Cheryl's pov
Assurdo di quanto una persona possa cambiare in un solo giorno. L'ultimo giorno di tristezza, come ha detto Hev. Ebbene così è stato. Ho pianto tutta la notte, mentre lei mi è stata vicina, senza dormire, mentre io affogavo nelle mie stesse lacrime. Mi ha fatta stendere sulle sue cosce, mentre mi accarezzava i capelli, cercando di farmi calmare. Sono riuscita ad addormentarmi solo alle due di mattina. Apro gli occhi e vedo Hev distesa vicino a me, ancora seduta, con la schiena appoggiata alla parete. Ho dormito sulle sue ginocchia. Sorrido alla vista di quella ragazza, che mentre dorme sembra un vero e proprio angelo, mentre da sveglia è un tornado. Bene, nuova vita a partire da oggi. Con rinnovato vigore mi alzo dal letto. Non voglio svegliarla, ha fatto la nottata per colpa mia, merita un po' di riposo. Inizio a preparare il caffè, un'altra abitudine che ho acquisito con il passare degli anni. Preparo un panino con la crema d'arachidi per Heather. Come sempre la mattina non ho fame, perciò mi accontento della mia bevanda calda. Mentre sorseggio il caffè, sento un rumore proveniente dalla mia stanza, segno che si è svegliata. Confermo la mia ipotesi pochi secondi dopo, quando una Heather assonnata entra in cucina sbadigliando e stropicciandosi un occhio.
Cheryl: -buongiorno-
Heather: -giorno-
Cheryl: -scusa se non ti ho fatta dormire-
Heather: -tranquilla, ho dormito abbastanza bene- si siede al tavolo, iniziando a mangiare il suo toast.
Heather: -tu come stai?-
Cheryl: -molto meglio. L'hai detto tu, ieri sarebbe stato il mio ultimo giorno di tristezza. Basta essere tristi-
Heather: -devo dire che questa Cheryl mi piace-
Cheryl: -hai il college oggi?-
Heather: -sì-
Cheryl: -è un altro scherzo?-
Heather: -questa volta no, ho davvero un esame-
Cheryl: -perfetto, allora ti accompagno e poi vado a lavoro- annuisce finendo la sua colazione, mentre io vado in camera mia a lavarmi. Devo dire che questa giornata è iniziata nel migliore dei modi. Ho il mio solito programma, perfettamente definito, c'è anche il sole, perciò niente riuscirà a farmi demoralizzare. Apro il rubinetto facendo scorrere l'acqua prima di entrare sotto la doccia. Inizio a lavarmi i capelli. Ci siamo svegliate presto, perciò abbiamo entrambe molto tempo. Solo ora mi rendo conto di aver dimenticato l'asciugamano sullo stendino.
Cheryl: -Hev- pochi secondi dopo, apre uno spiraglio di porta.
Heather: -sì?-
Cheryl: -mi puoi portare-
Heather: -l'asciugamano sullo stendino, come sempre- sbuffa. Chiude la porta riaprendola poco dopo. Entra di spalle, poggiando poi l'asciugamano sul bordo del lavandino.
Cheryl: -grazie- dico divertita visto che questa cosa succede ogni volta.
Heather: -sempre la solita- nonostante sia girata di spalle, riesco a vedere comunque che sta sorridendo.
Heather: -non metterci tanto-
Cheryl: -ha parlato-
Heather: -ma smettila Bombshell-
Cheryl: -giochi col fuoco, Hev?- mi fa il dito medio da dietro le spalle, uscendo poi dal bagno. Scoppio a ridere. Sono ormai tre anni che quando dobbiamo farci incazzare a vicenda usiamo quei soprannomi. Finisco di farmi la doccia, mettendomi addosso l'asciugamano. Entro nella mia stanza, scegliendo cosa mettermi. All'inizio da quando ho abbandonato il rosso, trascorrevo letteralmente ore a cercare qualcosa da mettere, però poi ci ho fatto l'abitudine ed ora è tutto molto più semplice. Prendo dei jeans a zampa di elefante blu, abbinandoli ad un top verde. Decido di mettermi dei tacchi, del resto devo andare a lavoro e la direttrice non può venire vestita a caso.
Cheryl: -Hev, giuro che se non sei-
Heather: -sono pronta- dice correndo verso l'ingresso, con la giacca indossata a metà.
Cheryl: -andiamo, hai ventidue anni e ancora ti comporti come se ne avessi quattordici-
Heather: -ovviamente sono io quella che ogni volta si scorda di prendere l'asciugamano-
Cheryl: -andiamo dai- scendiamo le scale ed io ogni secondo mi giro intorno, sperando di non vedere il postino di ieri. A proposito di quello. Vorrei chiedere ad Heather come ha fatto a sapere l'indirizzo, però mi contengo. Ho giurato di non mettere più in ballo questo discorso, e così sarà.
Cheryl: -oggi rimarrò nel parcheggio finché non entrerai-
Heather: -sei impazzita?-
Cheryl: -hai già saltato ieri un giorno, vuoi farlo anche oggi? O magari anche i giorni successivi e non superare l'esame venendo bocciata?- lei ridacchia.
Heather: -sei preoccupata-
Cheryl: -da cosa lo vedi?-
Heather: -ogni volta che sei nervosa ti lecchi in continuazione le labbra. Quindi?-
Cheryl: -oggi deve arrivare un nuovo dipendente, spero solo che sia decente, ne ho già licenziati tre nelle ultime due settimane-
Heather: -ti piace licenziare, no?- le do un leggero pugno sul braccio con la mano destra, che poi riporto sul cambio.
Heather: -dai, almeno conoscerai gente nuova. Magari sarà anche carino-
Cheryl: -Hev, tutti coloro che lavorano da me hanno massimo quarant'anni, e poi ti devo ricordare di essere lesbica?-
Heather: -stavo scherzando- alza le mani al cielo chiudendo gli occhi.
Heather: -per favore, non mi far uccidere da Cheryl Blossom-
Cheryl: -oggi è il giorno di sfottiamo Cheryl?-
Heather: -lo è sempre- scoppia a ridere, mentre io mi limito a sorridere leggermente. Cosa farei senza di lei? Da sempre è riuscita a farmi sorridere. Ogni fottuta volta, in ogni circostanza. Sono così felice di averla.
Heather: -ho visto che hai sorriso- esce rapidamente dalla macchina per non beccarsi una delle mie battute sarcastiche sul suo conto, sventolando poi la mano in cenno di saluto. Al posto di salutarla a mia volta le faccio il dito medo, gesto al quale lei alza gli occhi al cielo e percorre quei pochi metri che la separano dall'ingresso, sculettando. Bene, ora inizia la mia giornata. Come sempre, mi fermo al mio solito bar, prendendo un cornetto che mangio rapidamente. Rientro nell'auto, partendo alla volta della mia azienda. Ogni volta che qualcuno viene a sapere che conduco un business di sciroppo d'acero si mette a ridere, ritenendolo una cosa ridicola. Inutile dire che quel sorriso sparisce subito non appena si viene a sapere della storia della mia famiglia. Ormai sono convinta che la storia di mio fratello e mio padre abbia fatto il giro del mondo.
Dopo tanti semafori trascorsi ad aspettare che la luce verde prenda il sopravvento su quella rossa, arrivo finalmente al mio locale. È diviso in due parti, una dove si produce lo sciroppo e un'altra dove lo si vende. È abbastanza grande, infatti i primi giorni non facevo altro che perdermi.
Cheryl: -buongiorno Arnold-
Arnold: -signorina Blossom, buongiorno- Arnold è un uomo sulla settantina, che ha lavorato in talmente tanti posti da perdere completamente il conto. Bar, ristoranti, set fotografici, scuole, dappertutto. È venuto il primo giorno in cui ho pubblicato l'annuncio per un portiere, che si sarebbe dovuto occupare dell'accoglienza degli ospiti. Ho subito pensato che fosse perfetto, leale e gentile.
Cheryl: -il nuovo dispendente è arrivato?-
Arnold: -certo, però c'è una piccola sfumatura-
Cheryl: -in che senso?-
Arnold: -è una lei- capito.
Cheryl: -bene, e dov'è?-
Arnold: -nella sala d'attesa, le ho detto di mettersi lì mentre aspettava-
Cheryl: -perfetto grazie Arnold, buon lavoro- salgo le scale, con l'ansia che mi divora. In tutto questo tempo non sono stata molto vicina alle donne, anzi ho cercato in ogni modo di evitarle. Forse perché all'inizio non volevo innamorarmi di qualcun'altra, forse perché in loro potevo scorgere delle somiglianze con lei, non me lo sono mai spiegata. Arrivo al secondo piano, aprendo la porta della sala d'attesa. Noto subito Bill, seduto di fronte ad una chioma mora.
Bill: -Cheryl, buongiorno- lui è l'unico dal quale mi faccio chiamare per nome. L'ho conosciuto ancor prima di aprire l'azienda, e da allora siamo diventati buoni amici. Lui cercava lavoro, io un lavoratore, perciò non ci è voluto molto per unirci.
Cheryl: -giorno Bill- faccio un cenno con la testa verso la ragazza, ancora seduta di spalle. Le hanno mangiato la lingua per caso? Mi alzo di poco sulle punte, notando che ha la pelle leggermente scura. Finalmente si alza in piedi. Guardandomi con i suoi occhi color nocciola. Deglutisco.

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After the spark
Roman d'amourSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.