Toni's pov
Dannazione quanto è cocciuta.
Però non posso lasciarla andare.
Non dopo tutta la strada che ho fatto.
Decido di passare al livello successivo.
Toni: -aspetta-
Stranamente si ferma.
Toni: -se mi lasci parlare, non ti seguirò più. Mai più-
Si gira verso di me.
Cheryl: -va bene-
Prende il telefono ed inizia a scrivere sulla tastiera, probabilmente avvisando i suoi colleghi che sarà fuori per qualche minuto.
Cheryl: -andiamo-
Mi oltrepassa ed io inizio a seguirla lungo il marciapiede.
Da una parte non voglio trattenerla a lungo, ma dall'altra, voglio passare il più tempo possibile con lei.
Dopo cinque minuti di camminata, arriviamo ad un parco.
Un parco immerso nel verde, con tantissime panchine.
Nonostante ci siano molte persone, c'è un silenzio assordante.
Cheryl: -prego, puoi iniziare-
Solo ora mi rendo conto di non saper cosa dire.
Toni: -volevo semplicemente chiederti scusa-
Lei annuisce.
Toni: -per tutto. Anni fa, quello schiaffo non era voluto, è stato un incidente, posso assicurartelo-
Lei non risponde, di sicuro non crede alle mie parole.
Toni: -questo è tutto. Non voglio trattenerti quindi-
Cheryl: -perché hai finto la tua morte?- chiede interrompendomi.
Abbasso lo sguardo.
So di aver fatto un errore.
L'ho fatto per lei, ma così ho solo peggiorato la situazione.
Toni: -potrà sembrati stupido ma-
Alzo lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi color nocciola.
Cerco di non perdermici dentro, però è troppo difficile.
Cheryl: -ma?-
Toni: -l'ho fatto per te-
Vedo la sua espressione mutare dopo quell'affermazione.
Diventa fredda, di ghiaccio, come il suo sguardo che mi sta perforando.
Cheryl: -grazie tante allora. Certo, del resto chi è che non finge la propria morte per rendere felice una persona-
Toni: -ero sicura che se avessi saputo della mia morte, sarebbe risultato più facile dimenticarti di me. Io volevo solo il meglio per te, non volevo che soffrissi a causa mia-
Mi interrompe con un gesto della mano
Cheryl: -non l'hai fatto per me, l'hai fatto per te stessa, e sai perché? Perché era il modo più facile per superare il pentimento. Tutti ti avrebbero scordata e tu avresti avuto l'anima in pace. E non dire che l'hai fatto per me, perché non è così. È stato soltanto un gesto egoista. Ora abbiamo parlato, non tornare mai più a parlarmi oppure sarò costretta a chiamare la polizia e denunciarti per persecuzione-
Detto ciò si alza dalla panchina e prima che io possa fare qualcosa, esce dal parco e a passo veloce torna verso il suo locale.
Non ha tutti i torti.
In quel momento stavo pensando solo a me stessa.
Non ai Serpents che sono sempre stati la mia famiglia.
Non ai miei amici.
Non a lei.
Volevo semplicemente andarmene senza tante spiegazioni.
Volevo cambiare vita perché non riuscivo più a vivere in quella città.
E la morte mi è sembrata la via più facile.
Nessuno mi avrebbe scritto.
Avrei iniziato da capo.
E forse ci sarei anche riuscita se non fosse stato per tutti quei fottuti ricordi.
Ho provato a bere, a farmi altre ragazze, però niente, lei è sempre lì a bussare alle porte della mia testa.
Ed io non posso non farla entrare.
Non sono capitata in un giro di droga solo grazie a lei.
Mi riportava ai momenti felici.
E a me andava bene così, pur sapendo che lei fosse convinta che io fossi morta-
Quanto vorrei tornare indietro nel tempo e non aver mai alzato quel braccio finendo per colpirla.
Di sicuro staremmo ancora insieme.
Chissà se diceva sul serio riguardo alla polizia.
Lo farebbe davvero?
Comunque sia, a quanto pare la mia battaglia finisce qui.
Non è durata a lungo, però meglio di niente.
Devo solo accettare il fatto che mi sbagliavo.
Lei è andata avanti con la sua vita.
Sono io che sono ancora appesa a lei e alla speranza di tornare come prima.
A lei non importa nulla.
Mi alzo anche io dalla panchina ed inizio a passeggiare per il parco.
Non voglio tornare all'hotel e rinchiudermi nella mia stanza a piangere.
A Riverdale non c'è un vero e proprio parco.
Solo viali alberati dove talvolta ci sono delle panchine dove ci si può sedere e mangiare un gelato.
Qui invece è tutto diverso.
Alberi che fioriscono.
Giostre per i bambini.
Uno stand dei gelati.
È tutto così tranquillo.
A Riverdale non si può muovere un passo che compare un assassino, uno psicopatico o cose del genere.
Forse non è poi così male come città.
Però non potrò mai trasferirmici.
Ho promesso a Cheryl di non starle più tra i piedi, e devo mantenere questa promessa.
Oggi tornerò all'hotel, vedrò i biglietti disponibili e poi me ne andrò senza lasciare tracce.
Heather: -hey, novità?-
Toni: -lasciamo perdere-
Heather: -capito. Ti ha fatta parlare almeno?-
Toni: -sì, poi ho rovinato tutto e lei se n'è andata-
Heather: -potrai sempre riprovarci no?-
Toni: -le ho promesso che non le avrei più rotto-
Heather: -non è stato un giuramento di sangue suppongo-
Toni: -no, però davvero, non voglio diventare ossessiva e poi ha detto che se cercherò ancora di parlarle, chiamerà la polizia e mi denuncerà per stalking-
Heather: -la nostra Bombshell sta diventando sempre più autoritaria vero?-
Toni: -a quanto pare. Comunque grazie per avermi aiutata con l'indirizzo-
Heather: -di nulla, anzi vorrei più di chiunque altro che chiariate. Odio vederla insieme a quella Dionne-
Toni: -Dionne?-
Heather: -una sua collega-
Toni: -per caso con la pelle scura e capelli castani mossi?-
Heather: -sì, l'hai incontrata?-
Toni: -sì, all'inizio è stata lei ad aprirmi, poi ho insistito perché venisse Cheryl-
Heather: -e come ti è sembrata?-
Toni: -in tutta sincerità?-
Heather: -già-
Toni: -un'oca-
Heather: -ho detto la stessa cosa. Ovviamente Cheryl la difende-
Toni: -capisco-
Heather: -tu invece cosa farai?-
Toni: -tornerò a Riverdale, ci starò qualche giorno e poi andrò a Greendale-
Heather: -ti sei trasferita lì?-
Toni: -già-
Heather: -va bene. Mi spiace che il tuo piano non abbia funzionato-
Toni: -non fa niente-
Faccio dietrofront e mi dirigo verso l'uscita del parco.
Mi giro un'ultima volta per guardare il locale di Cheryl.
"La mia battaglia finisce qui"Cheryl's pov
Dionne: -tutto bene?-
Cheryl: -certo, perché?-
Dionne: -nulla, sei sparita. Sono uscita un attimo per controllare e non c'eri-
Cheryl: -siamo andate al parco qui vicino, dovevamo parlare di varie cose-
Dionne: -capisco, quindi la conoscevi-
Cheryl: -già, una mia vecchia amica del liceo che casualmente mi ha trovata-
Dionne: -non sembravi molto felice di vederla-
Cheryl: -non eravamo molto legate, semplicemente non mi aspettavo una sua visita-
Dionne: -bene, torniamo a lavoro?-
Cheryl: -sì e una cosa. Non farla più entrare se dovesse tornare. È una persona del passato e non voglio che rientri in questo locale e nella mia vita-
Dionne: -provvederò-
Il mio passato.
Alzo lo sguardo su Dionne.
Cheryl: -hai da fare stasera?-
Dionne: -no, a meno che non mi carichi di lavoro-
Cheryl: -andiamo da qualche parte allora?-
Dionne: -per me va bene-
Cheryl: -ti mando io l'indirizzo-
Ci separiamo visto che lei deve controllare i nuovi pacchi che ci sono arrivati stamattina, mentre io devo tornare al computer.
Se voglio uscire dal mio passato, devo conoscere gente nuova.
E con Dionne ho la possibilità di farlo per davvero.

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After the spark
RomansaSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.