Tornare al dipartimento dovrebbe essere bello per me, visto che è un modo per passare del tempo con papà, ma ogni volta che vengo qui succede qualcosa, e infatti ci sono i ragazzi, tutti. Credo che abbiano litigato tra di loro, visto che sembrano tutti aver appena fatto a botte.
Sono seduta alla scrivania cercando di concentrarmi su qualcosa che non siano i ragazzi seduti a pochi passi da me, ma è davvero difficile farlo.
«Ei, Olivia, è bello rivederti da queste parti.» alzo lo sguardo su un agente che mi sta sorridendo, gli sorrido anche io, non sapendo che cosa dire, per il semplice fatto che non mi va di intraprendere una conversazione con lui.
A volte penso che i nuovi arrivati cerchino di diventarmi amici soltanto per fare bella figura su mio padre e i detective che a me vogliono bene, per questo motivo cerco di mantenermi alla larga da quelli nuovi. L'unica volta che mi sono fidata di uno di loro, un giorno, per puro caso, l'ho sentito parlare male di me con i suoi amici e da quel momento faccio attenzione a chi do confidenza.
Sposto lo sguardo da lui quando qualcuno appoggia qualcosa sulla scrivania, corruccio la fronte nel rendermi conto che si tratta di Melanie.
Che cosa ci fa qui?
Un paio di giorni fa è successo quel casino fuori da scuola e abbiamo passato il pomeriggio a non fare nulla di che, poi io sono tornata a casa mia e né ieri, né oggi, si è fatta viva a scuola. Ora eccola qui, truccata e vestita alla perfezione.
«Stamattina sono andata a prendermi un caffè, e ho conosciuto dei ragazzi. Visto che nessuna delle due ha un ragazzo, pensavo che potessimo uscirci, e gli ho dato appuntamento per stasera.» mi dice, senza dirmi né ciao, né come sto... assolutamente niente.
Esattamente come per il poliziotto, anche quella di Melanie è convenienza: non ha più amici, non ha più il suo ragazzo, quindi viene da me per non restare da sola.
«Chi l'ha detto che non ha il ragazzo?» chiede Santos, sentendo quello che ha appena detto.
«Ti prego, non ti ho mai visto prima dell'altro giorno e non sei nemmeno abbastanza carino per lei.» gli dice Melanie.
In tutto questo il poliziotto se n'è andato, non perché lo volesse, ma perché è stato chiamato da qualcuno.
«Sei una troia bianca che non sa nemmeno fare a botte e vuoi saperne qualcosa di me?» le chiede Santos.
«Lo vedi? Non hai nemmeno rispetto di una donna.» dice Melanie, facendomi roteare gli occhi: «E comunque tra di voi ce ne sono un paio carini.»
«Melanie, puoi evitare?» le chiedo.
«Perché? Hai bisogno di un consiglio e te lo sto dando: questo qui e quello con la canottiera bianca sono dei bei ragazzi.» ha indicato prima Cesar e poi Jesús: «Per lei, eh. Non vi darò la soddisfazione dicendovi chi piace a me.»
Non so se ridere o piangere, ma è assurdo che stia dicendo che con me starebbero bene Cesar e Jesús... proprio loro due no, cavolo.
Sia Cesar che Santos si voltano a guardare Jesús, il quale fa lo stesso con loro.
«Ora che ci penso, quei ragazzi non erano abbastanza carini per me e per te. Stasera avete da fare?» chiede lei a tutti.
«Melanie!» esclamo, ma non vuole proprio capirlo che è meglio che la smetta, oppure fa finta di non capirlo.
«Anzi, sai che cosa facciamo? Tu esci con quello che indossa la canottiera bianca, e io con uno dei suoi amici. Sono più carini, vero?» mi chiede Melanie.
«Io ci sto.» dice uno degli amici di Jesús, ricevendo un'occhiataccia dai suoi amici e dai suoi rivali.
Guardo Miguel, il quale guarda i suoi amici intimandogli di stare in silenzio, poi guarda me e sorride.
«Va bene princesa, esci con lui.» fa un cenno verso Jesús.
«È meglio che io esca con Santos perché lui...» dico, venendo bloccata subito dal più grande dei miei fratelli: «L'hai sentita la tua amica, no? Lui è più carino di Santos. E noi portiamo le ragazze. Ci facciamo una bella uscita di gruppo.»
Guardo Jesús preoccupata, perché non ho idea del perché Miguel insista per farmi uscire con lui, questa cosa mi preoccupa.
«Tu non puoi farlo. Lei è...» si intromette Santos, zittendosi non appena Miguel si volta verso di lui.
«Lei può uscire con chi vuole. Se non la smetti li chiuderò io stesso in una stanza con due scatole di preservativi.» ringhia a denti stretti Miguel, facendomi diventare tutta rossa.
Melanie saltella felice come se chissà che cosa fosse successo. Credo che stia ancora male per la rottura con il suo ragazzo e per il tradimento da parte sua e delle sue amiche, per questo vuole passare il suo tempo con altri ragazzi, come se questo bastasse a ricucire la ferita o a dimenticare.
Ricordo molto bene lo sguardo di mio fratello quando, a quella festa di mesi fa, mi ha vista guardare Jesús... era furioso, mi ha fatto paura, quindi non mi direbbe mai di uscire con lui, ma lo farebbe se avesse in mente di fare qualcosa.
Santos ormai se ne sta in silenzio, anche se è chiaro che voglia dire qualcosa, Cesar si trattiene, Enrique guarda Miguel come se fosse pazzo, come Hector, e Jesús guarda me, forse pensando anche lui che Miguel abbia qualcosa in mente.
«Preferisco uscire con Santos.» dico, anche se non è per niente la verità.
Vorrei uscire con Jesús, ma preferisco continuare a farlo di nascosto invece che farlo davanti ai ragazzi e temere ogni secondo che gli facciano del male.
«Ma sei deficiente?» mi chiede Melanie, ma io continuo a guardare Miguel come se non l'avessi sentita.
«Infatti uscirai con me.» dice Santos.
Miguel fa un piccolo sorriso e scuote la testa: ha di sicuro qualcosa in mente, e non credo di volere sapere nemmeno cosa.
«Se trovi Jesús carino come dice la tua amica, questa è la tua unica occasione per uscire con lui. Sicura di non volerla cogliere?» mi chiede mio fratello, così guardo Enrique, il quale lo guarda come se fosse diventato matto.
Che cosa dovrei fare?
Mio fratello potrebbe aver capito che Jesús mi piace davvero, conoscendomi, e aver deciso di dargli una possibilità, oppure non si è accorto di niente e ha qualcosa in mente che non riguarda né me, né i miei sentimenti, ma la gang e basta.
Se fino ad oggi sono riuscita a tenere nascosto quello che c'è tra noi due, qualunque cosa sia, non posso lasciare che si rovini tutto.
«Smettila di metterle cose in testa.» gli dice Santos.
«Mettere cosa e a chi in testa?» chiede papà arrivando.
«Salve, io sono un'amica di Olivia. Mi chiedevo se stasera potesse dormire da me, posso farla chiamare dai miei genitori, se vuole.» dice Melanie stringendogli la mano.
«Certo che può, ma con l'unica condizione che almeno alle undici siate a casa e, soprattutto, che non uscirete con nessuno dei ragazzi che ci sono in questa stanza a meno che non abbia una divisa da poliziotto.» dice papà sorridente.
No, non sta scherzando.
Mio padre non cambierà mai idea, così come i miei fratelli e mio zio non cambieranno mai la loro di idea. Non ci sarà mai nessuno che penserà a quello che voglio io, a quello che rende felice me.
«Vado a vedere di fare rilasciare i tuoi amici.» mi dice papà, roteando gli occhi, per poi andarsene.
«Dovresti dirgli che i tuoi amici siamo noi e non loro.» mi dice Cesar facendo un cenno verso Jesús e gli altri.
«L'importante è che ve ne torniate tutti a casa.» gli rispondo.
«E che noi usciamo con quei ragazzi carini, stasera.» mi dice Melanie mentre saltella.
«Lei non uscirebbe mai con uno sconosciuto.» gli dice Santos, facendomi guardare Jesús, che nello stesso momento alza lo sguardo su di me.
In realtà ci sono uscita con uno sconosciuto, una volta, e ad oggi direi che non lo è più, ma che mi conosce meglio di chiunque altro. Credo che quella sia stata la scelta migliore che io abbia fatto nella mia vita.
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Princesa
RomanceOlivia è una ragazza di diciassette anni senza amici con una famiglia formata solo da maschi. Nel momento in cui incontra Jesús, si rende conto che dovrebbe stargli lontana, ma più tempo passano insieme, e più capisce che ha bisogno di lui. Sarà il...