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Sarei dovuta essere sul molo con i miei fratelli, ora, ma non ce l'ho fatta ad andare perché continuo a pensare alle cose che ci siamo detti ieri io e Jesús. Dopo avermi portata fuori a cena io non ho praticamente parlato mentre lui cercava in tutti i modi di tirarmi qualche parola fuori di bocca, ma continuavo a pensare e a ripensare alla nostra conversazione sull'amore, sulle nostre madri e... io non posso davvero essermi innamorata di lui. Finita la cena gli ho detto che dovevo raggiungere mio padre e sono salita su un taxi, sono tornata a casa e mi sono chiusa in camera mia, non riuscendo a chiudere occhio.

All'inizio, quando ho continuato ad uscire con lui nonostante sapessi chi fosse, pensavo che non saremmo durati, che lui si sarebbe presto stufato di me, invece siamo ancora qui e penso al fatto che mi sono innamorata di lui, dell'unica persona con cui non sarebbe dovuto succedere.

Sono seduta sulla spiaggia davanti casa, i ragazzi hanno detto che sarebbero andati in un locale, visto che non sarei andata con loro sul molo, e io non oso nemmeno immaginare che cosa accadrà quando loro scopriranno che esco con Jesús e che non si tratta nemmeno di amicizia. Saranno tutti delusi da me, non ci sarà niente che io possa fare o dire per farmi perdonare, ma, detto sinceramente, non penso nemmeno che abbia qualcosa di cui farmi perdonare, secondo me. Il mio telefono, appoggiato accanto a me, si illumina, per cui lo prendo vedendo che Jesús mi ha appena scritto: dove sei? Non ci sei sul molo.

Ero indecisa se scrivergli o meno che non sarei andata, ma alla fine non l'ho fatto... in realtà il motivo principale per cui vado sul molo, il sabato sera, è per vedere lui, e sono sicura che anche lui ci vada per vedere me. Anche se poi non ci parliamo o non stiamo nemmeno vicini, almeno ci vediamo ed è una cosa bella.

Sono con i miei fratelli a casa loro. Lo so che non dovrei mentirgli, ma se gli dicessi che sono a casa lui verrebbe qui e in questo momento ho soltanto bisogno di restare da sola.

Bello, e che cosa state facendo? Mi chiede subito.

Sto parlando con loro, ci sentiamo dopo. Gli scrivo.

Lo so che non se lo merita, ma in questo momento ho così tante cose per la testa che non voglio mettergli cose in testa, anche perché posso piacergli, non lo metto in dubbio, ma i sentimenti che provo per lui sicuramente non sono ricambiati e ciò mi spezza di più il cuore, per non parlare della mia famiglia...

Okay, allora risentiamoci quando hai finito di raccontarmi le stronzate. Corruccio la fronte non capendo il perché della sua frase, per cui gli mando un punto di domanda, curiosa di sapere che gli prende.

«Posso parlare oppure sei troppo impegnata a parlare con i tuoi fratelli?» non ho nemmeno il coraggio di girarmi.

Cavolo.

Chiudo gli occhi sentendomi in colpa e sentendomi pure una completa stupida, li riapro e mi faccio coraggio, mi giro e lo vedo, in piedi, a qualche metro da me, che mi fissa.

«C'erano le tue amiche, hanno iniziato a provarci con noi ed è saltato fuori che tu fossi a casa da sola, per cui sono corso qui e... lascia perdere, sono uno stupido. Continua pure a fare quello che stavi facendo, me ne vado.» lo so che è deluso da me.

«Ti conosco così bene da sapere che se ti avessi detto che ero qui da sola saresti venuto.» gli dico.

Non mi sorprende per niente sapere che Melanie e Angelica ci stavano provando con loro, ma non mi importa, tanto come ha dimostrato se n'è fregato ed è corso qui da me.

«E io ti conosco così bene da sapere che quando vieni qui sulla spiaggia vuoi stare da sola, ma io non riesco a lasciarti da sola perché inizi a pensare ad ogni cosa e poi ti metti in testa che non ci possiamo più vedere.» ha proprio ragione... lui mi conosce meglio di chiunque altro: «Vado.» sussurra girandosi.

«Quel fiore ieri aveva ragione?» gli chiedo facendolo bloccare.

Forse non mi rendo conto che sentire un "no" da lui non è per niente come il pensare da me che non sia così, potrei rimanerci davvero male.

Mi alzo e vado lentamente verso di lui, non so che cosa pensare visto che se ne sta immobile e non dice niente, ma se la risposta è negativa è meglio che io lo sappia subito invece che sperare in qualcosa che non accadrà mai, anche perché almeno prenderei le distanze.

«Ancora con questa storia? Olivia non sei più una bambina, non ha senso che tu faccia questi giochetti di merda.» mi dice girandosi, finalmente.

«Io non...» sussurro abbassando lo sguardo.

«Tu non che cosa? Dopo avermi preso per il culo vuoi sapere se ti amo? E poi, Olivia? Pensi che cambieranno le cose? Io resterò sempre un rivale dei tuoi fratelli e tu resterai sempre incerta su ogni cosa perché sei sicura di non riuscire a vivere senza le persone che, senza di te, riuscirebbero a vivere. Quindi che cosa ti cambia sapere se ti amo oppure no?» è alterato, non ha mai usato questo tono di voce con me, non so che cosa pensare.

Beh, se scoprissi che ricambia i miei sentimenti metterei in secondo piano la mia famiglia.

«Possiamo entrare in casa, per favore?» gli chiedo.

«Cosa cambia? Ti vergogni che qualcuno ci veda insieme?» mi chiede.

«Vergognarmi? Ma di che cosa parli? Voglio evitare che qualcuno ci veda perché non voglio che i miei lo sappiano e che tu...»

«Loro lo scopriranno prima o poi, cazzo! Senti, vaffanculo, torna a startene da sola, io me ne vado.» si gira e se ne va, non l'ho mai visto così arrabbiato, una lacrima mi riga il viso.

Che cosa è successo?

Capisco che si sia sentito ferito dal fatto che l'ho preso in giro dicendogli che ero con i miei fratelli, ma trovo esagerata la sua reazione...

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