Vivi

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Toni's pov
L'abisso delle emozioni. Ti travolge come un tornado. Ti risucchia completamente.
Diventi un'anima senza niente, vuota.
Qualcosa dentro di te si spezza.
I sensi di colpa di assalgono.
Ti dici potevo impedirlo, potevo salvarla.
E invece non hai potuto fare nulla.
Respiri, ma è come se stessi affogando.
Senti tutto, ma è come se quel tutto fosse ovattato, come se fossi sott'acqua.
Ti muovi, ma è come se non fossi cosciente dei tuoi movimenti.
Vivi, ma è come se fossi morto già da un pezzo.
Nulla è più importante.
Tutto perde il suo senso.
Quello che ti piaceva fare, ora non ha nessuna importanza.
Pensi solo alla perdita.
Sei nella nebbia più totale, una nebbia di totale indifferenza verso tutto.
E cerchi di essere positivo, di dare almeno una briciola di vita al tuo corpo, però è inutile.
Le emozioni negative hanno la meglio e tu non hai voglia di affrontarle, non ora, forse mai.
Posticiperai sempre questa battaglia, finché non ti distruggeranno.
"Ma ormai non importa, sono già distrutta"
Ero arrivata ad essere così vicina a lei, e ora siamo di nuovo distanti.
"Perché sei andata lì? Ci avrebbero pensato i poliziotti"
Non vedo bene, le lacrime mi offuscano la vista.
Non riesco a pensare lucidamente, solo lei, il suo corpo riverso sulla terra, la testa sanguinante.
"Cher, scusami"
Tutto è confuso intorno a me, voci, suoni, movimenti.
Non colgo niente.
Ma a chi importa del resto?
Non voglio cogliere niente.
Ho troppo dolore dentro di me.
Un dolore incolmabile.
Quel dolore.
Il dolore che avevo quando l'ho vista mentre si stava suicidando, il dolore mentre era rinchiusa in quel manicomio, il dolore di quando ci siamo lasciate.
Ho capito che il dolore peggiore è quello che ti assale quando ci si inizia a rilassare.
Quando finalmente si inizia a respirare, si crede di aver lasciato tutti i problemi alle spalle e invece non è così.
Quei problemi non sono mai cessati e saranno i problemi di oggi e di domani.
È lo stesso dolore di quando pensi di aver raggiunto il tuo obiettivo e invece sei ancora lontano, molto lontano.
"Il mio obiettivo era quello di averti di nuovo con me"
Deglutisco il groppo che mi si è formato in gola, o meglio, in tutto il corpo.
Tutte le mie membra sono indolenzite, come se fossero immobilizzate da qualcosa di molto più potente.
"Dal dolore"
Scuoto la testa alzandomi dal marciapiede su cui mi ero seduta a causa di un giramento di testa.
Respiro, però non sento che l'aria attraversi i miei polmoni.
Sono svuotata di tutto.
Mi guardo le mani che tremano come le foglie in autunno.
Mi tremano solo in momenti dove mi preoccupo troppo.
Bene, questo è uno di quei momenti.
Il secondo per l'esattezza.
Il primo è stato durante la morte dei miei genitori.
"Devi essere forte"
Tutti lo dicono.
"Non mollare, vai avanti", "hai una vita, vivila al meglio", "non abbatterti".
Facile per loro.
Se solo passassero per la mia mente un solo secondo, verrebbero scaraventati via dalla quantità di dolore che c'è al suo interno.
Nessuno può capire, nessuno può aiutarmi.
"O meglio, nessuno tranne te"
Sei la mia cura e il mio veleno allo stesso tempo.
Proteggere te è come proteggere la mia stessa vita.
Se ti succede qualcosa crollo anche io, la mia mente smette di funzionare, tutto il mio corpo si blocca.
"Hai così tanto potere su di me, ma forse è lo stesso anche per te"
Betty: -hey, ti senti meglio?-
Toni: -sinceramente? No. Mi sento come se fossi io quella mezza morta-
Vedo che il suo labbro si alza leggermente all'insù.
Betty: -Cheryl non è morta-
Toni: -Betty, ho visto la ferita e non sono una poppante. So che è grave-
Betty: -lo sapremo solo tra qualche ora-
Toni: -perché non possiamo andare in ospedale?-
Betty: -dobbiamo firmare delle cose. Più che altro non capisco perché quel tipo doveva causare altri problemi, si è solo guadagnato un altro anno di carcere-
Toni: -l'aveva fatto incazzare-
Betty: -già, la Blossom è un osso duro-
Abbasso lo sguardo.
Betty: -Toni-
Mi mette una mano sulla spalla.
Betty: -andrà tutto bene, se la caverà-
Annuisco voltandomi prima che i miei occhi vengano di nuovo assaliti dalle lacrime.
Andrà tutto bene.
Davvero? Davvero tutto andrà bene, tutto si risolverà?
Nulla di tutto ciò sarà mai esistito?
Tutto si sarebbe risolto solo se ora Cheryl ed io fossimo insieme, a casa nostra, nel nostro letto.
Tutte le altre opzioni non erano accettate e guardate ora, lei morente ed io disperata che non posso neanche andare a farle visita.
La rabbia percorre il mio corpo.
Perché succedono tutte a noi?
Perché gli altri hanno una vita perfetta e noi no?
Ed ecco di nuovo quel nodo alla gola che mi paralizza.
Vorrei prendere a pugni qualsiasi cosa, però gliel'ho promesso.
"Ti ho promesso che non l'avrei più fatto e manterrò la mia promessa. In tutti questi anni le mie nocche non hanno sfiorato neanche un vetro e tu penserai che sia una cavolata, però è l'unica verità della mia vita. L'unica verità che accetterò. Sono sempre stata onesta con te e continuerò ad esserlo, però tu resisti, non abbandonarmi, ti prego, ti supplico. Resisti così possiamo trascorrere il resto della nostra vita insieme. Andremo dove vorrai, ti porterò nei posti migliori, ti farò vivere la vita che hai sempre desiderato. Saremo per sempre insieme, solo tu ed io. Nessun altro, solo noi, come siamo sempre state. Però permettimelo, non mollare. So che hai altre forze nel tuo corpo. Usale per resistere, usale per respirare, usale per non pensare a quella dannata ferita che hai sulla testa. Usale per tornare da me. Respira Cher. Resisti. Vivi per me"

After the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora