Cheryl's pov
Nana Rose: -è successo qualcosa cara?- grazie a Dio sono riuscita ad asciugarmi le lacrime prima che lei se ne accorgesse.
Cheryl: -nulla nonna, perché?-
Nana Rose: -hai detto che oggi saresti tornata tardi-
Cheryl: -la festa mi annoiava, perciò me ne sono andata prima-
Nana Rose: -capisco, hai incontrato i tuoi vecchi compagni di classe?-
Cheryl: -purtroppo sì, sono rimasti gli stessi sfigati del liceo- lei ridacchia, non facendo tanto caso alle mie parole.
Cheryl: -Nana, comunque devo dirti una cosa-
Nana Rose: -dimmi tesoro-
Cheryl: -domani tornerò a Hollywood- fa un'espressione stupita.
Nana Rose: -perché?-
Cheryl: -non posso rimanere qui. Devo continuare a mandare avanti il mio business. Senza di me non va avanti niente-
Nana Rose: -c'è dell'altro?-
Cheryl: -no, solo questo- mento.
Nana Rose: -capisco-
Cheryl: -scusami- scuote la testa sorridendomi.
Nana Rose: -tranquilla, capisco le tue preoccupazioni-
Cheryl: -sicura? Ce la farai senza di me?-
Nana Rose: -mi sottovaluti cara. Starò benissimo e poi Elisabeth verrà a farmi visita-
Cheryl: -va bene-
Nana Rose: -a che ora parti?-
Cheryl: -ancora non lo so. Ora vedo i biglietti, poi ti faccio sapere-
Nana Rose: -Heather verrà con te?-
Cheryl: -sì. Ha il college perciò non può fare tante assenze-
Nana Rose: -menomale, almeno sarai in buone mani-
Cheryl: -suvvia nonna, so badare a me stessa- mi dà un bacio sulla fronte come sempre e dopodiché salgo al piano di sopra. Spero solo che ci siano dei biglietti per domani. Non ho nessuna intenzione di rimanere in questa città un secondo di più. Voglio uscire da queste quattro mura, che mi portano solo sofferenze e problemi. Non ci riesco più. Ogni fottuta cosa mi ricorda di lei. Il Drive-in, il Pop's, il White Wyrm, tutto. Tutti i ricordi che riaffiorano. La pelle vibra al solo ricordo delle nostre notti, dove la passione prendeva il sopravvento. Mi ha sempre fatta sentire amata. Mi ha fatta sentire amata e poi mi ha tirato uno schiaffo giocando con i miei sentimenti Già. Mi sono affidata a lei. Le ho dato quella fottuta pistola, correndo il rischio che lei potesse premere il grilletto. E lo ha fatto. Più e più volte, ed io ogni volta le ho dato un'altra possibilità, perché ho sempre creduto nelle seconde possibilità, nel cambiamento di una persona. Però come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Potrà avermi detto tutte le cose più dolci del mondo, però una persona si vede dai gesti e non dalle parole, e con quello schiaffo ha confermato un'altra volta di non meritarmi. Mia nonna mi ha sempre detto che nessuno mi merita. Sono troppo per qualsiasi persona. Difficilmente gestibile. Nessuno è mai riuscito a gestirmi. Devo dire qualcosa? La dico. Devo fare qualcosa? La faccio, non ascoltando nessuno. Seguo me stessa, perché so che sono l'unica di cui posso fidarmi. Facendo così rimarrò sola, però almeno non soffrirò. Perfetto, c'è un biglietto domani per le cinque di mattina. Dovrò svegliarmi presto, nessuno saprà della mia partenza e non dovrò dare troppe spiegazioni, perfetto. Una volta arrivata scriverò un messaggio a Betty dicendole che sono stata costretta a tornare e tutti i contatti che avrò con quella città maledetta, finiranno lì. Inizio a fare le valigie, piegando i vestiti che ho messo in questi giorni. Stranamente ne ho messi pochi dentro la valigia, come se avessi saputo che me ne sarei andata presto da questo inferno. Sono già le dieci, ma del resto quando mi immergo nei miei pensieri posso trascorrere anche ore a pensare, senza accorgermi di quanto corra il tempo. Faccio il letto, mettendomi sotto le coperte ed impostando la sveglia. Solo qualche ora e sarò nella mia vera casa.Drriiin. Mugugno con gli occhi ancora chiusi. Spengo la sveglia che mi sta rompendo i timpani, e mi alzo a sedere. Guardo la luna fuori dalla finestra, rotonda, mentre emette la sua tenue luce biancastra. Ho sempre preferito la notte al giorno. Tutto si immerge nel silenzio, niente parole, niente rumori, solo una piacevole tranquillità. La notte puoi smettere di fingere, piangere nel cuscino, sfogarti, vieni accolto dal buio che ti nasconde dal mondo intero e ti consola con le sue parole dolci. Mi alzo, andando in bagno per farmi una doccia fredda e svegliarmi del tutto. Mi lavo i denti, mi trucco ed in pochi minuti sono pronta per uscire.
Cheryl: -Hev, ti vengo a prendere tra poco-
Heather: -perfetto, ti aspetto fuori casa di mia madre-
Cheryl: -va bene, a tra poco- sotto sotto sono felice che lei abbia deciso di tornare con me. Non mi sentirò tanto sola, avrò qualcuno con cui parlare. E poi lei è sempre riuscita a farmi sorridere, ed un sorriso vero, è proprio quello che mi serve in questo momento. Mi do un'ultima occhiata allo specchio, ed inizio a scendere le scale, facendo il minor rumore possibile, visto che mia nonna starà dormendo. Poggio la valigia, sgranchendomi la schiena.
Nana Rose: -cara?- dannazione, l'ho svegliata.
Cheryl: -nonna, ti ho svegliata? Scusa-
Nana Rose: -no, non ti preoccupare, non riuscivo a dormire. Stai andando?-
Cheryl: -sì, ho l'aereo alle cinque-
Nana Rose: -buon viaggio-
Cheryl: -grazie Nana- le do un bacio sulla guancia rugosa. Mentre sto per aprire la porta mi richiama.
Cheryl: -sì nonna?-
Nana Rose: -volevo solo dirti, non scordare qual è la tua vera casa-
Cheryl: -ve bene nonna, ora vado, ti voglio bene- mi richiudo la porta alle mie spalle. Cosa intendeva con quella frase?Toni's pov
Toni: -che ore sono?-
Sweet Pea: -le dieci-
Toni: cazzo, abbiamo dormito troppo-
Sweet Pea: -dormire è sempre un bene-
Toni: -dai, alzati- gli do un leggero pugno sul braccio.
Sweet Pea: -ok, ok, mi alzo-
Toni: -ho il turno al Pop's, mi accompagni?-
Sweet Pea: -a che ora?-
Toni: -alle dieci e mezza-
Sweet Pea: -ok, dammi dieci minuti e ci sono-
Toni: -preparo la colazione intanto- annuisce alzandosi dal letto. Devo dire che se c'è una cosa che ho imparato a fare abbastanza bene in questi anni è cucinare. Addio banali toast. Ho imparato a cucinare i pancake, diversi tipi di piccole torte ed altri piatti di media difficoltà. Un cuoco sarebbe orgoglioso di me, contando che tre anni fa era un grande traguardo se riuscivo a preparare un toast senza bruciarlo. Visto che stamattina non ho tempo, prendo dalla credenza un pacco di cereali e riempio due tazze di latte. La roulotte di Sweet è rimasta sempre la stessa.
Quasi sempre in disordine, con vestiti buttati di qua e di là, piatti sporchi nel lavandino. Il solito sbadato.
Toni: -hai fatto?-
Sweet Pea: -sì, eccomi- dice comparendo dal bagno. Ci mettiamo a mangiare.
Sweet Pea: -perdi colpi sorellina- mi mostra la ciotola già vuota. Il suo più grande talento è sempre stato quello di mangiare fin troppo velocemente. Non si fa in tempo a sedersi a tavola che lui ha già finito la sua porzione.
Toni: -dai, andiamo, non vorrei che Pop mi licenziasse il mio primo giorno-
Sweet Pea: -non lo farebbe mai, ti vuole troppo bene- sorrido. Ci sediamo entrambi sulla sua moto.
Sweet Pea: -oggi cosa pensi di fare?- siamo arrivati al fast food con dieci minuti di anticipo, perciò ci accendiamo due sigarette, appoggiati al suo veicolo.
Toni: -non saprei. Penso che mi terrò alla larga dal NorthSide. Non vorrei incontrare il diavolo dai capelli rossi-
Sweet Pea: -wow, ora la odi?-
Toni: -non potrei mai odiarla, mi sto semplicemente rendendo conto di non avere possibilità, neanche di chiarire con lei, continuerà sempre a rifiutare di parlarmi-
Sweet Pea: -mi spiace-
Toni: -fa niente- butto la sigaretta per terra e dopo aver salutato il mio amico con una pacca sulla spalla, entro nel locale.
Pop: -Toni, pronta ad iniziare il tuo primo giorno?-
Toni: -più che pronta. Vado a cambiarmi-
Pop: -perfetto. Fai in fretta che la mattina abbiamo sempre tantissimi clienti- entro in una sorta di sgabuzzino che i dipendenti usano come spogliatoio. È abbastanza grande, con degli armadietti ed una sedia appoggiata al muro. Questo lavoro non mi dispiace. Non devo fare niente di che, solo prendere le ordinazioni, servire i clienti, stare alla cassa qualche volta, per il resto dovrò solo controllare che nessuno faccia niente di proibito, cosa alquanto insolita in un fast food. I primi clienti stanno già iniziando ad arrivare. Prendo le mie prime ordinazioni che spedisco ai cuochi in cucina, mentre Pop sta alla cassa e saluta tutti con il suo solito sorriso caloroso e tiepido. Dopo qualche minuto arriva anche Fangs. Vorrei andare a salutarlo, però devo ancora servire gli altri tavoli. Gli faccio un cenno con la testa e lui mi sorride sventolando la mano. Sparisco un attimo in cucina per prendere i piatti. Sento la voce del mio amico e quella di Pop fuori dalla porta.
Pop: -sul serio?-
Fangs: -sì, Betty ha detto che sia tornata a Hollywood. Non le ha dato altre spiegazioni- solo una persona può fare una cosa del genere. Lascio perdere le ordinazioni.
Toni: -state parlando di Cheryl?- deglutisce prima di fare sì con la testa.
Toni: -Pop, vuoi scusarci un attimo?-
Pop Tate: -certo, penso io alle ordinazioni- trascino Fangs nello sgabuzzino, chiudendo la porta.
Toni: -perché non mi hai detto nulla?-
Fangs: -l'ho scoperto poco fa e poi pensavo che non ti interessasse-
Toni: -hai ragione, non mi interessa-
Fangs: -fai sul serio?-
Toni: -sì- basta correrle dietro.
Toni: -può anche andare al Polo Nord, non mi interessa- faccio per uscire però mi prende per il braccio facendomi girare.
Toni: -che c'è?-
Fangs: -rispondi a questa domanda; la ami ancora?- sono in trappola. Lui mi conosce troppo bene.
Toni: -può essere-
Fangs: -allora raggiungila-
Toni: -no Fangs. Ha fatto la sua scelta ed io non la pedinerò, soprattutto in un'altra città-
Fangs: -sai Toni, nella vita ci sono treni e treni, talmente tanti che non puoi prenderli tutti, quindi alcuni li lasci partire volontariamente. Ma ci sarà un treno, quel treno, che dovrai prendere per forza. Anche se sarà lontano, oppure già partito, dovrai rincorrerlo e anche se nessuno ti aiuterà a salire a bordo, tu devi avere il coraggio di afferrare la cazzo di maniglia e salirci sopra da sola-
Toni: -che intendi?- chiedo nonostante abbia capito benissimo. Si avvicina a me, mettendomi le mani sulle spalle.
Fangs: -intendo che, lotta per quella persona. Se è la tua felicità, lotta, combatti per riaverla nella tua vita. Non ci riuscirai? Fa niente, però almeno saprai di aver fatto l'impossibile-
Toni: -dici che?- annuisce.
Fangs: -sì, è il momento di prendere quel treno-

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After the spark
Roman d'amourSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.