Erano tutto

574 39 61
                                        

Toni's pov
Si può morire quando si è felici?
Si può morire quando tutto il nostro corpo è attraversato da vibrazioni talmente positive che ci gira addirittura la testa?
Si può morire quando finalmente si è arrivati all'obiettivo che ci si era prefissati?
Ma soprattutto, si può morire quando vedi la tua persona star bene?
Ecco, la risposta è no.
Ma anche se si potesse, io non volevo morire.
Non in quel momento, non in quella situazione, non vedendo finalmente gli occhi di Cheryl posarsi su di me.
Perciò ho preso le ultime forze che mi rimanevano e sono andata a farmi medicare quella dannata ferita.
Ho perso i sensi prima che potessi arrivare alla sala operatoria, però non è stato nulla di grave.
Il taglio non aveva nessuna infezione e ricucendo la ferita dopo aver fermato l'emorragia, mi ha impedito di cadere in una situazione ancora più grave.
Ma ormai non importa.
Sono con Cheryl, ed è questa la cosa più importante.

Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza completamente bianca.
La luce filtra delicatamente dalla finestra.
È giorno? Da quanto tempo sono qui?
"Con calma, troppi pensieri" mi dico.
Sento odore di medicinali e faccio una smorfia quando provo ad alzarmi, con il dolore mi pervade tutto il corpo.
: -non alzarti, ti hanno ricucito la ferita qualche ora fa-
Mi giro lentamente verso la voce che ha parlato.
Sweet mi guarda sorridendo.
Sweet Pea: -giuro che se rifarai una cazzata del genere non ti accompagnerò più da nessuna parte-
Toni: -almeno ce l'ho fatta-
Sweet Pea: -come ti senti?-
Toni: -come se mi avessero appena accoltellato al fianco-
Sweet Pea: -se l'umorismo non ti manca allora stai bene-
All'improvviso mi ricordo effettivamente del perché io sia qui.
Toni: -Cheryl? Sta bene? Devo vederla-
Sweet Pea: -la tua rossa sta bene, le stanno facendo gli ultimi controlli, poi verrà il medico e ti spiegherà tutto. Sta' ferma sennò ti salteranno i punti, deficiente-
Sta bene.
Ce l'ha fatta. Ce l'abbiamo fatta entrambe.
Toni: -con i Ghoulies com'è andata?-
Sweet Pea: -ho chiamato Fangs qualche minuto fa, ha detto che alla fine hanno avuto la meglio su quei drogati di merda-
Sgrano gli occhi.
Sweet Pea: -certo, abbiamo perso i compagni che stavano sulla collina, però oltre a loro non ci sono state vittime, solo feriti-
Annuisco.
Sweet Pea: -tu più che altro, cioè voi, cosa farete?-
Toni: -devo parlare con Cheryl, però dubito che vorrà restare qui o a Greendale. Credo che quando lei si sarà ripresa perfettamente ed io riuscirò a camminare senza sembrare un'ubriaca, torneremo ad Hollywood, è la cosa giusta da fare.
Lui annuisce tristemente
Toni: -hey,ci sentiremo per telefono-
Sweet Pea: -non verrai a farci visita qualche volta?-
Lo guardo mentre i suoi occhi diventano lucidi, però non voglio dargli false speranze.
Toni: -no Sweet. Non voglio tornare e ritrovarmi di nuovo in prigione o vedere Cheryl mentre viene uccisa da un pazzo. Ho già sopportato abbastanza qui-
Sweet Pea: -già, è meglio così-
So per certo che lui non se ne andrà da qui
Deve restare qui con i Serpents.
Sweet Pea: -mi mancherai Toni-
Toni: -non parto mica oggi. Almeno per qualche altro giorno sarò ancora qui-
Mi sorride asciugandosi una lacrima solitaria.
Può fingersi duro quanto vuole, ma dentro è una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto.
Bussano alla porta e un secondo dopo entra il medico.
: -Antoinette, come si sente?-
Toni: -meglio, mi fa ancora male la ferita quando mi muovo, però credo sia normale-
: -certo, certo. Volevo parlarle della situazione della sua ragazza-
Sweet Pea: -bene, io vado che devo aiutare Fangs a medicare gli altri. Quando vi dimetterete chiamami così vengo a prendervi-
Lo ringrazio con lo sguardo.
Il medico si siede appoggiando le cartelle cliniche di Cheryl sul comodino.
: -abbiamo fatto gli ultimi controlli alla sua ragazza e devo dire che è stata molto fortunata. Il coma non ha influenzato il suo organismo, quindi non dovrà fare sedute di riabilitazione e cose del genere. Inoltre non ha subito perdita di memoria a causa dell'impatto avvenuto sul cranio. Certo, per i primi giorni potrà mostrare lenti riflessi e sonnolenza, però passerà in fretta, non c'è niente di cui preoccuparsi. I soldi che mi ha mandato le verranno restituiti perché le due settimane che aveva a disposizione scadono domani-
Sorrido istintivamente.
Davvero la fortuna questa volta si è girata dalla nostra parte?
Toni: -quando potrete dimetterla?-
: -credo che già da ora potrà tornare a casa, per quanto riguarda lei, se mi prometterà che non sforzerà la ferita e non farà movimenti bruschi, allora potrò dimetterla insieme alla sua ragazza-
Toni: -perfetto-
: -tra qualche minuto arriverà un'infermiera che la aiuterà a cambiarsi-
Annuisco mentre lui mi sorride ed esce.
Tra qualche ora si tornerà alla normalità.
Niente ospedali, niente lotte con i Ghoulies, niente di niente, solo noi due e nessun altro.
"È tutto finito"
Sono due mesi che non passiamo del tempo insieme.
Certo, quando ero in prigione veniva a farmi visita, però tutti gli incontri erano registrati, perciò non mi spingevo oltre e mi facevo bastare solo le nostre mani intrecciate.
La nostra vita sta tornando alla normalità.
Quella normalità che prima scansavo, e che invece ora desidero più di ogni altra cosa.
Uscire la sera mano nella mano, dormire nello stesso letto.
Finalmente sarò felice.
Finalmente tutto il dolore sparirà una volta per tutte ed io emergerò dall'abisso.
Arriva l'infermiera che mi aiuta ad alzarmi senza rischiare di riaprire la ferita e mi infila una maglietta presa dall'ospedale.
Non è proprio nel mio stile, azzurrina con niente di speciale, però la mia è tutta ricoperta di sangue, perciò credo sia meglio che andare in giro come uno zombie.
: -bene, ho sentito dire che la sua ragazza è stata dimessa, perciò ora dovreste incontrarvi-
Prende una sedia a rotelle dal corridoio e mi fa cenno di sedermi.
Toni: -non si potrebbe fare a meno di quella? Le ho sempre odiate-
: -non puoi sforzarti. La ferita non si è ancora rimarginata-
Alla fine cedo e mi metto seduta sul quell'affare.
Usciamo nel corridoio.
Come sempre ci sono infermiere e medici che si muovono come formiche laboriose.
E poi la vedo.
Quei capelli rossi che riconoscerei tra mille teste diverse. Quegli occhi castani nei quali mi sono persa milioni di volte.
Mi alzo dalla sedia, facendo attenzione a non fare movimenti troppo bruschi.
Toni: -Cher-
Le sue pozze castane si posano su di me.
Mi corre incontro.
Ormai non provo né il dolore, né la paura, solo una gioia enorme.
I passi dimezzano sempre di più la distanza tra noi due.
Forse la nostra storia era tutta scritta nel destino.
Un destino, uno di quelli belli, il destino che cambia la tua vita in meglio senza che tu te lo aspetti.
E Cheryl è il mio destino.
Il perché della mia vita.
Finalmente i nostri corpi si incontrano. Si incontrano in quel abbraccio disperato, che avevamo bisogno ormai da tempo.
Non sento nulla, solo i nostri respiri coordinati e irregolari.
Mi prende il viso tra le mani mentre io le stringo i fianchi, con la paura che tutto questo possa essere un sogno, che tra poco mi sveglierò e lei sarà scomparsa di nuovo.
Ci guardiamo negli occhi. Occhi pieni di lacrime. Occhi che hanno passato tutto, ma sempre insieme, perdendosi gli uni negli altri in una danza continua.
Mi accarezza le guance coi pollici prima di chinarsi su di me.
E così come i nostri corpi e i nostri occhi, si incontrano anche le nostre labbra.
Le sue labbra, quanto mi erano mancate.
Ero come la luna senza il sole, come l'acqua senza il fuoco, come ogni cosa che ne necessita un'altra per esistere.
Ci siamo incontrate anni fa, come un puzzle, e da allora non ci siamo più staccate perché ormai la nostra storia era scritta.
Ci stacchiamo e continuiamo a guardarci, a studiare l'altra, i suoi cambiamenti, le sue emozioni.
Toni: -non sparire più, ti prego-

After the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora