14. Un "pericoloso" nemico

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Tornati in hotel, Kid notò immediatamente che qualcosa non andava. Per tutto il viaggio di ritorno, Soul aveva accuratamente evitato lo sguardo di Maka, mentre Black Star sembrava sull'orlo di uno scoppio. Il moro sapeva che l'amico non era molto bravo a mantenere i segreti, quindi ipotizzò che lo strano comportamento dell'azzurro fosse proprio dovuto a ciò. Doveva essere successo qualcosa mentre lui era immerso ad osservare gli squali.
Maka, invece, era triste per aver perso la collana di sua madre.
Sulla barca avevano anche incontrato Kevin. Era stato lui a buttarsi in acqua per aiutare la bionda, la quale aveva semplicemente riferito di aver perso l'equilibrio. Kid aveva temuto una reazione di gelosia possessiva da parte dell'albino, ma quest'ultimo era rimasto impassibile, come se la presenza dell'altro ragazzo non sortisse alcun effetto su di lui. Un'altra stranezza da aggiungere alla lista.
Patty, Liz e Tsubaki erano sfinite per la camminata, ma felici e cariche di ricordi che avevano comprato chissà dove. Alla vista del numero di borse infilate lungo entrambe le braccia della maggiore delle sorelle, Kid aveva avuto un mancamento. Non avrebbe mai dovuto lasciare la sua carta di credito alla ragazza. Più tardi avrebbe dovuto controllare quanto aveva speso.
- Come è andata? - chiese ingenuamente Tsubaki, passando parte delle borse al fidanzato. Questi scappò su per le scale dell'hotel urlando parole incomprensibili. Lo guardarono tutti con aria sconcertata.
- Ma che gli è preso? - si lamentò Liz, provando sinceramente pietà per la povera Tsubaki che doveva sopportarlo ogni giorno.
Kid sollevò le spalle, mentre Soul guardò dall'altra parte.
- Maka, cos'è quel broncio? -. Patty prese gli angoli della bocca di Maka constringendola a sorridere. Lei la allontanò malamente.
- Ho perso la collana che mi aveva dato la mamma - rispose scura in volto. Doveva essersi sganciata nel momento in cui era caduta in acqua. Di conseguenza, era tutta colpa di Mike.
- Mi dispiace molto, Maka -. Tsubaki la abbracciò con delicatezza. La ragazza era a conoscenza del valore sentimentale che quel monile aveva per l'amica. Perderlo, con la coscienza che non sarebbe mai più riuscita a ritrovarlo, doveva essere stato davvero un duro colpo.
- E tu, Soul? Hai fatto brutti incontri? - rise la minore delle Thompson.
L'albino schioccò la lingua e se ne andò senza proferire parola alcuna.
- Che caratteraccio - commentò Liz. Maka lo osservò allontanarsi. Avrebbe dovuto rincorrerlo e parlare con lui. Cercare di capire cosa lo turbava e come mai il suo umore fosse peggiorato improvvisamente.
- Che ne dite se passiamo il pomeriggio in spiaggia? Siamo un po' tutti provati da queste escursioni - propose Tsubaki, con il solito tono pacato e gentile.
Mentre gli altri tornarono alle proprie stanze per cambiarsi e preparare le borse da mare, Maka decise di andare a cercare Soul. Lo intravide seduto sotto in albero nel giardino sul retro dell'hotel. Fece per chiamarlo, ma venne intercettata da Kevin, il quale le corse incontro eccitato.
- Maka! -. Il ragazzo si bloccò davanti a lei, sostenendosi sulle ginocchia con il fiato grosso.
- Kevin, tutto a posto? -. La bionda si piegò per poterlo osservare sotto le ciocche della frangia.
- Questo dovrei chiedertelo io - rispose lui con un sorriso. La ragazza notò che aveva cambiato la maglietta, optando per una canotta d'allenamento che lasciava completamente nude entrambe le braccia. Maka ricordava quanto lo avesse preso in giro all'inizio, facendogli notare quanto fosse gracile. Ora i muscoli delle braccia erano ben delineati.
- Vedo che sei andato in palestra - sorrise lei, chiedendosi cosa avesse fatto cambiare idea all'amico. Ricordava che Kevin odiava sudare e faticare. Per questo motivo non aveva mai sviluppato una muscolatura tipica della maggior parte del genere maschile.
Lui non rispose a quella implicita domanda. - Non avrei mai pensato di incontrarti proprio qui - disse invece, alzandosi e poggiando le mani sui fianchi. Anche Maka si raddrizzò. Tra di loro c'erano circa dieci centimetri di differenza, un po' come tra lei e Soul.
- Siamo in due - concordò lei, controllando con la coda dell'occhio che l'albino fosse ancora sotto l'albero. Vide che li stava osservando. O per meglio dire, stava guardando lei. I suoi occhi rossi non le si staccavano di dosso. Un tremante senso di calore le prese lo stomaco, facendole accelerare il cuore. Con fatica tornò a concentrarsi su Kevin.
- Sei da solo? -.
Il ragazzo scosse la testa. - Sono venuto con una compagnia, anche se non conosco molto bene nessuno di loro -.
Maka percepì la fronte dell'amico curvarsi leggermente. Le stava mentendo. - Questa è l'occasione per fare nuove amicizie, allora - le rispose lei gioviale. Kevin si grattò la testa imbarazzato. - Ehm, mi stavo chiedendo... pensi che potrei mangiare con voi stasera? -.
- Non penso ci siano problemi - disse immediatamente Maka. Avrebbe dovuto prima consultare gli altri, ma non vedeva l'ora che il ragazzo se ne andasse. Lo sguardo penetrante di Soul iniziava a non farla più pensare lucidamente. Quando Tsubaki le raccontava che a Black Star bastava fissarla per mandarla in confusione, Maka le aveva sempre risposto che era impossibile. In quel momento comprendeva come dovesse sentirsi l'amica.
- Perfetto! - esultò lui. - Ho anche una sorpresa per te - concluse, correndo via. La ragazza lo guardò allontanarsi. Solamente quando scomparve alla sua vista, decise che era il momento di affrontare Soul. L'albino aveva smesso di fissarla nell'esatto momento in cui Kevin se n'era andato. Lei lo raggiunse e si posizionò di fronte a lui. Con il taglio della mano lo colpì sulla testa.
- Ti sembra il modo di comportarsi, idiota? - lo rimproverò lei.
Lui alzò la testa verso di lei. Sembrava combattuto.
- Cosa ti ha detto? -.
Maka corrugò la fronte, impiegando qualche secondo per collegare il fatto che Soul stava riferendosi alla sua chiacchierata con Kevin.
- Mi ha solo chiesto se può mangiare con noi stasera - rispose la ragazza, incrociando le braccia al petto. Aveva deciso che non si sarebbe seduta con l'albino. Voleva mantenere quella posizione di vantaggio, così da potergli fare per bene la ramanzina per il modo con cui aveva trattato i loro amici. Inoltre, avrebbe potuto imporsi e fargli sputare fuori ciò che lo impensieriva.
- Non lo sopporto - borbottò Soul.
- Eppure non siete poi così diversi. Secondo me potreste andare molto d'accordo - rise Maka, abbassandosi senza pensarci. Quando si ritrovò in ginocchio, si ricordò dei propri propositi e cercò di tornare in piedi il più velocemente possibile. Soul, però, le prese un braccio e la tirò a sé.
- Non mi piace il modo con cui ci prova ogni volta - le spiegò, iniziando a giocherellare con i suoi capelli.
- Stai esagerando. È solo un amico - cercò di rassicurarlo lei. Un attacco di gelosia così esplicito era raro da parte di Soul. Solitamente non dava mai voce a quei pensieri e preferiva agire.
- Quello ha in mente ben altro che semplice amicizia -.
- Credo tu stia vedendo minacce dove in realtà non ce ne sono -.
- E io credo invece che tu sia una stupida -.
Maka si allontanò lanciandogli un'occhiataccia. - Evans, credo tu stia esagerando - lo ammonì lei, riuscendo a strappargli un ghigno.
- Vuoi forse sedurmi con tutta questa formalità? - la provocò l'albino. La bionda ricambiò il sogghigno avvicinandosi. Sebbene piacevolmente stupito (raramente Maka prendeva l'iniziativa), Soul si preparò al bacio che stava per arrivare. La ragazza, invece, si fermò a pochi millimetri da lui.
- Ti piacerebbe, vero? - e si sollevò approfittando di quel momento di distrazione. L'albino la guardò con espressione ebete, rimpiangendo l'occasione persa. Eppure lo sapeva che Maka adorava prenderlo in giro a quel modo. Avrebbe dovuto reagire prontamente per non permetterle di sgusciare via.
- Lo sai che stasera te la farò pagare cara, vero? - la avvisò Soul, riacquistando il suo fare da figo.
- Vedremo - rise la bionda. - Cosa è successo sulla barca? - chiese poi tornando seria.
Soul si morse il labbro. Tenerlo nascosto non sarebbe comunque servito a nulla. - Angie - disse solamente.
Maka si trattenne da pronunciare un ingiurio. Si era distratta appena pochi minuti e quella aveva allungato i suoi tentacoli su Soul.
- Abbiamo solo parlato - aggiunse il ragazzo. Non era necessario far sapere anche di quello che era successo dopo. Se Black Star fosse riuscito a tenere la bocca chiusa, nessun altro ne sarebbe venuto a conoscenza.
- Di cosa? -.
Soul ridacchiò. - Vedo che non sono l'unico ad essere geloso -.
- Io, gelosa?! - sbottò Maka, dandogli un secondo colpo sulla cima della testa.

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