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«Perché non ti sei messa i vestiti che ti ho portato ieri sera?» mi chiede Melanie mentre entriamo a scuola.

Credo di non essere mai stata più felice di andare a letto la sera sapendo che stamattina sarei tornata a scuola, e di essermi alzata presto, aver svegliato zio Álvaro che mi ha accompagnata e aver trovato Melanie nel parcheggio ad aspettarmi, perché non sarebbe stato lo stesso entrare senza di lei. In realtà mi avrebbe voluto accompagnare Jesús, che ha dormito da noi, e Miguel, ed Enrique, e Cesar, e tutti gli altri, ma non avrebbero fatto altro che intimorire tutti con il loro aspetto, e poi nessuno si è svegliato in tempo, quindi ho preferito svegliare zio Álvaro che è stato felice di accompagnarmi. Ieri sera Melanie è pure passata per lasciarmi alcuni dei suoi vestiti così che fossi sistemata al meglio, ma non sono qui per farmi notare, sono qui per studiare e diplomarmi, infatti i suoi vestiti mi avrebbero soltanto fatta notare, e io non sono abituata ad essere notata da tutti.

Non appena metto piede nella scuola tutti mi guardano e applaudono sorridenti, come se fossero felici di vedermi, come se... come se si stessero congratulando con me per il fatto che io sia viva e stia bene. Da queste persone non me lo sarei mai aspettata, ma ciò che mi è successo deve aver fatto cambiare a tutti idea su di me, e in un attimo in molti mi si avvicinano iniziando ad abbracciarmi e a dirmi che, se avessi bisogno di qualsiasi cosa, posso chiedere a loro.

Il fatto che io sia quasi morta ha fatto rendere conto a tutti che sono sempre stati troppo cattivi con me?

Ringrazio tutti non sapendo davvero che altro dire, mi hanno davvero lasciato senza parole. Mi hanno sempre guardata dall'alto al basso solo perché faccio parte di una famiglia appartenente ad una gang, mentre loro appartengono tutti a delle buone famiglie per cui, l'unica cosa brutta che potrebbe accadere loro sono sciocchezze: per le ragazze un'unghia che si spezza, per i ragazzi un piccolo segnetto sulle loro auto di ultimo modello. Mi si avvicinano per fino le vecchie amiche di Melanie, il suo ex ragazzo, insomma... tutte le persone che non mi sarei mai aspettata. Per fortuna stanno tutti attenti a non farmi male alla spalla, che mi fa ancora molto male se muoio, devo tenere il tutore ancora per un po', ma non vedo l'ora di toglierlo.

«Basta, basta, ora lasciatela respirare un po'!» dice Mel afferrandomi per il polso e trascinandomi verso l'aula in cui si terrà la nostra prima lezione.

Pensavo che sarebbe stato come non essermene mai andata, che nessuno mi avrebbe notata e che, se qualcuno lo avesse fatto, era soltanto per prendermi in giro come al solito... sono rimasta sorpresa e felice di come mi hanno accolta tutti.

«Quindi posso dormire da te la settimana in cui i miei partono?» mi chiede Mel.

«Certo, oggi lo dico ad Álvaro, ma non ci sono problemi.»

«Il cane però può stare fuori dalla stanza?» mi chiede facendomi ridere.

«Hai paura di Doggy?» le chiedo tra le risate.

Ieri sera, quando è venuta a trovarmi e a portarmi i suoi vestiti, ha fatto la conoscenza del mio cucciolo che, per giocare, le ha quasi strappato una maglietta e che le ringhiava contro mentre lei cercava di allontanarlo. È stato divertente, anche perché, quando è uscita, ha pestato i bisogni di Doggy con le sue scarpe rosa col tacco. Peccato che solo io abbia assistito a tutto ciò, ma anche lei rideva come una matta.

«Quel cane mi odia, Liv. Dimmi che tratta così anche quegli stronzi e che non sono stata l'unica a pestare la sua roba.»

«Guarda che porta fortuna.» le dico mentre mi siedo ad un banco libero.

«Che fortuna dovrebbe portarmi?» mi chiede sedendosi accanto a me.

Spero seriamente che i ragazzi gli diano un'occhiata mentre io sono a scuola perché se per colpa loro Miguel lo sbatterà fuori non saprò che fare, visto che papà non ne vuole uno in casa e che Jesús non accetterebbe mai di tenere il cane che mi ha regalato Cesar in casa sua... e anche Carmen, come papà, non permetterebbe mai a Cesar di tenere il cane in casa...

Non so cosa dirle, ma per fortuna arriva la professoressa insieme alla ex migliore amica di Melanie, ma non sembrano essere qui per lo stesso motivo.

«Che bello vederti, Olivia! Tutto bene?» mi chiede la professoressa sorridente.

«Sì, grazie.»

«Bene, sono contenta.» mi dice andandosene subito. 

Okay...

Guardo Melanie per capire se sappia perché la sua ex migliore amica sia qui, ma non sembra saperlo, visto che pare più meravigliata di me della sua presenza di fronte a me.

«Nonostante tutto, sono felice che tu sia viva e stia bene. Più di tutti dovresti sapere quanto è importante la vita, e io non voglio sprecarla a farmi dei nemici... per cui ti chiedo scusa per tutte le volte in cui ho fatto la stronza, e chiedo scusa anche a te, Melanie, per il tradimento... l'ho mollato, e anche se ti ho persa, voglio che tu sappia che sei una bella persona ed è stato bello essere tua amica.» ci dice cogliendoci di sorpresa.

Che io sia ancora nel mio comodo letto e che stia sognando?

Mi stanno sorprendendo tutti, oggi, visto che da quando ho messo piede a scuola sembrano tutti più gentili con me, cosa che non era mai accaduto prima d'ora, ma soprattutto... lei che mi ha sempre odiata, ora sta chiedendo scusa, non credo nemmeno sia abituata a farlo.

«Tranquilla, grazie, accetto le tue scuse.» le rispondo.

«Anche io, ma se provi di nuovo a mettere le mani addosso a me o a Olivia saranno guai.» le risponde Melanie, ricordando quella specie di rissa che c'è stata tempo fa fuori da scuola, che ci ha portate poi ad essere amiche.

La ragazza sorride e annuisce, credo sia sincera, poi va a sedersi e io, oltre a sperare di non essere rimasta troppo indietro, spero soprattutto che i ragazzi stiano andando d'accordo.

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