Era sempre lì

474 33 38
                                    

Toni's pov
È morta.
Toni: -no. No. Cheryl, ti prego-
E ad un tratto tutto riprende senso, la vita riprende colore, tutto il casino sfuma con la stessa confusione con la quale si è creato.
Mi ritrovo sul letto, con le lacrime che scorrono sul mio viso e il respiro affannato come se avessi corso chilometri senza mai fermarmi.
Mi guardo intorno, cercando di cancellare dalla mente ogni traccia di quella disastrosa visione.
Era tutto un dannatissimo incubo.
"Cher"
È più forte di me, non reggo quelle immagini che hanno disturbato il mio sonno.
Scoppio in un pianto liberatorio, singhiozzando talmente forte da non avere più fiato.
Sembrava tutto così reale.
Lei su quel lettino, il medico che cercava di rianimarla, il suo cuore che non batteva più.
Se solo un incubo mi ha fatto questo effetto, non immagino cosa farei se succedesse nella realtà.
Non voglio neanche pensarci, l'incubo mi basta e avanza.
Mi ci vogliono dieci minuti buoni per calmarmi e riprendere a respirare normalmente.
Guardo l'orologio e vedo che sono le otto.
Alle nove ho l'incontro con la gang, perciò meglio prepararsi, anche perché non voglio chiudere di nuovo gli occhi e rivedere quelle immagini.
Mi metto sotto la doccia, strofinando il mio corpo talmente forte da farlo arrossare.
Voglio togliermi di dosso quel dannato incubo, dimenticarmi tutto di questa notte, che probabilmente sarà anche la mia ultima visto che da oggi non dormirò più per paura di sognare di nuovo lo stesso episodio.
"Solo tu potresti farmi tornare il sonno"
Mi vesto e vado in cucina.
Prendo un pacco di biscotti dalla credenza però appena mi accingo a mangiarli, la solita immagine torna nella mia mente provocandomi la nausea.
Rimetto il biscotto nella busta ed esco di casa, magari l'aria fresca del mattino riuscirà a farmi pensare ad altro.
Oggi inizieranno i preparativi per il fatidico piano.
Non so cosa abbiano in mente i ragazzi, ma io mi limiterò a fare quello che devo, aspettando il giorno in cui probabilmente moriremo tutti.
La fiducia in questi ultimi tempi mi manca, però cercherò di non farmi comandare solo da pensieri negativi.
Per arrivare al nuovo covo dei Serpents, ossia la palestra di Archie, non ci metterò molto, però prenderò la strada più lunga perché con quella più corta dovrei passare vicino al White Wyrm e prima di venerdì non voglio problemi.
Mi incammino così in una delle solite mattinate di Riverdale; silenziosa e tetra.
Se sono in ansia per venerdì?
Chi non lo sarebbe?
Combattere contro la gang che ora è praticamente al picco della città e che può ucciderti senza che le venga fatto nulla visto che è, fatto che mi è stato pure confermato da Fangs, supportata da Hiram Lodge, è una missione che tutti riterrebbero suicida, però quando ti servono dei soldi al più presto e non ci sono altre opzioni, puoi solo accettare questa iniziativa.
Mezz'ora di camminata ed arrivo alla palestra.
In confronto a ieri è più affollata, di molto direi.
A vedere bene credo che ci siano tutti i Serpents.
Trovo subito Archie che spicca tra tutti a causa dei suoi capelli rossi e mi dirigo verso di lui.
Toni: -vedo che hai ospitato mezza Riverdale-
Archie: -già, alcuni che non fanno parte della gang, tra cui mio zio e i miei compagni dell'esercito, si sono offerti di aiutarci-
Toni: -sai cosa faremo oggi? Fangs mi ha parlato di una sorta di allenamento-
Archie: -già, andremo ad allenarci con queste-
Tira fuori dalla tasca una revolver.
Archie: -mai usata?-
Toni: -mi sottovaluti Andrews-
Gliela prendo di mano e vado a cercare Fangs.
Lo trovo mentre sta spiegando qualcosa a due ragazzi di più o meno sedici o diciassette anni.
Fangs: -bene, andate a vedere se effettivamente stanno programmando anche loro l'attacco. Mi raccomando, tutta la missione dipende da voi due-
I ragazzi annuiscono seri ed escono dall'edificio.
Toni: -stai scherzando? Hai coinvolto degli adolescenti in tutto questo?-
Fangs: -dovevo farlo-
Toni: -no che non dovevi, sono dei ragazzini cazzo. Conosci i Ghoulies, se li prendessero, li torturerebbero fino ad avere tutte le informazioni su di noi-
Fangs: -ogni volta che ci vediamo dobbiamo per forza litigare?-
Abbasso lo sguardo.
Mi mette una mano sulla spalla.
Fangs: -sono esperti. Giovani ma esperti, se la caveranno. Spiano per noi da un anno ormai-
Toni: -va bene, va bene. Comunque guarda cosa ho-
Prendo la pistola in modo teatrale.
Fangs: -oddio non sparare- dice mettendosi in ginocchio reggendomi il gioco.
Toni: -dai, per ora puoi vivere, andiamo-
Gli porgo la mano che prende per rialzarsi.
Fangs: -attenzione a tutti-
I presenti si voltano verso di lui.
A quanto pare dopo che FP si e dimesso e Jug si è trasferito, è diventato lui il capo.
Fangs: -oggi andremo a fare pratica con le armi, perché probabilmente qualcuno di voi non ha mai visto una pistola in vita sua. Fuori sono già esposti i bersagli, perciò andiamo, vi illustrerò tutto una volta arrivati. Useremo ovviamente armi non vere e silenziate cosicché i Ghoulies non possano sentirci-
Toni: -vuoi dirmi che questa è falsa? Che delusione- dico ad Archie.
Archie: -saresti troppo pericolosa con una pistola vera-
Toni: -venerdì dovrò esserlo-
Seguo gli altri fuori e mi metto davanti ad uno dei tanti bersagli esposti.
Ci sono lattine, bottiglie, scatole con su sopra disegnati dei cerchi su dove mirare.
Fangs fa vedere agli altri come impugnare l'arma e come mirare, aiutando poi i Serpents più giovani a mettersi in posizione.
Spero di non aver perso la mira in tutti questi anni anche perché non impugno una pistola da un sacco.
Mi metto in posizione e premo il grilletto.
La bottiglia a qualche metro di distanza da me cade in un turbine di schegge.
Sweet Pea: -non perdi la mano, ricordi quando da piccoli andavamo al luna park e vincevi tutti i premi?-
Toni: -già, bei tempi- sparo e di nuovo il mio bersaglio cade.
Toni: -mi ricordo anche che non azzeccavi un colpo. Sarai migliorato?-
Sparo ancora e la terza lattina viene trapassata dal proiettile.
Sweet Pea: -dà qua, ti faccio vedere-
Gli passo l'arma e lui inizia a camminare prendendo uno ad uno i bersagli.
Toni: -addirittura in movimento, però guarda qua-
Mi faccio dare un'altra pistola e mi giro di spalle dopo aver attentamente studiato la posizione delle lattine.
Metto la mano con l'arma sulla spalla e senza guardare inizio a premere il grilletto, sentendo con grande soddisfazione il rumore delle lattine centrate in pieno.
Mi volto e noto un ragazzo mormorare un merda guardandomi con gli occhi spalancati.
Toni: -vuoi che ti insegni?-
Lui annuisce sorridendo e venendomi incontro felice come un cagnolino.
Gli passo la pistola e mentre si mette in posizione, mormoro a Sweet.
Toni: -Toni uno, Sweet zero-
Alza gli occhi al cielo e si mette seduto su una panchina stappando una lattina di birra.
Toni: -allora, devi avere le braccia rilassate, così ecco. Poi chiudi un occhio, così potrai avere una visione più precisa. Al rumore dello sparo ti abituerai col tempo. Ok, così, pronto? Vai-
Preme il grilletto e centra l'obiettivo.
: -o mio Dio-
Toni: -ce l'hai fatta-
Rimane a fissare la lattina caduta a terra.
: -riuscirò a sparare di spalle come te?-
Scoppio a ridere.
Toni: -ma certo, prima però impara così sennò ti sparano da dietro e ti ammazzano-
: -mi insegnerai?-
A quella domanda mi incupisco.
Non so se starò qui così a lungo da fargli imparare a sparare perfettamente.
Toni: -ci proverò-
Si volta di nuovo verso il campo riprendendo a sparare con discreto successo.
Mi unisco a Sweet che mi porge una lattina.
Sweet Pea: -non bevi? Tu?-
Toni: -parli come se mi ubriacassi tutti i giorni-
Sweet Pea: -allora? Nervosa?-
Toni: -come tutti qui suppongo-
Sweet Pea: -quel ragazzo non spara male-
Toni: -spero che non succeda niente ai ragazzi durante la battaglia, mi sentirei in colpa per loro-
Sweet Pea: -andrà tutto bene. Ora preoccupati per te e per Cheryl-
Toni: -guarda Sweet, sono così stanca di preoccuparmi che non ce la faccio più. Vorrei solamente vivere in pace-
Non dice niente, mi abbraccia strettamente, come ha sempre fatto.
Sweet Pea: -Toni, hai sopportato tanto ed è questo che ti rende più forte e Cheryl lo sa. Anche se è in coma lo sa bene-
Lo sa veramente?
Sa che sto facendo di tutto per salvarla? Sa che ormai passo tutte le notti insonni? Sa di quello che farò venerdì per la sua salvezza?
Ma la cosa più importante, sa che la amo? Sa che è nella mia testa, addosso, ovunque? Ma del resto come potrei fare senza?
Senza quella dipendenza che mi sta sempre vicino, sempre lì pronta a farmi pensare alla donna della mia vita.
"Perché sì Cher, sei dappertutto. Sei lì. Sei nelle mie notti buie. Nelle mie lacrime. Nei miei pensieri. A ridere, a parlarmi. Sei lì ma allo stesso tempo non lo sei perché non stai accanto a me, ma io percepisco lo stesso la tua presenza. La percepisco nei miei gesti, nelle mie frasi. Perché si sa, quando ci si innamora, l'altra persona entra a far parte di noi. Ebbene sì, sei qui con me e a me va bene così. Sei qui a salvarmi dalla solitudine. Sei qui a risollevarmi nei momenti peggiori. Ma soprattutto, sei nel mio cuore"

After the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora