27. Nel baratro

215 13 9
                                    

Alexis.

Ad un tratto non sentii più nulla. In preda al panico chiamai e richiamai Eleonore trovando sempre il cellulare spento. "No! No! No! Merda!" Mi presi i capelli tra le mani in preda al panico. Uscii dall'appartamento al confine di Derry chiamando un taxi e dopo 45minuti riuscii ad arrivare a casa sua. La porta d'entrata era semi aperta e nel frattempo, per tutto il tragitto, mi ero preparata al peggio. Cominciai a pensare che gli incubi che mi avevano tormentata per giorni, fossero dei sogni premonitori.

Entrai "Eleonoreee... Eleonoreee!" Corsi in camera sua spalancando violentemente la porta e per poco non caddi per terra. Ma lei non era li. Corsi fuori dalla stanza "Eleonoreee" e... la vidi uscire dal bagno con addosso l'accappatoio. Non potevo credere che fosse viva e vegeta e dalla gioia l'abbracciai stringendola forte. "Ommioddio sei viva..." le sbaciucchiai tutto il viso e poi la strinsi ancora. Solo in quel momento notai che l'abbraccio non era corrisposto. La guardai... il suo sguardo era... vitreo. La presi per le mani. "Eleonore... tesoro... stai bene?"

"Si" e scese per le scale, lasciandomi li. Mentre scendeva il mio sguardo cadde sulle sue gambe; erano piene di graffi e perdeva sangue. Le corsi dietro "cosa ti ha fatto?!"

Aprì il frigorifero con una calma innaturale, e si versò da bere. Non sembrava neanche più lei. "Eleonore, cosa ti ha fatto alle gambe..." le dissi cercando di spostarle delicatamente l'estremità dell'accappatoio ma con una manata mi allontanò bruscamente la mano. "Non mi toccare!!" Ringhiò fulminandomi con lo sguardo. Non era da lei reagire così...non si era rivolta in quel modo nemmeno a quelle due stronze delle sue "amiche" la sera che l'avevo conosciuta. Aveva bevuto un po' troppo e si era sentita male... aveva chiesto loro di portarla a casa e loro l'avevano accompagnata fuori dal locale, abbandonandola sul marciapiedi , seduta con la schiena attaccata al muro, alla mercé di chiunque, ridendo come due oche. "A fine serata passiamo a riprenderti, ora sta' li buona" e rientrarono sghignazzando. Quella sera la riportai a casa io mentre lei mi indicava la strada da seguire; girai per Derry per un'ora. Ecco, a quelle due non disse mai nulla.

"Eleonore... cosa succede? Cosa ti ha fatto? Le chiesi con un nodo alla gola che non se n'era ancora andato.

"Chi? Il tuo amico clown? Lui non mi ha fatto nulla... a parte raccontarmi la verità"

"... quale verità?"

"Sei stata a letto con mio padre, vero?!"

Mi sentii impallidire e sgranando gli occhi cercai di risponderle... ma dalla mia bocca uscì solo qualche parola senza senso.

"Mi fai schifo!" Sentenziò con lo sguardo colmo d'odio.

"Ele... come... come puoi pensare davvero che io possa..."

"E allora perché sono mesi che inventi scuse quando sai che viene a trovarmi?! Perché non hai più avuto il coraggio di venire a casa mia quando c'è anche lui??! E mentre mi accusava avanzava verso di me.

Indietreggiai.

"P-perchè... lo vedi poco... e... non volevo stare in mezzo..."

"Non mentirmi!!!" Era furiosa. "Ecco perché mi chiede sempre di te! Ecco perché se n'è andato dopo due giorni quando invece doveva fermarsi per una settimana! Perché tu non c'eri!!"

"No Ele... non è così... io... non sono stata a letto con lui... devi credermi! Come puoi solo pensarlo??"

"E allora cos'è successo??! Vi siete baciati??! Gli hai fatto un servizietto??! Cosa??!"

" Sei matta??! Non gli ho fatto nulla Eleonore! Wise ti ha mentito!!"

"Non ti credo! Qualcosa è successo! Ne sono certa! Quindi, o mi dici cosa o per me te ne puoi anche andare!"

WiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora