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Miguel mi afferra e si abbassa per guardarmi dritto negli occhi. Sono spaventata, sapevo che sarebbe accaduto, ma ora non so nemmeno che cosa aspettarmi da lui e da tutti loro.

Dopo aver tolto le manette a tutti e aver fatto le ultime raccomandazioni, soprattutto a me, i due agenti se ne sono andati... non so se sia un bene che mi abbiano lasciata qui da sola con loro, perché forse hanno capito che c'è qualcosa tra me e Jesús, che, a proposito, non ha detto ancora una parola e se ne sta con lo sguardo basso, come se non volesse guardarmi.

«Di che cazzo parlava quello sbirro?» mi chiede.

Stanno tutti intorno a noi e nessuno, nemmeno Cesar, zio Álvaro ed Enrique, fanno qualcosa per allontanare da me Miguel, che sembra molto, molto arrabbiato.

«Non lo so... possiamo andare a casa?» chiedo spaventata.

Sarà una buona idea andarmene via con loro?

È un bene che Angelica e Melanie non siano venute, stasera, perché loro non avrebbero saputo come affrontare tutto questo e forse si sarebbero messe nei guai perché i ragazzi avrebbero sicuramente pensato che lo sapessero.

«Dimmi la verità. Lo sai che se lo scoprissi in un altro modo andrebbe a finire peggio.» insiste.

Che cosa faccio?

Non riesco nemmeno a guardare mio fratello, il sangue del mio sangue, negli occhi. Mi giro a guardare Cesar, l'unico che, in questo momento, non mi fa paura, che mi guarda con la fronte corrucciata come se stesse cercando di capirmi solo dal mio sguardo.

«Guarda me, cazzo.» sbotta mio fratello girandomi verso di sé con la forza: «Cesar, giuro che se sai qualcosa ti ammazzo. Ora, qui.»

«Lasciami Miguel, mi stai facendo male.» mi lamento, ma lui non mi lascia.

Tutti stanno in silenzio perché hanno paura di Miguel. Esattamente come fa paura a me fa paura anche a nostro fratello e ai loro amici, mentre zio non sto perché stia in silenzio... magari lo fa per capirci qualcosa.

«Se una donna ti dice di lasciarla dovresti farlo, soprattutto se si tratta della mia donna.» oh mio Dio, Jesús...

È stato in silenzio fino ad ora, e ora non so proprio come gli venga in mente di dire una cosa del genere, davanti a tutti, senza preoccuparsi delle conseguenze.

Miguel si gira lentamente insieme a tutti gli altri, guardo Jesús con gli occhi lucidi incredula. La sua famiglia e i suoi amici lo guardano sorpresi di ciò che ha appena detto, non so se si metterebbero in mezzo se i ragazzi volessero fargli del male, anche se, a vedere le loro facce, non credo proprio che lo farebbero visto che, per tutti loro, questo è un tradimento sia da parte mia che da parte sua.

È successo: finalmente lo hanno praticamente scoperto tutti, ma fa ancora più paura di quanto ho sempre pensato e temuto.

«Cosa?» chiede Miguel, l'unico in grado di parlare.

«Stiamo insieme. Era questo che volevi sapere? Siete tutti patetici, fingete di interessarvi a lei ma non la conoscete nemmeno.» risponde Jesús divertito.

Cos'è che lo fa divertire così tanto?

Mio Dio, non posso credere che stia realmente accadendo. Mancano solo Carmen, Angelica, Melanie e mio padre, non so come avrebbero reagito loro quattro se ci fossero stati, ma forse è meglio che non ci siano.

«Noi non la conosciamo? Non sai di che cazzo parli.» risponde Enrique.

«Vostra sorella non vi ha nemmeno potuto raccontare di aver conosciuto qualcuno. Princesa diglielo, forza, digli che non mi vuoi lasciare per loro.»

«¿Princesa?» chiede stupito Miguel, e da questo capiscono che non si tratta di uno scherzo, che è tutto vero.

Iniziano ad andare tutti verso di lui in modo aggressivo, non serve dire niente... si capisce che cos'hanno in mente, e lui non sembra ancora spaventato, no, sta lì ad aspettarli, immobile. Se non faccio qualcosa in fretta lo ammazzeranno, lo so che accadrà questo, e io non voglio che lo sfiorino nemmeno. Inizio a correre superandoli e saltando addosso a Jesús, stringo le braccia forte forte intorno al suo corpo in modo che chiunque ci provi non riesca ad allontanarmi da lui, e con la testa appoggia sul suo petto, chiudo gli occhi impaurita. Delle lacrime iniziano a scendermi giù per il viso, ma non ho intenzione di allontanarmi da lui... adesso non importa che cosa accadrà, perché se vogliono ucciderlo, allora saranno costretti ad uccidere anche me. Se lui morisse per me non avrebbe senso restare su questo mondo.

«Olivia spostati, è un ordine.» mi dice Miguel.

«È tutta colpa mia... lui ha sempre pensato che fossi solo la figlia di un poliziotto, non sapeva fossi vostra sorella, io invece ho sempre saputo chi lui fosse.» dico.

«Smettila... non prendetevela con lei.» mi rimprovera Jesús, per poi rivolgersi a loro.

«Miguel, ti prego, ho paura, non fategli niente... ti prego.» sussurro scoppiando a piangere.

Non ho mai avuto più paura di così, voglio soltanto che questa cosa finisca in fretta.

«Va bene. Ragazzi, state indietro. Guarda, non gli faccio niente, possiamo risolverla in altri modi... vero Álvaro?» chiede Miguel a suo padre.

I miei fratelli chiamano raramente "papà" il loro padre, il motivo è che non c'è mai stato per loro, anche se negli ultimi anni sta cercando di rimediare, ma comunque è la pura realtà...

Mi giro a guardare Miguel che mi sorride, mentre suo padre annuisce leggermente, alzo lo sguardo su Jesús, che appoggia la mano sulla mia schiena, per cui mi allontano non sicura di potermi fidare.

«Okay... lui non sapeva chi tu fossi, ci può anche stare, ma...» sento uno sparo, mio zio smette di parlare, guardo Miguel spaventata e abbasso lo sguardo: mi hanno appena sparato, ma non si tratta di qualcuno che era qui, non si tratta di un mio parente, di un mio amico o di qualcuno che conosce Jesús, tipo suo fratello, o suo padre, o i suoi amici.

Cado a terra e il mio respiro si fa subito pesante, fatico a respirare, riesco a guardare soltanto le stelle sopra di me, sento tutti urlare il mio nome, una lacrima mi riga il viso, ma i miei occhi si chiudono senza che io riesca a fare niente.

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