34.La teoria di Ben

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Beverly.

Era tutto assurdo. Due anni prima lo avevamo ucciso. Avevamo messo fine alla paura, alle sparizioni ed agli spargimenti di sangue dovuti a Pennywise... ma lui era tornato, eppure la cicatrice della promessa  sulle nostre mani non era riapparsa. A nessuno di noi. Ci eravamo liberati una volta per tutte di It (o così avevamo creduto), un mostro che racchiudeva in sé tutta l'essenza del male, che aveva messo le radici nelle fogne, condannando l'intera città di Derry. L'avevamo definito un cancro che ci aveva infettato e che avevamo sconfitto causando due perdite; Eddie e Stan. E la cosa peggiore era che Alexis si era innamorata di lui... non l'avevo mai vista in quello stato neppure per la morte di Jeremy e non l'avevo sentita così disperata nemmeno qualche giorno prima, per telefono, quando mi stava raccontando di ciò che era successo con Travis e con Patrik.

Lei gli aveva gridato di andarsene ed il clown era sparito, dopodiché si era accasciata a terra sbattendo i pugni sul pavimento,  ripetutamente. Ben ed io cercammo di confortarla. Avevo sperato che Alex non subisse altre perdite; il suo cuore si era già spezzato troppe volte e sapevo che se fosse successo di nuovo avrebbe fatto fatica a riprendersi. Avevo sperato anche che la morte di It fosse definitiva e per due anni ero stata convinta che lo fosse. Le mie speranze si erano infrante per mezzo di un unica entità.

Mentre Ben si occupava del piccolo Eddie, cercando di farlo dormire, io andai in camera con Alexis che si buttò nel letto nascondendo il  viso sotto al cuscino. Le accarezzavo la schiena mentre piangeva e singhiozzava ed avrei voluto esserle di conforto... ma non ci riuscivo. Il mio cervello cercava di capire come Pennywise ed Alexis fossero arrivati ad essere una coppia. Lei al telefono mi aveva descritto Wise come un ragazzo meraviglioso che l'aveva addirittura salvata da Travis ed aiutata con Patrik.

Un ragazzo meraviglioso, fantastico. Eppure sapeva chi era... cos'era. L'aveva saputo la sera che si erano conosciuti. Lei era innamorata persa di lui e nonostante si fosse mostrata furiosa e dura mentre gli parlava e l'avesse anche cacciato... stava male. Non era arrabbiata avendo scoperto cose che ignorava sul clown... cose che lui si era ben guardato dal rivelarle, e non stava nemmeno spaccando ogni cosa come avrebbe fatto normalmente, no; stava piangendo tutte le sue lacrime come se fosse stata tradita dall'uomo della sua vita.

Dopo circa mezz'ora sembrò calmarsi e quando si mise a sedere, l'abbracciai. Arrivò Ben, bussando alla porta aperta ed entrò sedendosi con noi sul letto.

"Ora... voglio che mi raccontiate ogni cosa. Come fate a conoscerlo, cosa ha fatto, cos'è davvero" implorò con la voce strozzata. "Voglio sapere tutto!"

Ben ed io passammo tutta la notte a raccontarle  del club dei perdenti e di come ci eravamo ritrovati a far fronte comune contro It. Le raccontammo anche di Georgie.

"...Georgie... l'ha nominato mentre dormiva... ora capisco perché  non ha voluto parlarmene... non voleva che sapessi!"

Guardai Ben e lo vidi pensare a qualcosa e la sua espressione trasudava preoccupazione da tutti i pori.

A tratti Alexis, seduta in mezzo a noi, si metteva la faccia tra le mani. Le raccontammo di come era arrivato sulla Terra e del rituale di Chud per indebolirlo. Le parlammo di Edward Kasprak e di Stanley Uris e della nostra scelta di chiamare nostro figlio con quei due nomi. Poi Alexis raccontò a noi della sera in cui si conobbero, per filo e per segno,  dei giorni seguenti e della loro relazione.

Le prime luci del mattino si intrufolarono nella stanza attraverso le  tende bianche. Avevo gli occhi gonfi e Ben si era addormentato sul letto.

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