Cheryl's pov
È ormai trascorsa una settimana da quando Toni è stata rinchiusa, ed oggi dovrebbero portarla nella cella pubblica.
Non me lo sarei mai aspettata.
Ha davvero ucciso quell'uomo e non mi ha detto nulla.
Non riesco ancora a crederci, e penso che non riuscirò mai a realizzare il fatto che la mia ragazza sia una criminale.
Ho deciso di restare a Greendale, almeno per adesso.
Toni starà in carcere per dodici anni, perciò potrei anche tornare ad Hollywood, però c'è qualcosa mi trattiene in questa città.
Magari l'utopia di veder Toni uscire di prigione e corrermi incontro dicendomi che sia tutto uno scherzo, che non ha ucciso quell'uomo e che la cosa del tribunale fosse solo una farsa.
"Ma non sarà mai così"
Ho pensato la stessa cosa quando è morto JJ, e lui non è tornato da me dicendo che aveva finto la sua morte solo per fare uno scherzo alla sua povera sorellina.
Così succederà anche con Toni, potrò aspettare e sperare all'infinito, ma niente cambierà le cose.
Ho detto ai miei colleghi di lavoro di gestire le cose al posto mio durante la mia assenza, e dato che mi hanno sempre seguita quando davo ordini, so per certo che se la caveranno perfettamente.
Ma cosa farò io?
Questa è una bella domanda.
L'unica cosa che so, è che non rimarrò a casa tutti i giorni; non sopporterei di trovarmi qui, però non ho la minima idea di cosa fare.
"Intanto esco, poi ci penserò"
Prendo l'ascensore ed esco dal palazzo, attraversando il cortile e successivamente il parco, arrivando ad una sorta di lago.
È mattina, però ci sono già un sacco di persone.
Pescatori, famiglie che fanno un picnic, coppie che passeggiano lungo la riva.
Sembra uno dei soliti dipinti, dove tutto è perfetto, ma chissà quanti problemi hanno tutte quelle persone che all'apparenza sembrano così felici e spensierate.
Mi siedo sul prato a gambe incrociate, ripensando agli ultimi avvenimenti di questi giorni.
Fortunatamente la sorella di Arthur non si è più presentata, almeno mi sono risparmiata la mia salute mentale, perché sono sicura che se l'avessi vista di nuovo, non mi sarei trattenuta e le avrei detto in faccia cose di cui poi mi sarei pentita amaramente.
Ha perso un fratello, e so perfettamente come ci si sente.
Toni ha davvero lasciato quella povera famiglia senza un padre, un marito, un fratello.
Ha distrutto la vita di quelle persone.
Vorrei credere che lei non abbia fatto niente, però l'ha detto lei stessa.
Quel sì, usicto dalla sua bocca risuona ancora nella mia testa.
L'ha detto con talmente tanta leggerezza, quasi stesse scegliendo il gusto di un gelato.
Ora devo conviverci per sempre.
Convivere con il fatto che la mia ragazza mi abbia mentito tutto questo tempo.
Sapeva che avrebbe potuto mentirmi visto che l'amavo e non avrei mai sospettato di lei.
"Aspetta"
Quindi anche tutti quei tentativi per farsi perdonare, facevano parte del suo piano.
È venuta ad Hollywood solo per avere un muro dietro al quale nascondersi?
"Non capisco più nulla"
Perché? Perché illudermi? Me lo merito davvero?Toni's pov
: -schiena al muro-
Faccio come mi dice, sperando che il muro mi risucchi in qualche modo e mi liberi da questo fottuto carcere dove starò per dodici anni.
Sto per entrare nella cella pubblica, con altre persone che hanno commesso crimini reali.
Non sono come me, che ho afferamato la mia colpa solo per risparmiarmi uno o due anni di quest'agonia.
Loro sono delle assassine a sangue freddo, rapinatrici, che non hanno pensato due volte a quello che stessero facendo.
: -prego-
Entro nella cella e subito vedo quattro donne.
Due avranno quarant'anni, una forse la mia età, e l'altra avrà più o meno diciott'anni.
"Cosa potrà aver fatto?"
Sarah: -guardate chi c'è, una nuova-
Una delle due quarantenni mi rivolge un ghigno, mentre sposta gli occhi dalle carte sparse sul tavolo.
Sarah: -come ti chiami?-
Toni: -Toni Topaz-
Si alza dalla sedia venendo verso di me.
Mi porge la mano, ma mentre la sto per stringere, essa si sposta finendo per darmi un leggero manrovescio sulla guancia.
Jenna: -andiamo Sarah, non fare così-
Sarah: -sai quanto io odi le nuove. Sempre qui a rompere le palle-
L'altra donna si alza a sedere sul letto e mi squadra per qualche secondo.
Jenna: -io sono Jenna- afferma inclinando leggermente la testa di lato.
Annuisco accennando un leggero sorriso.
Non sembrano tanto minacciose, ma si sa che l'apparenza inganna.
La ragazza che deve avere più o meno la mia età si alza e mi porge la mano.
Toni: -anche questo è uno dei vostri scherzi?-
Keira: -decisamente no. Piacere, Keira- sorride.
Ci stringiamo la mano guardandoci negli occhi.
O vuole sembrare simpatica per poi colpirmi alle spalle, oppure è davvero gentile.
Sarah: -hey tu. Presentati alla novellina-
La ragazza più piccola, alza la testa dal libro che sta leggendo, e ci scruta una ad una.
Evie: -Evie- dice prima di abbassare di nuovo lo sguardo sulle pagine davanti a lei.
Sarah: -quello è il tuo letto-
Poggio la mia valigia sul materasso grigio e mi stendo guardando il soffitto.
Sarah: -allora? Per cosa ti hanno rinchiusa?-
Toni: -omicidio-
Sarah: -wow, questa sì che è una cosa grave-
Toni: -voi?-
Sarah: -io sequestro di persona per un anno, Jenna spacciava, Keira stava salvando una sua amica ed ha ucciso un tizio, e Evie lascia stare-
Mi giro verso la ragazza che fino ad ora non ha quasi spiccicato parola.
"Cosa può aver mai fatto se addirittura una come Sarah si rifiuta di parlarne?"
Decido di non prestarci attenzione più di tanto e rimango a letto a fissare le ragnatele.
Tutti qui sono condannati a vivere in questa fottuta gabbia.
Una gabbia senza via d'uscita.
Tutti aspettano un miracolo che non arriverà mai.
Cercano di correre verso quella speranza che vedono nei sogni, cercano di raggiungerla, ad ogni costo, ma senza risultati.
L'unica droga presente qui è la speranza. La speranza fa più male di qualsiasi altra cosa; credi che qualcosa possa funzionare, andare nel modo giusto, tralasci la verità, preferendo invece la fantasia, perché ti fa stare meglio, perché è più facile.
Facile da accettare. Con essa è più facile convivere. Ma alla fine tutti arrivano alla verità.
Chi prima, chi dopo, ma tutti arriviamo a questo punto e allora l'unica cosa che si può fare è abbandonarsi al proprio destino.
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After the spark
RomanceSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.