Cheryl's pov
Cheryl: -come sarebbe a dire che non c'è?-
: -non lo so, ero certa che lo avessi. Magari l'ho semplicemente scritto da un'altra parte-
Cheryl: -controlli no?-
Mi guarda prima di iniziare ad aprire tutti i cassetti come una forsennata, come se da quel foglio dipendesse la sua vita.
In effetti è così; se non trova quel dannato foglio, penso che esalerà il suo ultimo respiro proprio oggi, in questo fioraio.
Non le stacco gli occhi di dosso, e deve accorgersene visto che non ha il coraggio di alzare la testa per incontrare il mio sguardo di fuoco.
: -non lo trovo-
Cheryl: -non è che magari non vuole trovarlo?-
Betty: -Cher, calmati-
Fulmino con lo sguardo anche mia cugina, che forse ha anche ragione, dovrei restare calma, ma ormai è troppo.
Questa storia del foglio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ormai niente sfugge alla mia rabbia.
Cheryl: -giuro che se è stata lei a nascondere il foglio, io-
: -non ho fatto nulla, perché dovrei? Non so neanche perché siete qui e cos'è successo-
"Ha ragione"
Betty: -mi lasci spiegare-
Mi giro verso la porta cercando di trattenere le lacrime.
No, non posso cadere, non io, non ora, non qui.
Betty: -c'è una ragazza in prigione, accusata per qualcosa che non ha fatto. Questo foglio può liberarla. Sono dodici anni di carcere. Perciò, se sapete qualcosa, per favore-
: -perché dovrebbe importarci di una sconosciuta?- ribatte l'altra ragazza, forse la figlia della commessa.
Mi giro verso di lei, avvicinandomi minacciosamente.
Non indietreggia, non mostra paura, niente.
Rimane ferma al suo posto a fissarmi dritta negli occhi.
: -anche la mia migliore amica è in carcere, però non vado da persone innocenti minacciandole oppure cercando prove inesistenti-
In questo momento, in questo preciso istante, penso di aver appena provato la bocca della verità.
Quella ragazza non ha peli sulla lingua ma io non sto vagando nel vuoto, le prove che ho, sono vere.
Non sto lottando invano.
Ma allora perché quella frase mi sconvolge così tanto?
La mia mente fa una capriola e torna indietro nel tempo.
La foto di JJ morto.
Io che piango dando di stomaco nel bagno.
Un'altra capriola.
Io che cerco prove, con gli altri ragazzi della Riverdale High.
Speravo in ogni modo che fosse tutto un malinteso, che mio fratello fosse stato ucciso da una persona esterna della mia famiglia.
Anche quando ho scoperto che fosse stato mio padre, continuavo a sperare che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto.
Che non fosse la verità.
Pensavo che tutti quelli che mi stessero intorno, mentissero.
E invece era lui, quello che un tempo chiamavo padre, quello che ha rovinato parte della mia vita.
Torno con i pensieri nella situazione attuale.
Cosa c'entra tutto questo con Toni?
Qui la cosa è diversa; qui posso battermi.
Battermi davvero, non contro un nemico immaginario che mi ero fatta da adolescente, ma con un nemico vero, in carne ed ossa che nutre odio per me e Toni.
Ecco perché quella frase mi ha sorpreso tanto.
È la stessa che cercavano di dirmi i miei amici tanti anni fa, ma che io non ascoltavo ed ignoravo perché mi ero rinchiusa nella mia corazza, con le mie fantasie.
Oggi invece quella frase non è vera.
Tutto è così reale.
"Forse anche troppo"
Riprendo il controllo di me stessa, riuscendo a blaterare una sola frase.
Cheryl: -come si chiama la tua amica?-
: -Evie-Toni's pov
Sarah: -allora, come stai?- da quando Jenna mi ha aggredito, tutte hanno iniziato ad essere più gentili nei miei confronti.
Sarah ha smesso di farmi i suoi stupidi scherzi, e le altre detenute, anche quelle che mi stavano importunando in mensa giorni fa, si sono rivelate delle persone comprensive, tanto da farmi addirittura saltare la fila in mensa.
L'unica cosa che mi ha proibito il dottore, è quella di andare agli allenamenti pomeridiani, almeno per ora.
Mi ha anche detto che oggi avrei potuto finalmente chiamare Cheryl.
Non riesco a crederci, ero convinta che sarei stata costretta ad aspettare mesi.
Anche oggi, come i giorni precedenti sono rinchiusa nella mia cella.
Vorrei uscire, correre, rilassarmi prendendo a pugni il sacco della palestra, magari parlare con Keira, però non posso.
Sia per la mia salute che per la mia incolumità.
La polizia non ha ancora scoperto del perché Jenna mi abbia aggredita, e potrebbe rifarlo.
Se lo ha fatto solo per un capriccio, rimarrà in questo carcere e si farà finta di niente, se invece ha lavorato per qualcuno, allora le indagini dovranno continuare fino ad arrivare ad una conclusione, e lei sarà trasferita.
Per quanto riguarda me, non so neanche cosa pensare.
Non ci ho parlato tanto, e non mi sembra di aver fatto qualcosa che potesse darle fastidio.
Però chi mai vorrebbe la mia morte?
"Colui che mi ha fatto finire in questa gabbia"
Questa conclusione si schianta prepotentemente contro la mia mente.
È sempre la stessa persona, come ho fatto a non pensarci prima?
Sbatto le mani contro la porta della cella.
Di sicuro c'è la guardia che controlla le celle di questo piano, perciò dovrebbe sentirmi.
: -cosa vuoi?-
"Sempre molto gentile"
Toni: -ho le attività pomeridiane-
: -nome?-
Toni: -Antoinette Topaz-
: -il dottore ha detto che devi rimanere per almeno altri tre giorni in cella, senza fare attività-
Toni: -penso si sia sbagliato, sto benissimo-
: -spiacente, non posso fare nulla-
Toni: -non vorrà che il dottore venga a sapere che ha lasciato una detenuta senza le attività pomeridiane per tre giorni, vero? Dice sempre che la salute delle detenute è importante, lo sa no?-
Apro bocca per continuare a convincerlo, però sento lo scatto della serratura ed il mio corpo percorso da un brivido causato dal freddo delle manette.
: -andiamo-
Percorriamo insieme il corridoio fino al cortile, dove mi lascia libera, mentre da solo torna dentro per continuare il suo lavoro.
Aguzzo la vista per cercare la mia preda.
Fuori non c'è, a quanto pare sarà nella palestra a chiacchierare con le sue amiche.
Mi dirigo a passo svelto lì, con l'adrenalina che ribolle nelle vene.
Questa volta non sarò io quella più debole.
Apro la porta troppo forte, infatti si schianta provocando un tonfo sordo.
Tutte le presenti si rivolgono a me, compresa Keira che mi si avvicina.
Keira: -Toni, tutto bene? Perché sei qui? Non dovevi-
Toni: -dopo- la interrompo.
Mi guarda negli occhi, sperando di ricevere altre informazioni che però non arrivano.
Toni: -dov'è Jenna?-
Chiedo alle presenti.
Tutte abbassano istintivamente lo sguardo.
Toni: -allora?-
Keira: -l'hanno spostata di carcere-
Toni: -in che senso?-
Keira: -quando ti ha aggredita, stava lavorando per qualcuno-X's pov
: -il piano è fallito-
: -come sarebbe a dire?-
: -la nostra spia non è riuscita nel suo intento-
: -quindi la ragazza è ancora viva?-
: -sì, e Jenna ha raccontato tutto-
: -tutto?-
: -no, ha solo detto che lavorava per qualcuno. Le ho detto che se avrebbe rivelato le nostre identità, la sua famiglia se la sarebbe vista brutta-
: -capisco-
: -cosa intende fare ora? La ragazza di Antoinette ha scoperto che il tipo è morto di avvelenamento-
: -potrà anche cercare in tutti i fiorai possibili, ma non lo troverà mai, e per ora il nostro piano sta andando a gonfie vele, nessuno sospetta nulla e finché sarò in questa città, niente potrà fermarmi-
: -ne è sicura? Cheryl mi sembra determinata-
: -sicurissima. Sta lottando con l'aria. Ora vado, lo spettacolo deve continuare-
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After the spark
Roman d'amourSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.