37. Villa Eibon: primo piano sotterraneo

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"It'll all be mine!
They can't take it away...
from the great old ones to the last drop of candy...
They won't...
I want it...
Everyone's everything will be mine!
I want it...
I'll take it... I'll collect it... I'll gaze at it...
The great old ones... The fragment is mine...
It's only you now... I'll take you, too!"

[Noah]


Index li accompagnò fino alla porta che conduceva al primo ascensore. All'apparenza poteva sembrare una normale soglia, in realtà era stata costruita con un materiale altamente resistente. Senza la giusta chiave elettronica, inoltre, era impossibile aprirla e accedere così a ciò che si nascondeva oltre di essa. Una misura di sicurezza alquanto esagerata, se non fosse stato che Noah valutava la sua privata collezione al pari del tesoro più ricco dell'intero universo. Gli unici a poter accedere ai piani del seminterrato erano solamente il maggiordomo, Noah stesso e quel ragazzino di nome Gopher. A parte loro tre, chiunque altro avesse varcato quella porta, non ne era mai uscito.

Index salutò la comitiva con un misterioso sorriso in volto, assicurando loro che là sotto prendeva il segnale cellulare.

Kevin e Maka digrignarono i denti a quella precisazione. - Mettiti subito in contatto con Louglas - ordinò la bionda non appena il maggiordomo li ebbe lasciati. Senza farselo ripetere due volte, il ragazzo riattivò l'auricolare. Le interferenze c'erano ancora, ma erano molto più flebili e finalmente riuscì a parlare con suo nonno.

- Nonno, stiamo scendendo nel seminterrato. Sappiamo che Kid si trova al piano più basso, quindi... -.

- State per entrare in una specie di labirinto. Attenti a non dividervi. Da qui in avanti vi guiderò io - aggiunse la voce crepitante del vecchio. Kevin alzò un pollice in segno di vittoria e tutti tirarono un sospiro di sollievo. Grazie alle indicazioni di Louglas avevano maggiori probabilità di raggiungere indenni il loro obiettivo.

L'ascensore si bloccò e aprì lentamente le proprie porte metalliche, mostrando loro un lungo corridoio scuro. Su entrambi i lati vi erano enorme vetrine, illuminate dall'interno. Ogni teca riportava la spiegazione del proprio contenuto e un logo su cui era riportata la parola "LUST".

- Credo sia il tema di questo piano - commentò Kevin, osservando una statuetta di legno rappresentante la fertilità. Per qualche minuto, procedendo per il corridoio, si fecero tutti catturare dai dipinti e dalle opere d'arte rappresentanti l'amore in ogni suo genere. Vi erano anche manoscritti, antichi e non.

- Una collezione davvero ben assortita - si lasciò sfuggire Tsubaki, impressionata dalla quantità di materiale presente in quel semplice seminterrato.

- E anche alquanto malsana - concluse Maka, qualche metro più avanti rispetto al resto del gruppo. Era ferma con le braccia incrociate di fronte ad un vetro molto più grande rispetto a quelli precedenti. Dall'altra parte, vi erano un letto con un pesante piumino rosa confetto e una porta.

- Non capisco cosa c'entri con il resto - mormorò Kevin, avvicinando il viso per poter scrutare meglio all'interno. La bionda scosse la testa, tenendo gli occhi puntati sul rigonfiamento delle coperte. C'era chiaramente qualcosa lì sotto. O, per meglio dire, qualcuno.

Alla ragazza non erano sfuggite le ciocche color platino che spuntavano sopra al cuscino. Attirata dall'improvvisa confusione, la persona decise di mostrarsi. Scostò il piumino con movimenti lenti e svogliati, mostrando a tutti la biancheria intima che indossava. Cercando di sistemarsi i capelli, la donna si alzò, lasciando cadere il grembiule che sul proprio corpo. Quel leggero lembo di stoffa era l'unica cosa che la copriva.

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