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«A quale delle due gang appartieni?» mi chiede l'agente in piedi davanti a me.

Mai avrei pensato che per me sarebbe finita in questo modo: i ragazzi si stavano picchiando, io stavo solo cercando di dividerli, quando la polizia è arrivata hanno ammanettato anche me pensando che anche io facessi parte della rissa e stessi picchiando qualcuno, ma in realtà stavo cercando solo di calmare le acque, ora siamo tutti seduti in fila e io sono seduta tra le due gang, lo chiedono soltanto a me perché sono l'unica senza tatuaggi.

Sono arrabbiata, impaurita, stanca, triste, mi sento in mille modi diversi e il fatto che mi credano il membro di una gang non aiuta per niente. Mi sento tra due fuochi... da una parte c'è Jesús, dall'altra i miei fratelli.

«La capisci la mia lingua? ¿Tú entiendes?» mi chiede vedendo che non gli rispondo.

«Lasciala stare, perché non parli con noi sbirro di merda?» gli chiede Enrique.

«Dimmi subito a quale banda appartieni. Pensi di essere importante per loro? Chi di loro è il tuo uomo? Per loro sei soltanto un oggetto e non stai facendo la cosa giusta tenendo la bocca chiusa.»

«Lei vuole un avvocato come lo vogliamo noi, quindi non ti dirà una parola.» dice il padre di Jesús.

Non so se lo stiano facendo per confonderli, perché se fossero soltanto i miei famigliari a parlare sarebbe chiaro che sono dalla loro parte, mentre in questo modo sarà più difficile per loro.

«Ascoltami... devo sapere qual è la tua gang, perché se in futuro venissi arrestata lo sapremmo e non ti manderemo nello stesso braccio delle altre ragazze che fanno parte di gang rivali, è per la tua sicurezza.» mi dice sempre lo stesso agente, cercando di essere più carino di quanto lo sia stato fino ad ora.

Arrestata?

Mi giro a guardare zio Álvaro e poi il padre di Jesús, seduti rispettivamente alla mia sinistra e alla mia destra, non so che fare, perché se dicessi che sto con i miei fratelli e poi dovessero voltarmi le spalle scoprendo di Jesús, non vorrei essere collegata alla loro gang, mentre se scegliessi Jesús e alla fine ci lasciassimo sarei collegata alla sua di gang. Potrei dire di chiamare mio padre, ma è meglio che lui non scopra che cosa sta accadendo qui. Alle spalle del poliziotto passano donne, bambini e uomini, ragazzi della mia stessa età, ci guardano e alcuni filmano, non hanno idea di quanto vorrei essere come loro per poter vivere la mia vita senza avere preoccupazioni. Il poliziotto si gira a guardare quelle persone e torna a guardarmi.

«Sei incinta? Hai un figlio?» mi chiede.

Che cosa gli salta in mente?

Corruccio la fronte e lui si inginocchia davanti a me, abbasso lo sguardo, quanto vorrei essere in qualsiasi altro posto.

«Santos, Manuel e Diego tornano dritti in prigione, visto che sono in libertà vigilata e hanno appena violato una delle regole.» mi dice, ma io continuo a tenere lo sguardo basso.

Ci sono abituata a vedere Santos andare via, mentre, per quanto riguarda Manuel e Diego, penso siano il fratello e il padre di Jesús, e mi dispiace solo per lui.

«Oh, dai, perché?» chiede il fratello di Jesús.

«Posso mandare in prigione anche Álvaro, così torni per un po' al fresco.» continua.

«Perché?» chiede mio zio.

«Miguel può anche comandare da dentro, vero?» non capisco che cosa stia facendo, ma mio fratello scoppia a ridere.

Sta cercando solo di spaventarmi, perché non li può mandare tutti in prigione, sono sicura che papà farà qualcosa.

«Oscar tu andrai a trovare tuo fratello, sei felice?» parla con un amico di Jesús: «Anche tu, Cesar.»

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