Cheryl's pov
Cheryl: -dove?-
Heather: -per una volta puoi semplicemente seguirmi e basta?-
Cheryl: -non dopo quella volta-
Heather: -ok, prometto che questa volta non ti porterò in una camera degli orrori- mi prende per mano, trascinandomi verso la macchina.
Cheryl: -non avrei opposto resistenza comunque-
Heather: -non si sa mai- entra nella vettura. Ovviamente non le ho ancora fatto guidare la nuova auto e mai lo farò.
Cheryl: -allora?-
Heather: -svolta a destra-
Cheryl: -in tutto ciò tu non avevi un esame?-
Heather: -a quanto pare no-
Cheryl: -Hev-
Heather: -scusa, però dovevo fare questa cosa. Mi sono stufata di vederti così- dopo mezz'ora di viaggio, mi fa parcheggiare davanti un edificio. Sembra abbandonato.
Cheryl: -mi vuoi uccidere per porre fine alle mie sofferenze?-
Heather: -ti piacerebbe- esce dalla macchina, iniziando ad andare, senza neanche aspettarmi. La raggiungo correndo leggermente.
Cheryl: -allora, si può sapere cosa- mi interrompo appena vedo il paesaggio davanti a me. Un fiume. Vicino alla riva c'è una piccola casetta, forse un vecchio alloggio di un pescatore.
Cheryl: -non vorrai pescare spero-
Heather: -smettila di lamentarti- arriviamo fino alla riva, dove lei si toglie le scarpe buttandole da una parte. La guardo stranita.
Heather: -avanti-
Cheryl: -te lo scordi. Sai quanto odi sporcarmi-
Heather: -devo togliertele io con la forza?-
Cheryl: -e va bene- sbuffo iniziando a slacciarmi i lacci delle scarpe. Già, ho abbandonato anche la tradizione di indossare i tacchi sempre e comunque.
Cheryl: -bene, ora?-
Heather: -tieni- mi porge un enorme masso.
Cheryl: -devo lanciartelo in testa? Lo farei volentieri sai-
Heather: -lì- mi fa cenno verso l'acqua. Faccio come mi dice, osservando poi il masso che si precipita in acqua, creando un molteplicità di schizzi.
Heather: -come ti senti?-
Cheryl: -come dovrei sentirmi?-
Heather: -riprova- prende un altro sasso però prima di darmelo mi guarda qualche secondo negli occhi.
Heather: -prova ad urlare qualcosa-
Cheryl: -Hev, sai anche tu che tutto questo è ridicolo, molto-
Heather: -fallo e basta- prendo il sasso.
Cheryl: -io sono forte!- questa volta lo lancio con maggiore potenza. Raccolgo un altro sasso.
Cheryl: -non ho bisogno di nessuno- inizio così a lanciare ogni sasso che mi capita a tiro, aumentando di volta in volta il volume della voce. Non riesco più a fermarmi.
Cheryl: -Toni è morta e non ci sarà più- altri schizzi.
Cheryl: -devo andare avanti- continuo così per almeno qualche altro minuto, fino a quando Hev non mi blocca per un braccio.
Heather: -ok ok, penso possa bastare-
Cheryl: -Hev, lei è-
Heather: -non c'è più Cheryl. Non tornerà- mi fiondo tra le sue braccia, stringendola saldamente.
Ha ragione, non posso rimanere bloccata nel passato, sono trascorsi ormai tre anni, non posso ancora piangere ogni volta che i ricordi di lei mi tornano in mente, non posso più passare notti insonni a causa sua. Devo essere felice, eppure nonostante iano trascorsi anni, mi ricordo ancora tutto. Jack, Sebastian, quello schiaffo. Non più una parola. Non più una lacrima. Non più un singolo pensiero. Non merita le mie lacrime, così come non merita le mie preoccupazioni. È morta, fine del film.
Heather: -allora, come ti senti?-
Cheryl: -sai, benissimo-
Heather: -vedi?- sorrido.
Cheryl: -grazie Hev-
Heather: -possiamo tornare a casa, non vorrei che la polizia ci arrestasse-
Cheryl: -cosa?- dico guardandomi intorno.
Heather: -sto scherzando- le do un leggero pugno sulla spalla.
Heather: -avanti, dillo che ti è piaciuto lanciare sassi. Per un attimo ho pensato che fossi impossessata, non ti fermavi più-
Cheryl: -simpatica. Dovevo solo liberarmi di tutto-
Heather: -capisco. Oggi sarà l'ultimo giorno di tristezza, ok? Voglio veder tornare la vecchia Cheryl-
Cheryl: -non pensare che diventerò di nuovo stronza e mi metterò vestiti rossi-
Heather: -arriveremo anche a quello- le lancio un'occhiataccia mentre lei scoppia a ridere. Torniamo a casa. Intanto ha anche iniziato a piovere, perciò direi che è stato un tempismo perfetto.
: -scusi, lei è la signorina Blossom?- mi giro e vedo un uomo, con una divisa tipica dei postini.
Cheryl: -sì, sono io-
: -ho una cosa per lei- Heather mi guarda confusa, ma io faccio solo spallucce. Ne so quanto lei.
Cheryl: -cosa di preciso?- fruga nella sua borsa, estraendo quella che a prima vista sembrerebbe un pezzo di carta. Me lo porge. Una lettera. Sbianco quando vedo la sua scrittura.
Cheryl: -che cos'è?-
: -è una lettera della signorina-
Cheryl: -so di chi è la lettera. Voglio sapere come abbia fatto ad averla lei-
: -un certo Jughead Jones mi ha chiesto di reperirgliela- come ha fatto a sapere l'indirizzo? Prendo la lettera, rigirandola in modo che non si veda il nome. Non voglio piangere davanti a qualcuno. Sono anni ormai che nessuno vede le mie lacrime.
Cheryl: -grazie. Arrivederci- dico sbrigativamente. Inizio a salire le scale, non rivolgendo neanche un'occhiata ad Heather. Reggo la lettera in mano, incapace di guardarla. Entriamo nell'appartamento.
Cheryl: -torno subito-
Heather: -fai con calma, davvero- annuisco, mentre mi chiudo in camera mia. Mi siedo sul letto.
Prendo grandi boccate d'aria. Finalmente giro la lettera, cercando di evitare il contatto visivo con la scritta TT Topaz. Aspetta. TT? Rileggo la scritta almeno cinque volte.Quel soprannome. Deglutisco a fatica, cercando di smuovere il groppo che ho in gola. Inizio ad aprire la lettera. La testa inizia a girarmi appena vedo la sua calligrafia. Perfetta come sempre. Faccio più attenzione ai dettagli e noto che è una scrittura abbastanza disordinata, come se avesse scritto la lettera di corsa. Bene, vediamo.
Hey. Penso che questa sarà l'ultima volta che scriverò una lettera. Vorrei parlarti, ma non posso.
Vorrei cercarti, ma non ho la più pallida idea di dove tu sia. Vivi la tua vita. La mia invece sta cadendo a pezzi. Vorrei urlartelo, farti sapere che rimpiango quel giorno con tutta me stessa. Però non mi sentiresti e del resto non te ne importerebbe nulla. Vorrei dirti di tornare da me, dirti che mi manchi, però è impossibile. Ogni giorno penso "Che diavolo ho fatto? Ho rovinato letteralmente tutto. Ti ho fatta soffrire". All'inizio ho pensato che sarei riuscita a stare senza di te, mi sono convinta che meritassi di meglio, però alla fine tutti i miei pensieri tornavano a te e non riuscivo a smettere di pensarti. Alla fine perdendo te, ho perso anche me stessa. Eri diventata letteralmente la mia ragione di vita. In un solo secondo, in un attimo ti ho vista andar via dalla mia vita, per sempre ed io non ho potuto far nulla per cambiare le cose e per riportarti indietro da me. Da quando ti ho persa, ogni emozione è stata risucchiata fuori dal mio corpo, tanto che ormai non sento più nulla, sono paralizzata e non so neanche dove sia la vera me. Ma del resto eri tu che facevi uscire la vera me. Eri tu l'unica persona che mi rendeva felice, tu, ed io sono riuscita a mandarti via. Svegliarmi nel letto senza di te, senza i tuoi soliti baci e il tuo profumo. Pensare di andarmene senza di te, mi mette tristezza, perché so che non ti rivedrò più in futuro. Sì, me ne andrò. Ormai sono un fantasma, non ho niente per cui vivere e non riesco più a trascorrere ogni giorno con i rimpianti. Non riesco a dimenticare il futuro che avevo immaginato con te. Non ci riesco e basta. Perché non voglio stare senza di te. Per un'ultima volta volevo baciarti. Ma ora so che non accadrà mai. Sappi solo che quando morirò continuerò a pensarti, non ti dimenticherò neanche da morta, perché sei stata l'unica persona che è riuscita a farmi stare bene, e ad apprezzare la mia sensibilità, che non avevo mai fatto vedere a nessuno. TT. Lacrime. Tante lacrime che scorrono lungo il mio viso, continuando il loro percorso lungo il mio collo ed andandosi ad insinuare nel colletto della mia maglia. Sono confusa. Sono disperata. Butto la lettera sul letto, uscendo di corsa dalla mia stanza, ed entrando in quella di Heather.
Heather: -Cher, cosa-
Cheryl: -lei si è suicidata per colpa mia. E nessuno l'ha fermata. Nessuno. Io lo avrei fatto, io l'avrei protetta. Invece me ne sono andata, l'ho lasciata morire-
Heather: -non è colpa tua-
Cheryl: -non capisci. È morta perché io me ne sono andata. Ho ucciso una persona, non una persona qualunque ma la mia ex ragazza!-
Heather: -Cheryl, è stata una sua scelta, tu non avresti potuto fare niente in ogni caso-
Cheryl: -dovevo essere lì-
Heather: -Cheryl cazzo, deciditi. O sei arrabbiata con lei per quello schiaffo oppure sei ancora innamorata. Ammettilo-
Cheryl: -stai zitta- mi pento subito di quello che dico.
Cheryl: -scusa io-
Heather: -tranquilla- mi abbraccia, accarezzandomi i capelli.
Cheryl: -lei non c'è più?- scuote la testa.
Heather: -no Cher, non c'è più. Però tu devi andare avanti, ok? Se non hai nessuno per cui farlo, fallo per me, ti prego- andare avanti. Una frase così semplice eppure così difficile da mettere in atto. Però è necessario per sopravvivere. Non devo e non posso precipitare. Devo continuare ad aggrapparmi con tutte le mie forze a quel barlume di speranza. Quella fottuta possibilità di dimenticarla, e di procedere con la mia vita. Se voglio il meglio per me stessa, devo farlo.
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After the spark
Storie d'amoreSequel di "before the spark" Le loro strade si sono definitivamente divise, forse per sempre. La vita di entrambe è cambiata completamente. Una telefonata, una morte, un evento tragico. Sono questi gli eventi che segneranno le nostre protagoniste.