28. Giunge la notizia a Death City

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La giornata era iniziata come ogni altra. Patty stava tornando a casa, saltellando guardando il cielo. Sebbene facesse ancora molto freddo, lentamente si stava uscendo dall'inverno e il cielo, ogni giorno, si tingeva sempre più di azzurro acceso. Inoltre, le prime foglioline lottavano per emergere dai fusti e dai rami ancora spogli.

Patty aveva abbandonato l'allenamento di atletica prima del previsto a causa di un messaggio inviatole da Maka. L'amica la invitava a tornare a casa il prima possibile. La minore delle Thompson non si era preoccupata, pensando che la bionda avesse in mente di preparare una festicciola di "bentornati" per Soul e Kid. Quella sera, infatti, i due ragazzi sarebbero atterrati nel continente, giungendo a Death City poco dopo le nove. O almeno questo era quanto il corvino aveva previsto prima della partenza. Liz l'aveva aiutato a controllare che tutto fosse perfettamente in ordine, nonostante si sapesse che normalmente gli aerei ritardavano sempre. Questo, tuttavia, non sarebbe successo dal momento che i due ragazzi avevano usufruito di uno dei velivoli della compagnia di Kid.

La ragazza giunse alla villa in tempo per vedere la macchina di Black Star parcheggiare proprio davanti alla scalinata. Di tutto lo spazio disponibile, l'azzurro aveva deciso di lasciare la macchina in bella vista. Quella di Maka, invece, non c'era ancora. O almeno, Patty non la vedeva.

- Patty! - la salutò Tsubaki, avvicinandosi con aria preoccupata. - Per caso sai cosa è successo? -. La biondina scosse la testa, accompagnando la coppia fino all'entrata.

- Maka non ha voluto spiegarci nulla. Ci ha solo detto di venire subito a casa di Kid - spiegò Black Star con le mani incrociate dietro la testa.

- Lo stesso vale per me -. La ragazza aprì la porta usando la propria copia delle chiavi. Sapeva che quello era il giorno libero dei domestici e che nessuno avrebbe aperto loro, anche se avessero bussato. Istintivamente si diressero subito verso il soggiorno, dove spesso si ritrovavano tutti insieme. Maka era seduta di fronte al camino acceso, mentre Liz camminava nervosamente per la stanza con il cellulare incollato all'orecchio.

Qualcosa turbava la sorella maggiore. Patty lo comprese non appena vide i capelli spettinati della brunetta e le unghie mezze mangiucchiate.

- Ohi, Maka! Cos'è successo? - chiese Black Star avvicinandosi all'interpellata. Tsubaki lo fermò, tirandolo per la manica del giubbotto. L'azzurro si volse interrogativo verso la fidanzata. La corvina gli fece capire di essere cauto.

- E che cazzo fa la polizia?! - scattò Liz facendo sobbalzare tutti nella stanza. Perfino Patty rimase sorpresa dal tono e dalle parole utilizzate dalla sorella.

- Che sta succedendo? - bisbigliò Star ancora più confuso di qualche secondo prima. Le due ragazze scossero semplicemente la testa, mentre Maka controllò il telefono, come in attesa di qualcosa.

- Come hanno fatto a sparire nel nulla? Possibile che nessuno abbia visto nulla? Venezia è una città piena di gente! -.

Mentre Liz continuava a parlare con chiunque ci fosse dall'altro capo della linea, Maka finalmente andò dagli amici. I tre si riunirono attorno a lei, desiderosi di comprendere finalmente la situazione.
Senza giri di parole, la bionda li mise al corrente del fatto che Kid era stato rapito a Venezia, subito dopo l'incontro con Lady Arachne. Soul era stato ferito, anche se non gravemente, e si trovava al momento all'ospedale per degli accertamenti.
- I detective hanno già raccolto la testimonianza di Soul e anche quella dei dipendenti dell'hotel. Nessuno ha visto o sentito alcunché. Non ci sono nemmeno testimoni esterni -.

- Com'è possibile? - chiese Black Star.

- Io e Liz crediamo che i rapitori abbiano comprato un paio di persone - confidò Maka. Nemmeno lei riusciva a credere a quanto riferito loro dalla polizia italiana.

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