65. File n. -

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File n.1 

Nome: Arachne

Posizione gerarchica: a capo dell'organizzazione

Accuse a suo carico: frode, commissione di omicidi, commissione di rapimenti, evasione fiscale, commercio illegale di armi, contatti con i più pericolosi boss di attività clandestine, favoreggiamento alla prostituzione, riciclaggio di denaro e preziosi, corruzione, esperimenti illegali (*visionare fascicoli allegati per i dettagli*)


File n.2

Nome: Mosquito

Posizione gerarchica: maggiordomo personale di Arachne e secondo in comando

Accuse a suo carico: omicidio, rapimento, associazione a delinquere, hackeraggio di sistemi informatici privati, corruzione  (*visionare fascicoli allegati per i dettagli*)


Il piccolo maggiordomo corse al portone, percosso da continui colpi forti e incessanti. Mosquito non aveva nemmeno fatto in tempo a controllare sullo schermo chi stesse cercando di entrare nella villa, tanto il rumore riverberava nei corridoi. Aveva temuto che, se non avesse fatto cessare immediatamente quel molesto disturbo, la sua signora si sarebbe irritata. Poco poteva immaginare che quella fretta avrebbe costato molto agli abitanti della casa. 

Con tono seccato, seppur educato, Mosquito aprì il portone, accogliendo gli scocciatori con un freddo: - Cosa volete? -. Ma non appena alzò gli occhi, si ritrovò di fronte un distintivo della polizia federale. Senza neppure attendere il permesso per poter entrare, una decina di agenti muniti di giubbotto anti-proiettile irruppe nell'ingresso, dividendosi nei vari locali. 

Nonostante lo sbigottimento iniziale, Mosquito notò la sicurezza con cui si muovevano quegli uomini. Quasi come fossero a conoscenza della planimetria della villa. Qualcuno doveva aver loro fornito dei dettagli noti solamente a coloro che frequentavano regolarmente quel posto. 

-Che sta succedendo!? - chiese il maggiordomo, rosso in viso. 

L'agente di fronte a lui alzò due pezzi di carta: il primo riportava un mandato di perquisizione, mentre il secondo un mandato di arresto per lui e la sua signora. - I vostri loschi affari sono giunti alla fine - disse l'uomo con un sorriso soddisfatto. 

-Come si permette? - minacciò Mosquito, prendendo mentalmente nota del nome dell'agente. Avrebbe contattato i suoi superiori non appena avessero tolto gli occhi dalla sua figura. 

-Abbiamo tutte le prove. Questa volta, nessuna minaccia vi salverà il culo - specificò l'agente, facendo crollare la maschera di sicurezza del maggiordomo. Arrossendo ancor di più, Mosquito si lanciò un'occhiata alle spalle. Non aveva avuto il tempo di avvisare la sua signora, ma sperò comunque che si fosse messa in salvo prima che la polizia giungesse nelle sue stanze. 

L'isolamento della villa, tuttavia, era stato fatto talmente bene che, dai locali adibiti privatamente a Lady Arachne non si udiva nulla di quello che accadeva all'entrata. La donna, tuttavia, aveva sentito che qualcuno si stava avvicinando con passo leggero alla sua camera. Non poteva essere di certo Giriko, dal quale ancora aspettava notizie. L'attacco all'agenzia entro cui si era infiltrato Louglas era iniziato qualche ora prima. L'uomo dai capelli marroni avrebbe dovuto contattarla a momenti. 

L'unica altra persona che poteva recarsi da lei era il suo fido maggiordomo, Mosquito. Forse era stato contattato da Giriko e stava andandole a riportare l'esito positivo della loro operazione. Un pensiero che le occupò la mente solamente per qualche secondo, dal momento che quell'opzione era pressoché impossibile. I due uomini si odiavano troppo per prendere anche solo in considerazione l'idea che si fossero telefonati. 

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