Cheryl's pov
Cheryl: -in che senso?-
: -penso sia stata la gang ad organizzare l'omicidio-
Cheryl: -no, non è possibile, me lo avrebbe detto-
: -magari non è chi dice di essere-
Cheryl: -senta, lei non la conosce minimamente-
: -può essere, ma riconosco una criminale-
Cheryl: -ne ho abbastanza delle sue domande, posso andare?-
: -certo, mi lasci però il suo numero, quando avrò nuove informazioni la contatterò-
Esco dall'ufficio, assaporando finalmente l'aria fresca dopo essere stata per quasi un'ora a chiacchierare con quel pallone gonfiato.
Odio la gente che se la crede troppo. Pensa davvero che essere l'agente di polizia gli consenta di fare tutto quello che vuole?
Non conosce neanche Toni e già la sta accusando di essere una criminale ed una persona orribile.
Lei non è così, è molto di più delle solite etichette che le attribuiscono ogni volta.
Decido di non rimanere in questo posto un minuto di più, perciò chiamo un taxi e dico all'autista di portarmi a casa dato che ho lasciato la macchina a casa.
Ne ho avuto abbastanza di questo ufficio di polizia e delle persone che ci lavorano.Cheryl: -grazie- dico pagando l'autista.
In poco tempo realizzo che non posso andare a casa.
Non riuscirei ad entrare nell'appartamento senza avere Toni intorno.
I suoi vestiti mi farebbero pensare solo a lei, ed io non riuscirei a sopportare il pensiero della mia ragazza in quella cella buia e fredda.
Non la vedo solo da qualche ora e già mi manca.
No, andare nell'appartamento è fuori discussione, non voglio piangere di nuovo.
Non voglio che ancora per una volta i ricordi siano più forti di me.
Se entrerò in quel luogo pieno zeppo delle cose di Toni, perderei questa battaglia, ed io non posso farlo.
Ho già perso troppe volte.
Cheryl: -scusi, non sarebbe un problema se mi portasse in un altro posto?-
: -certo signorina-
Salgo di nuovo nella macchina.
: -dove la porto?-
Cheryl: -nei sobborghi-
: -ne è sicura?-
Cheryl: -sono immersi nella campagna giusto?-
: -sì, ci sono prati ovunque-
Cheryl: -perfetto-
Mi guarda per un secondo evidentemente stranito, poi parte verso la destinazione accordata.
Ormai sono le sei di sera.
I lampioni illuminano la strada, che sennò risulterebbe completamente buia.
L'aria che filtra dal finestrino mi solletica la pelle.
Tutto sembra così calmo.
Lungo i marciapiedi le poche persone camminano tranquille, sapendo che tra poco torneranno a casa.
Tutti si muovono verso casa tranne me.
Io sto andando sempre più lontano da essa, come se la distanza da quel luogo familiare, possa far sparire tutti i miei problemi rendendoli solo lievi pensieri nella mia testa che non mi scombussolano più di tanto.
Do un'occhiata al cielo.
Nessuna nuvola, solo una miriade di stelle.
Non ne ho mai viste così tante.
"Uno spettacolo mozzafiato"
Finalmente la macchina si ferma proprio davanti ad un enorme prato.
Cheryl: -grazie mille, ecco-
Gli porgo la banconota ma lui rifiuta con un flebile gesto della mano.
: -non ce n'è bisogno-
Cheryl: -ma come, è il suo lavoro. Mi ha portata fin qui, devo pur ringraziarla in qualche modo-
Scuote la testa sorridendo.
: -non penso che una persona felice vada nei sobborghi di una città del genere, soprattutto a quest'orario. C'è qualcosa che la turba, e non voglio assillarla con il mio lavoro. Semplicemente, si godi questa serata, in questo prato, e domani vada a risolvere i suoi problemi a testa alta. Questa è la miglior ricompensa che potrebbe darmi-
Detto questo, chiude il finestrino e riparte verso nuove persone da scarrozzare.
Risolvere i miei problemi a testa alta.
Ripenso a questa frase finché non arrivo ad un albero secolare, esattamente al centro del parco.
Mi siedo con le spalle poggiate contro il tronco.
Possibile che l'aria in un posto del genere possa essere così leggera?
Mi levo le scarpe, cosicché le punte dei miei piedi possano entrare a pieno contatto con l'erba.
È una sensazione così piacevole.
Cheryl: -non avrei mai pensato che sarei venuta nei sobborghi di una città, soprattutto qui a Greendale-
Sorrido al fatto che stia parlando con me stessa.
Cheryl: -ma oggi sono davvero andata per i sobborghi di questa città. E può sembrare stupido ma sono felice di averlo fatto-
A quanto pare è arrivato anche il mio momento di buttare fuori tutto.
Cheryl: -E so che non siamo perfette, e forse non lo saremo mai, ma non mi sono mai sentita così con nessuno. Ricordo ancora quella sera, tre anni fa, quando mi hai chiesto di diventare la tua ragazza, al drive-in. È stato proprio alla luce della luna, in quella notte buia e fredda, che ho visto la vita nei tuoi occhi. Quella notte in cui eravamo solo noi due, contro il mondo intero, a guardare le stelle, con i capelli mossi dal vento e i battiti dei nostri cuori. Tu mi fai sentire diversa. Dopo aver trascorso tutto questo tempo con te, ho capito di essere davvero sensazionale. Me lo ripetevi sempre. E quando hai pronunciato questa parola per la prima volta, al Pop's, ho pensato no, sono tutto tranne che sensazionale. Sono piena di difetti, non sono perfetta come tutti credono, invece ora, penso che avessi ragione tu. Sono sensazionale solo perché tu mi completi, e fai uscire quel bene che mi è rimasto, nonostante tutte le delusioni che ho avuto durante la mia vita. E forse può sembrare stupido, ma non ho molta autostima, anzi, non ne ho per niente. Non si direbbe, Cheryl Blossom, la stronza che ha sempre la risposta pronta, è insicura? Ebbene sì, ma tu questo già lo sai. Sei l'unica che mi conosce completamente. Nella mia parte peggiore. Nella mia parte migliore. Conosci a memoria tutti i miei stati d'animo. Ti basta guardarmi per capire cosa c'è che non va. Come fai? Come fai ad essere sempre così perfetta?-
Alzo lo sguardo sulle stelle.
Due stelle vicine.
Cheryl: -se ti dico che associo noi due a delle stelle, mi crederesti? Forse è fin troppo sdolcinato, però ci vedo veramente così. Mentre brilliamo insieme, tutta la notte. La mia luce illumina te e la tua, illumina me. Non so neanche perché io stia dicendo tutto questo, visto che non sei qui. Quando mi hai dato l'ultimo addio, prima di essere portata in quella gabbia, mi sono sentita morire dentro. E ora sono qui, distesa su un prato, a guardare le stelle, mentre affogo nelle mie lacrime. Starò qui, per tutta la notte, continuando a pensarti. Da sola, senza di te al mio fianco. Perché tutte queste cose succedono a noi? Ci sono miliardi di persone al mondo, perché noi? Ma forse ognuno deve affrontare la propria vita, ricca di imprevisti ed ostacoli. Magari anche tutta questa faccenda dell'omicidio è uno dei tanti test che ci viene sottoposto. Ne usciremo mai? Riusciremo mai a completare tutte le missioni per arrivare finalmente al livello finale dove potremo vivere in pace e serenità? Arriverà mai questo momento? Forse no, forse sì, chi può mai dirlo? Probabilmente ora sei in quella squallida cella, sforzandoti di non piangere perché odi mostrarti debole, ma io so come ti senti. Impotente-
Mi alzo in piedi, non staccando gli occhi dal cielo.
Cheryl: -prometto che ti tirerò fuori di lì. Ti aiuterò a combattere, anzi, lo faremo insieme, come abbiamo sempre fatto per qualsiasi cosa. Tu hai detto che il nostro noi, sarà per sempre. Prima non credevo a quel lieto fine che accade sempre nelle favole. Ma tu mi hai fatto ricredere su tutto. E per tutto intendo la mia mentalità, i miei pensieri che ora sono totalmente invasi da te, la mia determinazione per lottare è aumentata dopo che mi hai salvato su quel ponte. Mi hai migliorata Antoinette Topaz. Non sei quell'amore che cercavo. Sei di più. Sei meglio.

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After the spark
RomantizmSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.