Toni's pov
Toni: -Sarah-
Si volta verso di me, riprendendo fiato e dando tregua al sacco da box che fino ad ora stava pestando per bene.
Sarah: -sì Topaz?-
Toni: -stai bene?-
Mi maledico per quella domanda stupida.
Sarah odia quando qualcuno inizia a mostrarsi sdolcinato o preoccupato nei suoi confronti.
Sarah: -certo, perché?-
Toni: -non so, quando la guardia ha nominato Jenna eri triste?-
Sarah: -smettila di dire cazzate. Perché dovrei essere triste per quella?-
Toni: -era tua amica, no?-
Sarah: -e con questo?-
Toni: -va bene, te lo chiederò in modo diretto: ti piaceva?-
Per qualche secondo mi fissa senza dire nulla, immobile.
Sarah: -fatti i cazzi tuoi Topaz-
Mi oltrepassa senza aggiungere altro.
Keira: -hey Sarah, come-
Sarah: -levati dalle palle-
Oltrepassa anche lei, tornando dentro.
Keira: -vedo che qualcuno è nervosetto-
Toni: -così ha solo confermato che provava qualcosa per Jenna-
Keira: -è questo che le hai chiesto?-
Annuisco con lo sguardo basso.
Non so neanche io cosa mi abbia spinto a parlarle, visto che in cella ci ignoriamo sempre.
Keira: -non tornare più su quest'argomento, potrebbe scoppiare e farti qualcosa-
Toni: -sei preoccupata per me?- chiedo con un sorrisetto.
Alza gli occhi al cielo.
Keira: -non voglio un altro cadavere sulla coscienza-
Mi dà una leggera spintarella ed insieme ci dirigiamo verso le docce.
Almeno mi sono fatta anche degli amici qui.
Riguardo a Sarah, penso che seguirò il consiglio di Keira.
Non so cosa abbia in mente quella donna, perciò meglio non provocarla.
Sotto l'acqua fredda delle docce, capisco cosa mi abbia spinto a fare tutte quelle domande.
Mi sono rivista in Sarah.
Anche il suo sembrerebbe un amore impossibile, così come lo era il mio e di Cheryl.
Sinceramente neanche io pensavo che un giorno Cheryl ed io avremmo vissuto una vita insieme.
Ci provavo certo, ma ero anche realista.
Quando ci siamo lasciate credevo fosse finita, però tutti i pensieri negativi sono spariti quando l'ho vista di nuovo.
Sarah sta avendo lo stesso periodo.
È indecisa se Jenna sia una brava persona oppure no, sta pensando se sia la sua felicità.
La capisco, ma un giorno anche lei, nonostante abbia quarant'anni, troverà l'amore.
Non è mai troppo tardi per l'amore.
Se dovrò stare in questa cella per dodici anni, dubito che il mio amore si fermerà.
Anzi, continuerà ad estendersi dentro di me come un rampicante, soffocandomi completamente.
"Nulla mi impedirà di amarti"Cheryl's pov
Taylor.
Proprio quel medico che ci ha fatto vedere che la vittima fosse avvelenata.
C'entra con tutto questo.
Non posso crederci.
Mi sembrava una brava persona, una che perlomeno non mente così spudoratamente.
Ben: -ne è sicura?-
: -certamente, ho il nome e l'indirizzo scritti proprio qui, glielo detto se vuole-
Ben: -magari, grazie-
Detto ciò, Ben attacca la chiamata.
"Bene, abbiamo un indirizzo e un nome, cosa aspettiamo a muoverci?"
Betty: -hai detto che lo conoscevi, giusto?-
Ben: -è così, ha lavorato per anni nel mio distretto di polizia, era ammirato da tutti, per ogni problema chiamavano lui, aiutava chiunque, non avrei mai pensato che si sarebbe potuto spingersi a tanto-
Betty: -a quanto pare il tipo che è scappato avrà visto che stavamo iniziando le indagini e se n'è andato-
Ben: -però anche lui poteva scappare, del resto ci ha incontrati prima di quel tipo-
Betty: -sarebbe stato troppo sospetto, magari credeva che avremmo rinunciato prima di smascherarlo-
Cheryl: -non ha senso. Se ha ucciso quel tipo, perché ci ha detto che l'autopsia fosse sbagliata? Non era più semplice continuare a mentire?-
Silenzio.
Tutta questa storia continua a prendere e perdere il suo senso ad ogni nuova scoperta che facciamo.
Ben: -lo scopriremo, andiamo-
Entriamo nella macchina di lui, partendo con quel silenzio che non ci vuole abbandonare.
Il silenzio pieno di disagio e di dubbi; il silenzio che io odio.
Non è il silenzio che avevo con Toni.
Il silenzio dell'amore, perché sì, l'amore è anche questo, condividere i silenzi.
Mentre percorriamo la solita strada, non so cosa aspettarmi.
È tutto finito? La mia vita tornerà quella di prima? Oppure stiamo seguendo solo una falsa pista?
Ormai non so più a cosa credere.
Non voglio farmi troppi film e poi rimanere delusa perché quello che ho immaginato non è accaduto.
Appoggio la testa sulla mano guardando le case che scorrono veloci dal finestrino.
Forse questa volta andrà tutto bene.Dopo mezz'ora arriviamo ad un villino di due piani.
Ben: -eccoci-
Scendiamo scettici, mentre nessuno si decide a suonare il campanello.
Prendo l'iniziativa nelle mie mani tremanti, premendo, forse con troppa forza e per troppo tempo il campanello.
: -sì?-
Ben: -signor Taylor?-
: -Ben? Sei tu?-
Ben: -sì, dobbiamo parlargli-
: -certo, un attimo-
Apre la porta e lo vediamo vestito con una tuta grigia che lo cambia moltissimo visto che l'unica volta che l'ho visto è stata quand'era in giacca e cravatta.
: -prego, entrate-
"Non sospetta nulla?"
Ci fa accomodare in salotto, chiedendoci se vogliamo qualcosa da bere.
Ben: -no grazie, non le ruberemo molto tempo-
Ci squadra uno ad uno prima di sedersi sulla poltrona, con le mani unite e una gamba accavallata sull'altra.
Ben: -ho preferito mantenere una certa formalità, però devo dirglielo, la dichiaro in arresto ed abbiamo prove a sufficienza-
Prima di uscire dalla macchina ha preso un paio di manette.
: -prego?-
La sua faccia è evidentemente sconvolta.
Ben: -come sa, siamo andati avanti con il nostro caso, e abbiamo scoperto che il medico che ha falsificato l'autopsia, le abbia venduto dell'oleandro, si supponga lo stesso con il quale sia stata avvelenata la vittima-
: -scusate, non capisco, davvero. Non ho mai incontrato quel medico, non ci ho neanche mai parlato-
Ben ed io ci scambiamo un'occhiata.
Ben: -è venuto a casa sua e le ha portato il pacco e non so neanche perché io le stia spiegando tutto questo-
: -non è mai venuto a casa mia, posso confermarvelo, ho le telecamere di tutti i giorni-
Ben: -non ha negato di avere l'oleandro però-
: -me l'ha consegnato un corriere-
Ben: -e poi?-
: -mia moglie mi ha detto di averlo ordinato e mi ha scritto che dovessi portarlo in un parco a mezzanotte. Ha detto che doveva aiutare un suo vecchio amico ad uscire dai debiti-
Ben: -e lei lo ha portato?-
: -sì, il giorno dopo il pacco era sparito-
Ben: -e sua moglie?-
: -nulla, ha semplicemente detto che era tutto finito, che il suo amico fosse fuori dai guai-
È una storia assurda.
Ben: -perché quando ha scoperto che la vittima fosse morta a causa dell'oleandro non ha pensato che potesse essere proprio quell'oleandro?-
: -era stato molto tempo prima che la vittima fosse uccisa, me ne ero completamente dimenticato, fino ad oggi-
Sua moglie.
Apro bocca per saperne di più, ma Ben mi precede.
Ben: -come si chiama sua moglie?-
: -Pauline-
Ben abbassa lo sguardo scoraggiato.
L'uomo non sa nulla, è innocente e noi siamo di nuovo su una pista sbagliata.
Betty: -sua moglie commercia piante?-
: -sì, aveva anche una serra molti anni fa, piante esotiche, di tutti i tipi-
Betty: -aveva?-
: -è andata a fuoco purtroppo e non ha potuto ricostruirla visto che la maggior parte delle piante costavano troppo oppure erano introvabili. Un vero peccato-
"Andata a fuoco?"
Il medico continua a comportarsi in modo rilassato, come se non fosse in compagnia di due agenti che sono lì lì per arrestarlo.
Ben: -avete figli?-
Non capisco da dove quei due prendano il coraggio di fare domande così intime in una situazione del genere.
: -no, siamo troppo vecchi ormai, e poi non è proprio un'amante dei bambini. Ha detto che aveva un figlio, ma non so cosa gli sia successo, non ha mai voluto parlarmene-
Ben: -siete sposati da tempo quindi-
: -quattro anni-
Quattro anni.
A quell'epoca andavo ancora al liceo.
Ben: -va bene, vedo che abbiamo fatto un grande errore, le porgo le mie scuse-
: -non fa niente, capisco benissimo, in una situazione del genere è normale-
Ci alziamo dal divano sempre più affranti.
Se non è lui allora è stato quel medico che ora è introvabile.
Ma dove ha preso l'oleandro allora se non ci sono stati altri arrivi?
La mia mente inizia a correre una maratona cercando di incastrare i pezzi del puzzle di tutto questo mistero.
Oleandro.
Medico scomparso e tornato a Londra.
La moglie del medico.
Pauline.
"Aspetta"
Una moglie che non ama i bambini, che ha perso un figlio e non vuole parlarne, che vendeva fiori ed aveva una serra che è andata a fuoco.
Cheryl: -aspettate-
Tutti si fermano e in mezzo secondo tre paia di occhi iniziano a fissarmi intensamente, aspettando il continuo della mia frase.
Prendo il telefono, scorrendo rapidamente la galleria, tornando alle foto più vecchie che ho.
Mi soffermo su una persona che conosco fin troppo bene.
"Un'altra delle mie sofferenze"
Giro il telefono verso il medico.
Cheryl: -è per caso questa sua moglie?-
Ora sono io a fissarlo intensamente, tanto che potrei attraversarlo con lo sguardo.
Sposta gli occhi dalla foto a me e viceversa, finché non si erge in tutta la sua statura pronunciando la parola che nella mia mente aveva già iniziato a prendere forma.
: -sì-

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After the spark
RomansaSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.