Alexis.
-Acqua... ho bisogno di acqua-.
"Vado a bere e a prendere una boccata d' aria" gridai ad Eleonore e Gladys che mi videro andar via ed insieme alzarono il pollice.
Mi fermai al bancone e chiesi a Tessa, la barista super gnocca che Robert ingaggiava in quelle serate, di darmi una bottiglietta d'acqua. Me la passò e come mi mossi da li mi ritrovai ancora davanti il palloncino che roteò nuovamente su sè stesso. Sotto alla scritta "sorry" vi era un altro insieme di caratteri; "but come out".
"Certo che vengo fuori! Dammi il tempo!" Dissi divertita ad alta voce al palloncino.
Un tipo sudaticcio, con un boccale pieno di birra in mano, si girò verso di me guardandomi dalla testa ai piedi ed allargando la bocca in una specie di sorriso.
"Certo bellezza, vengo anche io fuori con te... anche su di te se ti piace".
Il mio sorriso cadde sfracellandosi sul pavimento. Stavo per tirare una ginocchiata in mezzo alle gambe a quel babbuino quando il palloncino gli scoppiò vicino all'orecchio facendolo spaventare, tanto da rovesciarsi pietosamente buona parte della birra addosso. Ed il resto glielo rovesciai in testa io sorridendogli; uscii sentendo il tipo imprecare alle mie spalle.
Anche fuori dal locale le persone erano numerose e lo cercai tra la folla. Il palloncino era sparito ma ad un tratto sentii i suoi campanellini. Il cuore continuava a martellare sempre più forte ed i miei occhi erano impazienti di perdersi nei suoi. Mi feci strada tra i vari sguardi che incontravo, alcuni dei quali mi fecero sentire nuda. Ad un tratto, però, sentii una mano calda e forte prendere la mia e tirarmi a sè, un sè nascosto da altre persone e poi lo vidi; riconobbi i suoi occhi verdi. Non aveva sulle labbra quel suo solito sorriso sprezzante ma ritrovai quello sguardo profondo. Non ebbi il tempo di parlare che subito incollò la sua bocca alla mia, dandomi un dolcissimo bacio per poi darmene uno più profondo mentre le sue grandi mani scorrevano sulla mia schiena. Poi, delicatamente, si staccò dalle mie labbra e lo guardai imbambolata. Mi prese per mano e mi portò dall' altra parte della strada dove non c'era quasi nessuno. Lui continuò a camminare portandomi con sè.
"Wise... aspetta..."
Si girò alzando gli occhi al cielo, ma dolcemente precisò :"Pennywise"
"Certo... devo tornare dentro... devo festeggiare con Eleonore il suo nuovo lavoro"
"La nanetta ha un lavoro?" Sbottò stupito circondandomi la vita con le braccia.
"Non chiamarla così. È la mia più cara amica."
"Oh, lo so. Non è colpa sua se è tascabile".
Scoppiai a ridere. "Stupido!"
"Comunque... vieni con me, non staremo via molto".
Mi portò in un vicolo buio li vicino dove non c'era anima viva. Mi sorrise.
"Ora vuoi mangiarmi?" Gli chiesi con un filo di voce mentre l'emozione che sentivo in gola non mi permise di dire altro.
Scosse la testa guardandomi con un sorriso. "Non potrei mai Alexis... e... scusami per oggi"
Lo guardai. Lui, il terribile mostro di Derry... si stava scusando con me...per poi aggiungere:"... certo... mi piacerebbe spaccarti il..."
Lo guardai talmente male che non osò continuare... anzi, serrò la bocca.
D'un tratto alzò una mano ed afferrò una corda, alla quale era attaccata una piramide di palloncini con la punta rivolta verso il basso. Mi cinse la vita con l'altro braccio e... ci sollevammo da terra. Ed io mi strinsi più forte a lui, al suo corpo caldo sentendo un buon profumo che non riuscii a definire.
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Wise
FanfictionCosa potrebbe succedere se Pennywise tornasse dopo la sua dipartita? E se un incontro inaspettato gli sconvolgesse la vita? Può, l'essenza stessa del male e della paura, innamorarsi? È il 2018 ed i loser sono ormai un lontano ricordo. Cosa si cela...