Sono in stanza da sola, ho acceso il televisore e sto cercando qualcosa di interessante da guardare per passare il tempo.
Non è che io abbia parlato con qualcuno in particolare visto che la stanza è sempre piena di persone, e ancora non so nemmeno che accadrà quando mi dimetteranno dall'ospedale... tornerò a casa di papà? Andrò nel quartiere dei miei fratelli? O Jesús insisterà perché vada a stare da lui?
Trovo il telegiornale e alzo il volume visto che stanno parlando, a quanto pare, della sparatoria che mi ha coinvolta. Dicono che sono il membro di una gang, ma non possono né dire il mio nome, né fare vedere la mia foto, ma non voglio che chi sa che parlano di me pensi che sono davvero parte di una banda di strada, perché non è vero. Un dottore e una dottoressa entrano nella stanza, mi sorridono ed entra anche Miguel, che viene guardato dai due di sfuggita, per poi girarsi a guardare il televisore e tornare a guardare me. Guardo mio fratello che mi strappa di mano il telecomando e spegne la TV.
«Oggi puoi iniziare a mangiare qualcosa, se tutto va bene domani potrai tornare a casa.» mi dice la dottoressa.
«Posso portarla fuori a prendere una boccata d'aria?» chiede Miguel.
Sapere che domani potrei uscire dall'ospedale mi rende nervosa, perché qui sono al sicuro, mentre là fuori... magari potrebbero spararmi di nuovo e, questa volta, non sbagliare la mira.
I due dottori si guardano, è chiaro che siano intimoriti dall'aspetto di mio fratello, ed è chiaro anche a lui.
«Va bene. Dovete usare la sedia a rotelle, però, e soltanto per dieci minuti.» dice il dottore.
«Grazie.» sussurro.
Se ne vanno tutti e due senza aggiungere altro, guardo Miguel che mi fa un occhiolino e se ne va, tornando subito con una sedia a rotelle.
Voglio molto bene ai membri della mia famiglia, forse ho sbagliato a parlare in quel modo con loro quando mi sono svegliata... e dovrei capirli come si sentono nel vedermi e sapermi insieme ad uno come Jesús.
Mio fratello mi leva il lenzuolo e mi solleva, anche se potrei provare a camminare da sola, mettendomi sulla sedia. Prende una copertina e me l'appoggia sulle gambe, poi inizia a spingermi senza dire niente. Sono felice di poter uscire almeno a prendere una boccata d'aria, perché mi sembra di essere qui dentro da una vita. Entriamo in ascensore insieme ad un uomo con due bambini piccoli, il più grande avrà all'incirca sei anni, e continua a fissare Miguel, il padre se ne accorge e lo fa girare di spalle, mi giro a guardare Miguel che non se n'è nemmeno accorto. Usciamo dall'ascensore e mi spinge verso l'uscita, non appena siamo fuori sorrido e prendo una grande boccata d'aria. Mio fratello ha avuto una bella idea portandomi fuori, non so se l'avrebbe pensato chiunque. Mi spinge per un po' senza dire niente, fino a fermarsi davanti ad una panchina, su cui si siede e si accende una sigaretta.
«Quando esci ti va di andare in un poligono di tiro?» mi chiede.
«Pensi che ne abbia bisogno?» gli chiedo.
«Certo. Ti prenderò una pistola e uno spray al peperoncino. Anche se raramente resterai da sola sarei più tranquillo se sapessi che sei armata.»
Mi guardo intorno e poi abbasso lo sguardo, forse sarei più tranquilla anche io in questo modo, ma non so se tutti gli altri sarebbero felici di questa cosa è non so nemmeno se riuscirei anche solo a puntare un'arma contro qualcuno.
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Princesa
RomanceOlivia è una ragazza di diciassette anni senza amici con una famiglia formata solo da maschi. Nel momento in cui incontra Jesús, si rende conto che dovrebbe stargli lontana, ma più tempo passano insieme, e più capisce che ha bisogno di lui. Sarà il...