In salvo

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Cheryl's pov
Cheryl: -non è male questa festa-
Dionne: -troppo rumore, andiamo di sopra-
Cheryl: -sopra dove?-
Dionne: -ci sono diverse stanze dove possiamo essere tranquille. Qui c'è troppo caos non credi?-
Cheryl: -già, credo-
Mi prende per mano ed insieme iniziamo a salire le scale.
Subito la musica inizia ad affievolirsi.
Mi guardo intorno e noto che è un ufficio.
Strano, dal piano di sotto sembra una vera e propria discoteca.
Dionne: -molto meglio-
Cheryl: -tutto bene?-
Dionne: -certo-
Si avvicina a me, appoggiandomi una mano sulla guancia e poggiando le sue labbra sulle mie.
Passa la lingua sul mio labbro inferiore ed io le concedo immediatamente l'accesso.
Non staccando le labbra dalle mie, mi trascina verso il tavolo posto al centro della stanza, sul quale mi sbatte letteralmente, facendomi mugugnare dal dolore.
Cheryl: -Dionne-
Si mette in mezzo alle mie gambe, scendendo verso il mio collo, che inizia a succhiare come una forsennata.
Cheryl: -Dionne, ti prego-
Provo a divincolarmi ma mi blocca i polsi.
È di gran lunga più forte di me, perciò non riesco neanche a muovermi.
Abbassa la spallina del mio vestito, passando la lingua sulla spalla scoperta.
Cheryl: -Dionne, ti prego fermati-
Ovviamente non mi dà ascolto, continuando a torturare la mia pelle sensibile.
Mi abbassa completamente la parte superiore del vestito, lasciandomi un reggiseno.
Fa un sorriso soddisfatto mentre si accinge a levarmi la parte dell'intimo che mi rimane.
Cheryl: -ti prego no-
Solo quando realizzo a fondo la situazione, cerco di reagire.
Non riesco a muovermi, però ho pur sempre la voce.
Cheryl: -aiuto- grido.
Mi zittisce baciandomi furiosamente, mentre con le mani continua a vagare sul mio corpo.
La stessa sensazione di anni fa.
Solo che questa volta è peggio.
Nessuno verrà a salvarmi.
Non mi sono mai fatta toccare da nessuno tranne che da Toni.
Forse è per questo che con Dionne volevo fare tutto con calma, perché non ero pronta a farmi toccare da qualcuno che non fosse lei.
Continua ad abbassarmi il vestito fino ad arrivare alla mia intimità, ancora coperta dall'intimo.
Mi bacia il ventre, lasciando succhiotti anche lì.
Mentre si accinge ad arrivare alla mia intimità, la porta si apre.
Non riesco a vedere chi sia entrato, visto che Dionne mi copre tutta la vista.
Per qualche secondo non succede niente, poi all'improvviso la persona che mi stava sopra si sposta con una velocità impressionante, travolta da qualcun altro.
Mi alzo a sedere e vedo delle ciocche rosa.
Un rumore poi un altro, un altro ancora.
Toni si alza in piedi, lasciando una Dionne sanguinante a terra.
Dionne: -troia-
La mia cosiddetta salvatrice fa un passo verso di lei.
Dionne si raggomitola, spingendosi indietro col corpo.
Mi rimetto il vestito addosso.
Si gira verso di me, guardandomi negli occhi.
Toni: -stai bene?-
Assumo il mio solito atteggiamento.
Cheryl: -sto benissimo non vedi? Mi ha quasi-
Non riesco a pronunciare quella parola.
È la seconda volta che succede.
E ogni volta sento quella sensazione di impotenza.
Sono così debole.
Le lacrime iniziano a scorrere lungo il mio viso, senza che io possa fermarle.
Toni: -andiamo, ti accompagno a casa-
Cheryl: -no-
Toni: -andiamo-
Non ha un tono duro, anzi.
Si vede che è preoccupata per me. Non riesco a dire di no, so che insisterebbe.
La seguo fuori dal locale, scendendo le scale affiancata da lei.
Gli altri rivolgono i loro sguardi su di me.
Toni: -che avete da guardare? Tornate a limonare le vostre tipe- grida verso ognuno che si sofferma a guardare il mio volto sconvolto.
Mi guarda per un secondo, continuando poi a camminare fuori dal locale.
Toni: -qual è la tua auto?-
Le faccio un cenno verso la mia macchina grigia, accostata al marciapiede.
Toni: -guido io-
Cheryl: -non ce n'è bisogno, posso anche guidare da sola-
Toni: -non era una domanda-
Quanto è irritante quando fa così.
L'unica cosa che vorrei ora è stare da sola, nella vasca da bagno.
Mi sento sporca.
Le do le chiavi e lei mette subito in moto.
Deve aver capito che non sto affatto bene, infatti non dice nulla.
È sempre riuscita a condividere il mio silenzio, senza mettermi pressione.
Cheryl: -devi svoltare a sinistra- dico in un sussurro.
Toni: -lo so-
Come fa a sapere l'indirizzo?
Evito di fare domande.
Voglio solo tornare a casa; il prima possibile.
Non appena vedo il palazzo del mio appartamento, tiro un sospiro di sollievo.
Lei sorride leggermente.
Parcheggia proprio davanti il portone. Rimango seduta. Non so che fare.
Toni: -siamo arrivate a quanto pare-
Cheryl: -lo vedo-
Si volta verso di me.
Esce dalla macchina.
La imito pochi secondi dopo.
Apre il portone.
Entro per prima e mentre lei si accinge a salire le scale con me, la fermo.
Cheryl: -non ce n'è bisogno-
Toni: -Cher, so che non stai bene. Non voglio che ti faccia qualcosa-
Cheryl: -non sono te- ammicco alle sue mani spaccate, che prontamente nasconde dietro la schiena, come una bambina.
Cheryl: -voglio stare da sola-
Toni: -sì, capisco. Va bene, allora ciao-
Non le rispondo, riprendo a salire le scale.
Quando il portone si richiude, segno che se n'è andata, il mio cuore riprende a battere.
Finisco di salire gli ultimi gradini che mi separano dal mio appartamento.
Mi richiudo la porta alle spalle e mi appoggio contro di essa.
Cheryl: -perché io? Perché succede sempre tutto a me?- grido.
Mi prende una vera crisi di panico, tanto che inizio ad inspirare grandi boccate d'aria, al solo ricordo di quello che mi stava facendo Dionne.
Vado in bagno e do di stomaco.
Tutti quei succhiotti.
Quei baci selvaggi.
Le mani che vagano sul mio corpo.
Deglutisco, cercando di calmarmi.
Fortunatamente Toni se n'è andata, non avrei sopportato l'idea di mostrarmi debole davanti a lei.
Apro il rubinetto, facendo scorrere l'acqua fredda per sciacquarmi il viso.
Se non ci fosse stata lei, probabilmente Dionne mi avrebbe stuprata.
Ogni volta il destino ci ricongiunge.
Non l'ho neanche ringraziata.
Mi metto sotto la doccia, strofinando il corpo con una spugna fino a quando la pelle non diventa rossa.
Il vapore mi annebbia la vista, impedendomi di pensare.
Le mie narici vengono penetrare dall'odore del bagnoschiuma.
Per quei secondi dimentico di tutto quello che è successo.
Mi ha salvata, di nuovo.

After the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora