Cheryl's pov
Sono trascorsi cinque giorni dalla mia fuga improvvisata all'ospedale che stranamente non ha avuto conseguenze tanto gravi.
Semplicemente le guardie mi hanno fermata prima che riuscissi ad entrare nella stanza di Toni, e nonostante io abbia opposto resistenza con tutte le mie forze, non sono comunque riuscita a portare a termine la mia missione.
Nonostante questo però, sono riuscita ad avere un paio di informazioni, che il medico mi ha dato giusto per farmi calmare ed evitare che nell'ospedale iniziasse una vera e propria guerra.
L'avrei persa, però a quanto pare il dottore mi ha sopravvalutata.
Per prima cosa Toni è stata aggredita da Jenna, che è stata poi portata in isolamento a tempo indeterminato.
Sul perché della sua azione si sta ancora indagando, però i poliziotti dicono che forse Toni abbia fatto qualcosa che non le sia piaciuto.
Tutti ormai credono che il caso sia risolto e che tutta la storia dell'aggressione sia soltanto dovuta ad un capriccio, però io so che non è così.
C'è qualcosa di più profondo, qualcosa che è stato pensato per molto tempo, ma che nessuno riesce a portare a galla.
Un'altra buona notizia?
Oggi si avranno finalmente i risultati dell'autopsia.
Ebbene sì, questa settimana è finalmente finita e stasera, Betty, Ben ed io, avremo almeno una parte della verità.
"Almeno si spera"
Ho deciso che oggi trascorrerò tutto il giorno in casa, sotto le coperte, guardando film a non finire ed aspettando una telefonata.
Quella telefonata.
Betty ha il numero del medico legale, perciò quando avrà novità non esiterà a scrivermi, per poi andare insieme in clinica.
"Vorrei avere una macchina del tempo per andare in avanti di qualche ora"
Non sono mai stata così in ansia per qualcosa.
Le verifiche, le partite dei Bulldogs, la mia azienda, nulla.
Questa cosa dell'autopsia invece mi sta mettendo in uno stato di ansia continua.
Passo dal pensare positivo a pensare che tutto quello che faccio non servirà a niente, e viceversa.
Potrei starmene semplicemente a letto, con le coperte, sgranocchiando noccioline e vedendomi un film a caso in TV.
Invece no, devo farmi paranoie per tutto.
Mi butto sul letto lasciando la tazza del caffè sul tavolo a raffreddare.
Oggi il tempo è migliore, non ci sono nuvole, e anche il vento di questa settimana sembra essersi calmato una volta per tutte.
Febbraio è finito e ormai marzo ha preso piede nella vita di tutti i cittadini.
Non appena sfioro il pensiero che nella clinica le detenute non possono essere visitate, una scossa di rabbia mi percorre tutto il corpo.
I parenti delle detenute non potranno mai sapere in che condizioni stiano le loro figlie, mogli e sorelle.
Vivranno nell'ignoranza, pregando che tutto vada per il meglio.
Non voglio neanche telefonare al medico, riceverei delle risposte fugaci, e non voglio innervosirmi ulteriormente.
Prendo il caffè ormai freddo e me lo scolo tutto d'un sorso.
L'unica cosa che sono riuscita ad ottenere da quell'uomo è quella che quando Toni si sarà svegliata, mi chiamerà, quindi ora devo aspettare non una, ma ben due telefonate.
"Chissà come stai TT"
Dopo tre ore ancora il telefono non ha squillato.
Né dal medico, né da Betty.
Riguardo Betty sono tranquilla, stasera è certo che ci saranno novità, però riguardo Toni.
Se non ci sono notizie dal dottore significa che non si è ancora svegliata.
Trascorrono minuti interminabili, dove io accendo e spengo il telefono, dove ad ogni colpo di luce mi giro, trovandomi invece notifiche di Instagram o di altre app al momento inutili.Ed eccola lì.
Il mio telefono emette il suono squillante della mia suoneria.
Mi giro di scatto, quasi come un robot, mentre ai miei occhi appare la notifica che aspetto da ormai una settimana.
"O mio Dio"
Betty: -sono pronti i risultati dell'autopsia. Cinque minuti e sono da te-
Cheryl: -il dottore ha detto qualcosa?-
Betty: -ci dirà tutto in studio-
Decido di non disturbarla mentre guida, e mi vesto il più velocemente possibile, uscendo poi di casa come se tra poco dovesse esplodere una bomba.
Betty arriva poco dopo, parcheggiando davanti a me.
Cheryl: -mio Dio, finalmente-
Betty: -ti eri già stufata di aspettare?- chiede lei ridacchiando.
Cheryl: -penso sia ovvio cugina, non posso lasciare Toni lì dentro, già l'hanno aggredita, non voglio che-
Betty: -cosa, aggredita?- mi interrompe.
Annuisco con lo sguardo basso, con le preoccupazioni che risalgono a galla.
Betty: -quando?-
Cheryl: -cinque giorni fa. Del perché ancora non si sa. Una delle sue compagne di cella stava per soffocarla-
Betty: -aspetta, cinque giorni fa? Non si è ancora svegliata?-
Cheryl: -quando ho cercato di andare a visitarla il dottore ha detto che mi avrebbe richiamato-
Fa una smorfia, che mi fa subito intuire che c'è qualcosa che non va.
Cheryl: -Cugina?-
Betty: -penso che te lo abbia detto solo per toglierti di mezzo-
Alzo le sopracciglia guardandola sorpresa.
Cheryl: -togliermi di mezzo?-
Betty: -insomma, se fosse stato qualcosa di grave, si sarebbe saputo e te lo avrebbero per forza detto. Credo che la tua Toni si sia già svegliata da un po' ma il dottore non ti ha detto niente perché forse ha visto di cosa sei capace-
Il suo tono ora è molto più pacato.
Cheryl: -vuoi dire che mi ha, dio-
Scoppia a ridere mentre le mie guance assumono una colorazione rosea.
Betty: -andiamo, chi mai vorrebbe una rossa che urla per tutto l'ospedale?-
Cheryl: -volevo solo fare visita alla mia ragazza- dico esasperata.
Betty: -proverò a parlarci io come membro dell'FBI. Magari a me darà ascolto-
Cheryl: -probabile, ma non montarti la testa Cugina. Solo perché fai parte di quella gabbia di matti, non vuol dire che tu sia più importante di me-
Betty: -certo, certo, lo sciroppo d'acero prima di tutto-
Alzo gli occhi al cielo tirandole un leggero colpo sulla spalla.
Cheryl: -come siamo spiritose oggi, comunque Ben?-
Betty: -arriverà direttamente lì-
Il viaggio prosegue in silenzio, io guardo dal finestrino le macchine che passano veloci, cercando di trovare qualche traccia di felicità, invece niente, tutto grigio come al solito.
Più ci avviciniamo, più la mia ansia sale.
Vedo già la sagoma dell'edificio oltre l'incrocio, stagliarsi minacciosamente come un gigante.
Deglutisco.
Ho aspettato tutta la settimana per questo momento, ed ora vorrei solamente essere a casa sotto le coperte a vedere un film.
No, devo farlo per lei.
Betty parcheggia ed insieme usciamo dall'auto.
Ben è appoggiato ad un palo della luce mentre scrolla sul telefono.
Ben: -hey, pronte?-
Annuiamo senza spiccicare parola e lui abbassa lo sguardo, probabilmente deluso dal fatto di non essere riuscito a darci un po' di positività.
Il nostro amico si fa strada lungo la moltitudine di corridoi dello studio, salutando talvolta dei medici oppure scambiando qualche occhiata amichevole con le infermiere.
Cheryl: -conosce davvero tutti?- bisbiglio a Betty.
Betty: -probabile. Suo padre lavorava qui, perciò questa è come la sua seconda casa-
"Wow, uno studio dove si esaminano cadaveri, come seconda casa"
Ben: -eccoci, dopo di voi-
Fa un cenno con la mano verso la porta.
Insomma, al centro di tutta questa storia ci sono io, perciò spetta proprio a me il compito di aprire quella porta e passare al prossimo livello della nostra missione.
Oltre questa porta ci sono due opzioni, un vero e proprio bivio.
Il game over oppure il livello successivo.
Però non sta a me deciderlo. Se esiste veramente il destino, allora è già tutto scritto nero su bianco.
Appoggio la mano sulla maniglia che mi sembra freddissima, oppure è solo l'ansia che annebbia tutti i miei sensi.
Con una leggera spinta la porto in basso, mentre la serratura scatta ed uno spiraglio mi fa capire che sono appena entrata nel livello di oggi.
"Perderò anche questa volta, oppure è arrivato il momento di avere la mia rivincita?"
Faccio un passo dentro l'ufficio del medico.
Mi sento sola, vulnerabile, ma questa sensazione passa non appena sento i miei amici varcare la porta, dietro di me.
Il medico è seduto dietro la scrivania, con la solita faccia seria che non traspira nessuna emozione.
Ben: -salve-
Alza di poco la testa verso la voce che ha parlato, unendo le labbra in un piccolo sorriso.
: -buonasera, vedo che siete arrivati subito-
Mi trattengo dal chiedergli cosa si aspettasse.
Che avremmo ritardato perché non ci interessa nulla di Toni?
"Ha proprio sbagliato persona"
Si alza dalla sedia prendendo una cartella con all'interno dei fogli.
Ben: -allora, ho qui tutte le analisi vecchie, prego-
Come ogni medico inizia a spiegare di come sia arrivato alle sue conclusioni, tutti i procedimenti, punto per punto, senza che io abbia il modo di capire, visto che usa termini della medicina a me totalmente sconosciuti.
Ben: -ci sono differenze quindi?-
Ci porge un foglio con su scritto: Causa della morte: coltellata alla gola.
: -questa è l'autopsia vecchia-
Ci porge un altro figlio con su scritto formule e diagrammi.
Ben: -che vuol dire?-
: -che la vittima è stata avvelenata-

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After the spark
RomantikSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.