After the spark

Paradiso

Toni's pov
La giornata è trascorsa normalmente, Cheryl non si è improvvisamente svegliata iniziando a dire che fosse tutto una messa in scena, perciò sono tornata a casa alquanto delusa.
Non che io mi aspettassi una cosa del genere, però speravo in un qualche miglioramento, uno qualsiasi.
Ho fatto la spesa visto che il cibo stava finendo e mi sono rintanata in camera a leggere
"Leggere per modo di dire"
Già, perché ogni volta che apro una pagina qualsiasi, il testo mi ricorda di lei oppure di noi due ed inizio a piangere.
Le barriere che ho eretto per tutti questi anni si sono frantumate.
Poco alla volta certo, però ormai sono completamente precipitate nel vuoto.
Ed io sono diventata troppo vulnerabile.
La vita si è insinuata in me, facendomi aprire gli occhi su quanto effettivamente fosse funesta e difficile.
Ho provato a prendere in mano la situazione, rastrellare i pezzi di me stessa che ho perso, però è stato tutto inutile.
Sono arrivata al game over e non ho totalizzato neanche un punto.
Sono stata piegata in ginocchio da delle forze più potenti di me.
"Vita, i giochi ai quali stai giocando ormai mi stanno stancando. Ti sto dando tutto quello che stai implorando. Ti sto dando ogni dannato pezzo della mia vita, ogni parte di me. Non voglio nessun punteggio, nessuna ricompensa. Voglio solo che tu mi liberi, perché la mancanza di Cheryl mi sta uccidendo. E si, mi stai abituando a vivere senza di lei, però io non posso farcela. Sì, sono debole, forse troppo, però non posso farci nulla. Ho provato a fare la dura tutto questo tempo, ma ormai tutta la forza che avevo per mostrarmi forte non c'è più, se n'è andata così come la speranza. Vorrei poter scappare, fingere che vada tutto bene, cancellare tutti i problemi dal mio cuore, però sono una pessima bugiarda. Posso anche mentire agli altri, ma non riesco a mentire a me stessa. Perché mentire a me stessa equivale a mentire a lei. Scusa Cher se sono un'incapace. Scusa se sono stanca. Vorrei fare molto di più, voglio combattere se qualcuno ti ferisce, usare la mia voce per difenderti, perché le parole vincono sempre e si sa, ma io so che perderò. La vita avrà la meglio anche questa volta, quindi perché sforzarsi tanto? Non sono più coraggiosa come lo ero all'inizio. Non ho le forze per rastrellare me stessa e tutti i problemi nella mia testa. Ma non è colpa tua, ma mia. C'era il tuo cuore in gioco, ed io non sono riuscita a salvarlo"
Un forte dolore alla testa mi fa sobbalzare.
"Vedi? Ti sento fin nel profondo delle mie ossa. Riportami indietro a quel tempo che conoscevamo solo noi, quel tempo che era il nostro rifugio da tutto e tutti. Quel tempo in qui eravamo felici. Lo siamo mai state veramente? Ora che ci penso non lo so. Abbiamo sempre avuto molti problemi. Ma forse, quelle giornate in spiaggia, nel bosco, in camera, forse loro, erano la nostra felicità. E la mia eri tu. Lo sei tutt'ora. E sai perché? Perché sei la persona che ho amato di più in tutta la mia vita, che non è molto dato che ho solo ventitré anni, però lo sarai anche quando ne avrò cinquanta, sessanta, settanta. La tua voce. Il tuo sorriso. Il tuo tocco. I tuoi capelli. Il tuo profumo. Le tue attenzioni. Il tuo carattere. Tutto si fonde in te in una perfezione assoluta. Mi sono innamorata di ogni singola cosa, da quel giorno e per sempre. Il mio amore per te non potrebbe mai terminare e non lo dico solo per dire, lo penso veramente. Lo so perché siamo cresciute insieme, aiutandoci a vicenda. Ogni mia singola emozione, ricordo, pensiero, lo dicevo a te. Tu eri la prima a sapere tutto. La prima persona alla quale pensavo appena sveglia, l'ultima prima di addormentarmi. Ho sempre avuto questo senso di protezione nei tuoi confronti. Sei il mio punto debole e il mio punto forte allo stesso tempo. L'anello più debole ma allo stesso tempo quello più resistente della mia catena. Si spezza quello? Si spezza tutto, mi spezzo io. Continua a reggere? Io continuo ad andare avanti, più forte che mai"
Mi alzo dal letto e vado a sciacquarmi la faccia con dell'acqua fredda.
Mi guardo allo specchio.
"Cosa sei diventata Topaz"
Rifletto su questo pensiero.
Prima non ero così.
Prima sorridevo sempre, mi sentivo all'altezza di tutto, non avevo attacchi di panico costanti.
Ero una persona felice, che guardava in faccia alle avversità.
Cosa mi è successo? Troppi problemi? Il tempo?
"Il tempo"
Invisibile ma potente.
Spesso non ci rendiamo conto di quanto sia forte quel gigante, non ci facciamo neanche caso.
Ma i cambiamenti arrivano sempre.
Positivi o non, ma sempre alle porte.
Questo non possiamo controllarlo, come del resto tutte le cose della vita.
La morte, la speranza, gli ostacoli.
Possiamo solo fare delle scelte.
Siamo solo marionette buttate in questo enorme gioco di sopravvivenza, in questo gioco dove tutti hanno il loro destino, la loro ora.
Quando il gioco viene manomesso? Quando nella vita delle singole persone ne entra un'altra.
Un'altra persona che sta con loro.
E loro si affezionano.
Le scelte cambiano, cambia tutto.
Cambia il senso del gioco.
"Il mio gioco è cambiato esattamente otto anni fa. E da allora è sempre rimasto tale. Se prima il mio obiettivo era solo quello di sopravvivere in qualche modo, otto anni fa, è diventato quello di sopravvivere per continuare a vedere quella creatura dai capelli ramati, vivere per proteggerla"
Stringo i pugni cercando di non rompere il giuramento fatto a Cheryl.
Continuo a fissare i miei stessi occhi davanti lo specchio.
A quanto pare è arrivato il momento di farne un altro, di giuramento.
Toni: -Cher, te lo giuro qui, adesso, mentre tu stai all'ospedale ed io sono qui a guardarmi piangere nello specchio. Ti giuro che non mi interessa se il mio mondo starà cadendo a pezzi, farò sempre in modo che il tuo non lo faccia, perché tu e solo tu sei la ragione per la quale credo nel destino, l'unica ragione per cui so con certezza che il paradiso terrestre esiste eccome-