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Apro la porta, visto che qualcuno ha suonato il campanello, e qualcuno mi abbraccia subito. Corruccio la fronte, anche perché si tratta di una donna, non di un uomo, e non ho proprio idea di chi sia, visto che chiaramente non si tratta né di Carmen, né di Melanie.

Ma chi è?

Fa un passo indietro sorridente e quasi mi strozzo quando riconosco Angelica, la ragazza di Cesar, la quale continua a sorridermi. È strano, perché anche se ci conosciamo da sempre non siamo mai andate d'accordo. Cioè, non ci siamo nemmeno mai calcolate... le sono sempre stata antipatica, anzi, sono sempre stata antipatica alle sue amiche del quartiere, di conseguenza, quindi, sono sempre stata antipatica anche a lei, senza motivo, in pratica. E poi non è nemmeno mai stata a casa, quindi non so neanche come abbia fatto ad arrivare qui.

«Angelica... stai bene?» le chiedo titubante, facendola ridere.

«Sto benissimo, sciocchina. Mi fai entrare?» mi chiede, annuisco e mi faccio da parte, lei entra e inizia a guardarsi intorno mentre io chiudo la porta e la supero, raggiungendo il divano, seguita da lei, che si siede accanto a me.

Jesús mi ha lasciata, ammetto che mi manca, anche se sono passate solo poche ore da quando è successo... il fatto è che prima io sapevo che c'era. Con un messaggino, con una chiamata, oppure entrando di nascosto in camera mia... invece ora non c'è, non ci sarà, e anche se è meglio così per tutti, credo che per me non lo sia, perché lo vorrei qui con me. Lui, non chiunque altro.

Guardo Angelica, la quale mi sorride e mi prende le mani, cosa che mi sembra molto, molto strana. Sinceramente mi sta facendo preoccupare, forse è meglio che chiami Cesar e che la venga a prendere.

«Grazie.» mi dice.

«Grazie per cosa?» le chiedo confusa.

Non è che Cesar le ha raccontato qualche cavolata e ora mi sta prendendo in giro?

No, Cesar non mi metterebbe mai nei guai, lo conosco... ma magari qualcun altro. Magari i ragazzi, per scherzare, le hanno raccontato qualche cavolata... questa cosa mi sembra più plausibile.

Stasera sono sicura che rivedrò Jesús... beh, a meno che lui non si presenti sul molo, ma se io non andassi allora dovrei continuare a non andarci più per paura di incontrarlo, e a me piace andarci, quindi ci andrò, farò finta di niente, così lui penserà che sono già passata oltre, anche se non è affatto così e probabilmente ci metterò molto tempo a dimenticarlo. D'altronde lui è stato il primo ragazzo con cui sono uscita, l'unico che mi abbia baciata, l'unico che abbia fatto entrare in camera mia e con cui io abbia dormito, lui è stato il primo ragazzo che mi abbia fatto provare qualcosa, e per me non sarà per nulla facile dimenticarlo.

«Se non fosse per te chissà da quanto tempo Cesar sarebbe in prigione... lui è buono, si fa contagiare dai suoi amici, ma grazie... a te e a tuo padre, che lo tirare sempre fuori dai guai.» mi dice abbracciandomi di nuovo.

Ah, ora capisco.

Sorrido e la abbraccio anche io, mi aspettavo che fosse qui per prendermi in giro, invece è seria, l'ho capito dai suoi occhi.

«Sai, da quando sto con lui, le altre ragazze non fanno altro che ripetermi che lui non mi ama davvero, ma... io lo so com'è quando siamo soltanto io e lui. Alla fine non starebbe ancora con me se non mi amasse, no?» mi chiede, allontanandosi da me per guardarmi.

«Ti ama a modo suo... Cesar è diverso dagli altri.» le rispondo, lei annuisce.

«Tu sei molto importante per lui. Avrei dovuto capirlo anni fa che non avrei dovuto ascoltare quelle ragazze e fidarmi di lui e di te.» le sorrido.

È assurdo che dopo tutto questo tempo abbia finalmente capito che tra me e Cesar non c'è niente e che le sue amiche le hanno sempre raccontato delle cavolate per metterci contro.

Cesar è il migliore amico di mio fratello Enrique, mi ha vista appena nata, mi ha vista crescere ed è cresciuto insieme a me come un fratello. È logico che a me ci tenga, anche io tengo molto a lui, ma questo non significa che tra me e lui ci sia necessariamente qualcosa. Io credo nell'amicizia tra uomo e donna.

Qualcun altro suona il campanello, le sorrido di nuovo e mi alzo, correndo ad aprire: questa volta si tratta di Melanie, che entra in casa con dei sacchetti pieni di cibo e li va ad appoggiare sul tavolo, guardando Angelica.

«Lei chi è?» mi chiede Mel.

«Angelica, ti presento Melanie. Mel, lei è Angelica.» le presento.

«Sì, ciao... forse è meglio che io vada.» dice alzandosi.

«Puoi restare, se vuoi. C'è abbastanza cibo per tutte e tre, e poi dopo andremo sul molo dai ragazzi. Se ti va...» le propongo.

È la ragazza di Cesar, mi è sempre stata simpatica, anche se diventava un'altra persona in presenza delle altre ragazze, ma ora che abbiamo chiarito non mi va di mandarla via... può stare con noi, non ci trovo nulla di male.

«Grazie.» mi risponde sorridente.

«Ho preso del cibo cinese. A te piace, vero?» le chiede Melanie mentre inizia a tirare tutto fuori dai sacchetti.

«In realtà non l'ho mai assaggiato... ma ci provo.» le dice lei, andando a sedersi a tavola, mentre io vado in cucina a prendere dei bicchieri e qualcosa da bere.

In questo periodo le ragazze si stanno rendendo conto di chi sia io davvero, è una cosa bella, anche se avrei preferito che non si fossero mai fatte dei "pensieri" su di me senza nemmeno provare a conoscermi... ma, alla fine, la vita è una, e io non sono come loro, non potrei mai voltare le spalle a qualcuno che nemmeno conosco, quindi vale la pena dare una possibilità ad entrambe e vedere come va a finire... tanto non ho nulla da perdere.

Mi vado a sedere anche io insieme a loro e le guardo... wow, è così strano essere in compagnia di ragazze.

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