24.Il regalo

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Eleonore.

Entrai nel letto solo dopo essermi messa una canotta e dei pantaloncini. Evitai di guardarlo e gli diedi le spalle stando il più possibile rannicchiata dalla mia parte anche se ero certa che non mi sarebbe saltato addosso... quanto meno, non per fare sesso con me e speravo neanche per mangiarmi. Ad un certo punto mi cinse la vita con le mani avvicinandosi pericolosamente e per qualche secondo riuscii solo a deglutire.

"... cosa..."

"Non temere... voglio solo abbracciarti" mi sussurrò e tanto mi bastò per sentire l'impulso di girarmi e mettergli ancora la lingua in bocca. Volevo sentire le sue mani toccarmi ovunque... ma cercai di resistere.

"Perché... perché vuoi abbracciarmi??"

"Perché si"

-Lo voglio, lo voglio, lo vogliooooo-

"Non è una risposta. Tieni giù le mani"

"No"

"Ok!" Cominciavo a non farcela più. Per quanto il suo corpo non fosse completamente attaccato al mio, sentivo comunque il suo respiro... ed il calore delle sue mani su di me era un'agonia... allora cercai di sciogliermi dal suo abbraccio.

"Aspetta, che fai ?! Dove vai?!"

Il suo tono pareva allarmato e si strinse ancora di più a me. Mi girava la testa ed il pensiero di averlo accanto mi mandava il sangue in ebollizione.

"È una tortura! Non te ne rendi conto?! Perché mi fai questo?! Sei nel mio letto appiccicato a me! Ma è palese che non è me che vuoi! Quindi o stai al tuo posto o me ne vado!"

"Va bene, non ti abbraccio, ma non andartene".

"Sei innamorato di lei... vero?!" Sbottai pentendomene all'istante. -Ma certo che ne è innamorato! È evidente!-

"Non dire scemenze... io non so cosa sia l'amore"

Scoppiai a ridere. "Dio! Fai sul serio??! Ti senti quando parli?! La prima volta che l'hai vista l'hai guardata come se non ci fosse nulla al mondo di minimamente paragonabile; ero li, me lo ricordo bene! L'hai cercata persino sul fondale di un fiume ed il pensiero che le sia successo qualcosa ti fa star male a tal punto da avere attacchi di panico. Puoi anche non sapere cosa sia l'amore... ma di fatto, a quanto pare, lo puoi provare"

"Tu non vuoi proprio capire eh?! Comunque... com'è che sai gestire gli attacchi di panico?"

Sospirai. -Cambia pure discorso!- "Mia madre. Quando mio padre l'ha lasciata, ha cominciato a soffrirne e lo psichiatra mi aveva detto cosa potevo fare mentre le succedeva"

Non disse più nulla e per il resto fu una notte abbastanza movimentata, nel senso che lo sentii girarsi e rigirarsi nelle coperte. Ogni tanto allungava le mani per abbracciarmi e si avvicinava... per poi rigirarsi totalmente dall'altra parte e non riuscii più a dormire. -Cosa di 'mi stai torturando' non capisce??! Non è difficile! Oh signore... ora lo lego e gli salto addosso... seh, ciao... se mi da' una manata finisco appesa ad una parete come un quadro!- Lo desideravo più di ogni altra cosa al mondo, ma finché non lo guardavo negli occhi... ero sicura di non saltargli addosso.

Pennywise.

Una brutta, bruttissima idea quella di rimanere con lei nel letto. Come chiusi gli occhi vidi Alexis nuda che mi baciava... ovunque... e feci non poca fatica a controllare l' eccitazione che scaturì da quel pensiero. -Mi sto trasformando in un essere umano in preda alle pulsioni sessuali?!-

E più i minuti passavano più quei pensieri si fecero arditi. Iniziai ad immaginare Alex ed Eleonore nude, insieme, a toccarsi, baciarsi e leccarsi in ogni punto del loro corpo. Dopodiché immaginai di mettermi in mezzo a loro, leccando, baciando e penetrando entrambe. Iniziai a sudare e mi portai le mani in faccia; avevo un desiderio smodato di sfogare la mia libidine. -Effettivamente non è male la biondina... ha il viso e l' altezza di una bimba, ma ha un corpo niente male, in fondo lo vorrebbe anche lei-. Mi avvinghiai lentamente al suo corpo per poi allontanarmi ancora. -Non posso farlo dannazione! Devo andarmene! Anche se ho un assurdo bisogno di... mmmm!-

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