglas si lasciò andare sul sedile della sedia girevole. Per qualche minuto tolse gli occhi dai vari monitor. Poggiò gli occhiali sulla scrivania, strofinandosi gli occhi ormai vecchi e stanchi.
- Non pensavo arrivasse così presto - mormorò con un misto di eccitazione e tristezza. Il problema di passare tanto tempo in uno stesso luogo era che si finiva per legarsi alle persone che un giorno si sarebbero dovute tradire.
Fissò la foto che custodiva vicino a quella del nipote. Oltre a lui non gli erano rimaste molte persone care. E di queste, una se n'era andata da non molto. La sua morte gli aveva provocato sentimenti contrastanti e ripensamenti che aveva faticato a sopprimere.
Con sguardo triste guardò la foto che ritraeva Sasha e una piccola Maka.
- Sarà dura, ma il lavoro è lavoro -.
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Madness
FanfictionLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...