- Respira profondamente dal naso ed espira dalla bocca -.
Il petto di Soul si sollevò con calma, permettendo alla dottoressa di controllare che la guarigione stesse procedendo senza intoppi. L'enorme cicatrice obliqua era ancora leggermente rossastra ai bordi, dove i punti erano alquanto fitti. All'ospedale gli avevano consigliato riposo assoluto, per non rischiare di far riaprire la cucitura, e lui era stato costretto ad ubbidire. Maka aveva interrotto immediatamente i suoi impegni lavorativi, per tornare a Death City il prima possibile. Subito dopo la dimissione di Soul, i due ragazzi avevano prenotato un aereo ed erano ritornati a casa.
Crona, Ragnarok e Medusa erano giunti in città poco dopo di loro. Da allora, Soul passava allo studio della dottoressa quasi ogni giorno.
- Stai guarendo in fretta - concluse con un sorriso dolce la donna, togliendosi dalle orecchie lo stetofonendoscopio.
- Grazie - borbottò l'albino rivestendosi.
- Prendi le medicine regolarmente, vero? -.
Soul annuì. Due volte al giorno, dopo i pasti. Maka non si dimenticava mai di ricordargli di assumere le sue pastiglie blu. Al ragazzo ancora faceva uno strano effetto dover ingoiare quella medicina.
- Sembri preoccupato. È successo qualcosa? - indagò la dottoressa, prendendo una sedia e accomodandosi di fronte al ragazzo. Gli fece cenno di potersi rivestire e lui re-indossò la felpa giallo ocra.
- Ho questi brutti sogni che mi impensieriscono - ammise Soul. Da quando era stato ferito, le apparizioni del piccolo Ogre erano aumentate, impedendogli spesso di dormire tranquillo.
- Che genere di sogni? - indagò Medusa.
- C'è questo mostriciattolo che mi appare davanti. Fa e dice di tutto per provocarmi e farmi arrabbiare. A volte mi capita di vederlo anche quando sono sveglio, ma nessun altro sembra accorgersi della sua presenza. Secondo lei, ho qualcosa che non va? -. L'albino aveva addirittura preso in considerazione l'idea di stare impazzendo per qualche oscura ragione.
La dottoressa scosse la testa. - Deve essere a causa dello stress e dello shock dovuti all'incidente. Quello che vedi probabilmente è la manifestazione delle tue paure più profonde. Sono certa che con un po' di riposo tutto tornerà alla normalità -.
Poco convinto, Soul diede ragione al medico, salutandola ed uscendo dallo studio. Medusa rimase ancora qualche minuto immobile sulla sedia, fissando un punto nel vuoto. Un sorriso malvagio si faceva lentamente strada sul suo viso.
Aveva fatto centro!
Quando aveva visto le ultime registrazioni della villa di Betson, non era del tutto certa che l'albino fosse stata davvero contaminato. Invece, la droga sperimentare inventata da quel ciccione si era effettivamente mescolata al sangue del ragazzo. Ormai era in circolo e nulla avrebbe potuto eliminarla. Medusa si trovava di fronte ad uno dei rari casi in cui la sostanza non provocava una morte veloce. Se gli esperimenti sulle cavie erano attendibili, Soul avrebbe lentamente sviluppato atteggiamenti sempre più aggressivi e bestiali. Il processo sarebbe accelerato qualora il ragazzo avesse ceduto ad emozioni ed impulsi primordiali, come la rabbia. Come scienziata, tuttavia, la donna dai capelli biondi non poteva semplicemente restare a guardare. Doveva provare a modificare le variabili. Per questo motivo aveva ordinato a Corona di attaccare l'albino per permetterle di prescrivergli il suo speciale farmaco. Una soluzione solida derivata dal Mad Hatter che avrebbe facilitato il lavoro alla droga.
Medusa prese un taccuino nero e viola dal cassetto della sua scrivania. Sull'angolo in alto scrisse la data di quel giorno. Iniziò poi ad appuntare tutte le sue osservazioni sul caso. Dagli esperimenti sui topi non avevano potuto appurare quale fosse la causa del loro strano comportamento, ma Soul era un essere umano, dotato di parola.
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Madness
FanfictionLezioni all'università, un lavoro da cantante e un secondo lavoro da detective privata. Il tutto adornato da un particolare gruppo di amici e dai "normali" problemi di cuore di qualsiasi ragazza. Chi riuscirebbe a gestire tutto senza scoppiare? Lei...