Cheryl's pov
Cheryl: -London Pub, qui in periferia-
Ben: -wow, ci hai messo poco-
Cheryl: -non avevamo niente da dirci- mento.
In realtà è così.
Le sue spiegazioni del perché mi abbia rovinato la vita, sono più che ridicole.
Una madre non dovrebbe voler il meglio per la propria figlia?
: -bene, allora andiamo-
Cheryl: -prima Toni-
: -chiamerò i miei colleghi così la faranno uscire e verranno da noi-
Ecco, questo incontro mi rende felice come non mai.
Non la vedo da un sacco, anche perché le indagini mi hanno occupato tutto il tempo.
"Ci sono riuscita, sono riuscita a liberarti TT"
Tutti i miei sforzi non stati vani.
Un macigno gigantesco mi è stato tolto dal petto.
Ora riesco a pensare, respirare, vivere.
Prima mi sembrava di essere in una bolla senza via d'uscita.
Ora invece sono finalmente libera.
E tra poco lo sarà anche la mia felicità.
Siamo tutti nella macchina, viaggiando chissà dove.
Non ho mai sentito parlare di nessun London Pub, quindi può essere che mia madre ci abbia mentito, però l'agente mi sembra fiducioso, perciò credo che per questa volta mi affiderò a lui.
Sono trascorse quattro settimane da quando Toni è stata incarcerata ma a me sono sembrati mesi interi.
Mesi di preoccupazioni, lacrime, tristezza.
I primi giorni credevo di star lottando per una causa persa, che mi stavo solo facendo del male, creando illusioni che non avevano senso.
Poi, grazie all'aiuto di Betty e Ben, ho riacquisto fiducia in me stessa.
Ho continuato a lottare, ho scoperto nuovi lati di me stessa, provato cose nuove come andare sobborghi della città, cosa che sinceramente non avrei mai pensato di fare, dato che ho sempre visto quei posti come la feccia della feccia.
E invece mi è servito per pensare, sentirmi più leggera, diminuire tutta la pressione che si era solidificata nel mio corpo.
Mi manca da fare solo un ultimo passo, quello più importante.
Dovrò restare impassibile di fronte a quel tizio che ha causato tutta quella sofferenza a così tante persone.
Non dovrò farmi prendere dal panico.
: -quando arriveremo, niente mosse azzardate. Quello di poco fa è stato un avviso. Dovremo fare attenzione. Ho già chiamato la squadra di sicurezza, perciò arriveranno insieme a noi-
Ben ha definito quel tipo un vigliacco.
Ha ucciso quella donna per vigliaccheria?
Aveva paura?
Voleva salvarsi la pelle, pensava che avremmo ceduto vedendo cosa aveva fatto a quella persona innocente?
Anche se non morirà oggi, voglio sapere che è in prigione, a marcire, convivendo con scarafaggi e cibo pessimo.
Probabilmente questo sarà il suo destino, a meno che non si suicidi o non succeda qualcos'altro.
Ognuno di noi ha un destino a quanto pare.
Quello mio e di Toni non si può ancora definire.
Forse sarà felice, alla fine, oppure continuerà ad essere travagliato, pieno di ostacoli che talvolta ci si pareranno davanti per vedere quanto sia potente il nostro amore.
Non avrei mai immaginato di affezionarmi così tanto a qualcuno dopo la morte di JJ.
Di solito ho momenti in cui odio letteralmente tutti, divento fredda, evito chiunque, non parlo con nessuno.
Con lei non ho questi momenti.
Non mi annoia mai.
Scopro continuamente cose nuove su di lei.
La sua voce, il suo carattere, i suoi modi di fare sono perfetti.
Ogni cosa in lei si muove con una sintonia pazzesca.
Niente di troppo.
Come guida la moto, come parla, come si muove, come corre, come ride, come mi guarda, è tutto perfetto.
Ricordo che al liceo, quando era imbarazzata si aggiustava i lacci delle scarpe.
"Sto per riprenderti Toni, e quando lo avrò fatto, non ti lascerò mai più"Toni's pov
: -Topaz, in piedi-
Alzo la testa di scatto e vedo che una guardia ha aperto la porta e mi sta fissando.
"Cosa vuole? Non è ancora l'ora di cena"
Mi alzo dal letto e faccio un salto in basso, visto che ho preso la parte alta del letto a castello.
Toni: -cosa c'è?-
: -ti liberano-
Sbatto più volte le palpebre credendo di aver capito male.
Toni: -cosa?-
: -sei innocente-
Sgrano gli occhi.
"Cheryl ce l'ha fatta"
Toni: -posso avere due minuti per salutare le altre?-
: -se proprio insisti-
Richiude la porta della cella.
Tutte si alzano.
Toni: -insomma- inizio non sapendo cosa dire.
Sarah: -chiudi quella bocca e fatti dare un bel abbraccio-
Mi stritolano una ad una.
Evie: -ci mancherai-
Sarah: -wow, hai fatto parlare la muta, ritieniti orgogliosa-
Sorrido.
Sarah: -comunque riguardo quella cosa di Jenna, odio ammetterlo ma avevi ragione, almeno credo-
Le do una pacca sulla schiena.
Keira: -mi mancherai-
Mi avvicino a lei, mentre le altre tornano sui propri letti.
Toni: -ti tirerò fuori di qui-
Sorride leggermente abbassando lo sguardo.
Toni: -lo prometto-
Le prendo le mani guardandola negli occhi verdi smeraldo.
Keira: -grazie-
Le do un bacio sulla guancia, poi prendo le mie cose e chiamo la guardia per riaprire la porta.
Toni: -statemi bene-
Poi la porta si richiude ed io mi ritrovo con la guardia nel corridoio buio dove ci sono tutte le celle.
: -andiamo, l'agente e la sua ragazza la stanno aspettando-
Toni: -sono qui?-
: -no, sono partiti per cercare il colpevole del delitto. Li raggiungeremo adesso-
Mi fa salire su una delle tante macchine della polizia parcheggiate e partiamo con le sirene accese che rimbombano per le strade,
costringendo le macchine a farci passare.
Non posso crederci.
Sono libera.
Respiro finalmente aria pulita e non quella di muffa delle celle.
Posso fare quello che voglio senza avere manette.
Finalmente avrò cibo decente, un letto comodo, ma sopratutto, avrò Cheryl.
"Manca poco Cher"Cheryl's pov
Ed eccoci qui.
La periferia della periferia.
Il London Pub sorge su una piccola collinetta, contornato da case appiccicate, creando un'atmosfera alquanto squallida.
Vicino al locale c'è un London Eye in miniatura, mentre bandiere inglesi sventolano dal tetto.
Cheryl: -carino-
: -non c'è tempo per le battute, andiamo-
La squadra è già arrivata e Toni dovrebbe arrivare tra poco.
: -ripeto, con attenzione-
Sappiamo con esattezza anche la casa dove deve essersi stabilito il nostro criminale, perciò la squadra di soccorso inizia a circondare la piccola villetta con le armi puntate.
Presto sarà tutto finito.
Io non devo fare nulla se non aspettare.
Lo prenderanno, lo metteranno in prigione e le nostre vite torneranno alla normalità.
Prendo un bel respiro prima di scendere dalla macchina.
: -procedete con attenzione, al minimo atto di aggressione non esitate a sparare, possibilmente senza ucciderlo-
Passano minuti interminabili fino a quando non si sentono delle urla.
: -bene, ecco il nostro criminale da quattro soldi-
Non distolgo lo sguardo dai poliziotti che trascinano un uomo alto, muscoloso, con i capelli neri come la pece e gli occhi iniettati di rosso.
Vedo che gli uomini hanno qualche ferita sanguinante sulle labbra e gli zigomi.
Non deve essersi arreso facilmente vedo.
Nessuno però ha fatto ricorso alle armi, perciò la situazione si è risolta pacificamente tutto sommato.
Mentre lo portano da me, sento arrivare un'altra macchina.
Non riesco a fare a meno di voltarmi e vedo Toni che scende dal suv venendomi incontro.
Sorrido.
Un sorriso vero, non quelli che ho sfornato tutto questo tempo in cui lei è stata prigioniera.
"TT"
: -ferma signorina, c'è un criminale lì, deve aspettare ancora qualche secondo-
Toni non ribatte però si ferma, a quanto pare non vuole discutere.
Quando mi giro di nuovo verso gli agenti, mi ritrovo l'assassino davanti agli occhi.
Mi sovrasta di parecchi centimetri, ma non mi faccio intimidire.
Faccio un passo avanti, guardandolo negli occhi.
Cheryl: -allora? Come ci si sente?-
Fa un ghigno.
: -come ci si sente a sapere che tua madre ti odia?-
Deglutisco.
Sa troppe cose.
Cheryl: -dorme bene la notte?-
: -perfettamente-
: -Cheryl, noi dovremmo-
Cheryl: -certo, fate pure- rispondo fredda.
Mi volto rivolgendo la mia attenzione ad una persona molto più importante che mi sta guardando in punta di piedi sorridendo.
Cammino verso di lei, ignorando tutto.
Ignorando le guardie che iniziano ad urlare. Ignorando il caos generale che si è formato. Ignorando i passi che pian piano si avvicinano a me.
Ignorando; no, questo non si può ignorare, è troppo forte.
Un dolore atroce alla testa di fa spazio nel mio corpo.
Cado su qualcosa di duro.
Gemo dal dolore.
Sento più spari.
Sento mani leggere posarsi su di me.
"Sono le tue mani"
Toni: -Cher, non chiudere gli occhi, guardami, resta cosciente ti prego-
La sua voce è rotta dal pianto.
"Sono così stanca TT, e quel dolore alla testa, cavolo fa malissimo"
Vedo sfocato, ma riesco comunque a vedere i suoi occhi puntati contro i miei.
Toni: -ti prego, resta con me-
Sulle mie labbra se ne posano altre, creandomi un sollievo infinito.
"Fa troppo male però"
Sento voci mischiate, non riesco a distinguerle.
Ho chiamato un'ambulanza, saranno qui tra poco.
Dovevate proteggerla! Com'è cazzo è potuto succedere? Siete dei poliziotti o degli idioti?
"Toni, non urlare, non sprecare la tua voce per loro"
Con le ultime forze che mi rimangono, protendo una mano verso la sua, stringendola debolmente.
Cheryl: -ti ho-
Toni: -non sforzarti, parleremo dopo, ci sarà un dopo vero?-
Guarda l'agente, poi Betty e Ben.
I loro sguardi sono persi nel vuoto.
Scuoto la testa.
Cheryl: -ti ho liberata-
"Già, l'ho fatto TT, però ora sono troppo stanca per lottare ancora. Non ce la faccio più. Il dolore alla testa fa malissimo, voglio solo addormentarmi e non sentirlo più"
Sento la sua mano che stringe più forte la mia, come a cercare di farmi rimanere in questo mondo.
L'oscurità mi inghiottisce.
Niente più dolore, niente voci, niente urla, niente di niente.
Non sento nulla, oppure non voglio sentire nulla.
È un sogno oppure la cruda realtà?
Vedo solo il nero, a volte illuminato da figure indefinite, che stranamente riesco a riconoscere.
Persone che conosco, almeno credo.
"Però non ci sei tu"
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After the spark
RomanceSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.