Calma

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Cheryl's pov
Certo, la verità può far male, ma in questo caso, può salvare ben due vite.
Due vite innocenti, che vogliono solo continuare il loro viaggio su questa terra funesta.
Ormai la mia testa viaggia come un giostra, pensando, creando ipotesi e cercando di arrivare alla conclusione di questo dannato mistero.
La nebbia sta svanendo, mi sto convincendo di potercela fare davvero.
Di porre fine a questa sofferenza che dovrebbe andare avanti per altri dodici anni.
Ma andiamo con calma.
Un punto di ritiro.
Quando ci ho pensato per la prima volta, quest'idea mi è sembrata così assurda che l'ho immediatamente scartata, però pensandoci bene, potrebbe esserci del vero.
In effetti colui che ha ideato tutto questo piano, potrebbe aver anche pensato a questo, del resto si è già capito che non è uno che agisce senza aver prima calcolato tutto fino in fondo.
Nessun fioraio, nessun giardino botanico, magari lo ha comprato in un altro paese e lo ha spedito al suo compagno qui a Greendale.
"Si, ha senso, non sto delirando"
Non sono matta, il mio ragionamento può davvero portarci alla soluzione.
Decido di scrivere a Betty.
Cheryl: -Cugina, penso di aver trovato una possibile soluzione-
Come sempre, da anni, risponde immediatamente.
Betty: -ossia?-
Cheryl: -andiamo ad un punto di ritiro, ti spiegherò tutto lì-
Betty: -non serve, ho già capito, ti mando l'indirizzo di quello più vicino, a tra poco-
Una cosa che ho sempre amato di mia cugina è che afferra tutto al volo, non devi sprecare fiato per farle capire anche la minima cosa.
La sua mente è sorprendente.
Salgo in macchina e dopo aver messo sul navigatore l'indirizzo mandatomi da Betty, metto in moto, dopo tanto tempo finalmente fiduciosa.
L'adrenalina ormai scorre nelle mie vene, forse perché ho fatto io questo ragionamento, forse per altri motivi che non riesco a capire, ma l'importante è che finalmente credo in me stessa.
È sempre stato difficile per me, però forse questo potrebbe essere la nascita della mia autostima.
Che sia chiaro, sono perfettamente sicura del mio aspetto esteriore, a dir poco perfetto, ma sono le mie capacità a darmi dei dubbi.
Cerco di fare qualcosa al meglio, e poi tutto si rivela un completo disastro.
Sei incapace, non diventerai mai nessuno, credi davvero di valere qualcosa?
Sono queste le frasi che mi torturano ogni giorno.
Cerco di essere positiva, tutti me lo dicono non ti preoccupare, andrà tutto bene, sai farlo alla perfezione, ma molte volte mi è difficile crederlo.
È più facile abbattersi e rimanere con le ginocchia sul pavimento, che cercare di alzarsi.
Lo ammetto, l'idea di cadere e non alzarmi più mi allettava un tempo, pensavo sarebbe stata la fine dei miei problemi, però c'era sempre una persona che mi porgeva la mano, guardandomi con un'espressione come a dire hey, che ci fai lì seduta? Andiamo, devo ancora darti tutto il mio amore.
"Già, quella persona sei tu Toni. Hai sempre visto il meglio in me, perciò ora è arrivato il mio turno di aiutarti. Voglio finalmente farti uscire da quella gabbia"
Betty mi scrive che è già partita, perciò devo fare in fretta.
Per la prima volta, questa è stata una mia iniziativa.
Non un'idea di Ben o di Betty, ma mia.
Certo, sono orgogliosa di me stessa, però lo sarò ancora di più se riuscirò a tirare fuori Toni da quella prigione.
A quanto pare per amore si è pronti a fare davvero di tutto, anche le azioni più avventate, ma ormai non mi interessa.
So solo di doverlo fare.
Ora come ora, non ho nessun dubbio, semplicemente proseguirò sulla mia strada, costi quel che costi.
Mentre continuo a guidare, penso al fatto di dover restare calma.
Già una volta ho perso il controllo e non intendo farlo di nuovo.
Non voglio mostrare le mie debolezze in pubblico, mi rendono troppo vulnerabile.
Di sicuro Toni fa la dura in quel luogo funesto, perciò devo farlo anche io.

Dopo un'ora abbondante di viaggio, finalmente arrivo.
Scorgo la macchina di Betty e quella di Ben.
Davvero ci ho messo così tanto ad arrivare?
Ben: -hey, ecco la nostra genia-
Cheryl: -non esagerare-
Mi sorride gentilmente come sempre, quel sorriso che riuscirebbe a calmare chiunque.
È come un fratello per me.
Mi ricorda in tutto JJ, il modo di parlare, i gesti, gli occhi spesso vacui.
Sbatto le palpebre per scacciare le lacrime che mi si sono formate negli occhi.
Ben: -bene, andiamo-
Entro per prima, mantenendo la testa alta.
Non ci sono molte persone.
Anzi, non c'é praticamente nessuno.
Betty: -c'é qualcuno?-
Le casse sono vuote, il banco dove si trovano tutte le merci anche.
Rimaniamo in attesa di una risposta che fortunatamente non tarda ad arrivare.
: -eccomi-
Da quello che credo sia il magazzino, esce una donna con un ampio sorriso.
Avrà più o meno quarant'anni, vestita con una gonna a tema floreale e una blusa bianca.
Si mette velocemente dietro la cassa, non staccandoci gli occhi di dosso, a quanto pare non ci sono molti clienti, perciò i commessi devono aggrapparsi ad ogni persona che entra.
Il posto è perfettamente pulito, non c'é neanche un filo di polvere o una ragnatela.
: -chiedete pure, non siate timidi-
Decido di farmi avanti.
Cheryl: -salve, volevamo sapere se per caso avesse un elenco di tutte le merci-
: -certamente, ma perché?-
Ben fruga in tasca e prende il proprio documento dell'FBI.
L'espressione serena della donna non cambia.
: -ve lo mostro subito-
Se è questo il posto su cui i nostri avversari hanno fatto affidamento, allora deve essere stato molto semplice per loro trattare con quella commessa; una banconota scappata per caso, parole mielose ed ipnotiche, ed ecco fatto, la donna sarà caduta nelle loro braccia.
Ben annuisce nella mia direzione.
Betty: -il momento della verità è arrivato-
Ne avrei fatto a meno, ma ormai sono dentro a questo storia fino al collo.
I secondi che passano mentre la donna rovista tra le cartelle mi sembra infinito.
: -ancora un secondo e ci sono-
Non ho niente contro di lei, però i suoi modi calmi mi mettono ansia, a quanto pare non si rende conto della gravità della situazione.
Meglio così, non voglio stravolgere anche la sua di vita.
Finalmente prende un foglio da una delle tantissime cartelle, e lo alza davanti a noi.
: -eccolo- dice contenta.
Ci avviciniamo tutti al bancone, con gli occhi che divorano quel pezzo di carta, che forse non ci sarà di alcun aiuto.
: -vi servono gli arrivi di questa settimana?-
Ben: -no, quelli di qualche mese fa-
Ci lancia un'occhiata interrogativa ma non dice nulla.
: -allora, attrezzatura da golf, materiali di costruzione, vestiti vari, devo dire ottimi, poi nulla di che, qualche fiorellino per abbellire la casa, poi-
Cheryl: -aspetti, fiori?-
: -già-
Mi guarda con un'espressione come a dire cosa c'é di strano in dei fiori?
Ben: -che tipo di fiori?-
: -fiori vari, rose, orchidee, e questo che non ho mai sentito prima, è un nome interessante, un certo oleandro-

After the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora