22. Chi di paura ferisce...

307 17 10
                                    

Pennywise.

La biondina era appollaiata sullo sgabello della penisola in cucina a parlare al telefono, davanti ad un piatto di... bah, qualcosa che non avrei mangiato neanche morto... e rimasi in ascolto.

"...no, è tutto ok papà... davvero... ma come ti ho detto ho molte cose da fare questa settimana... potresti venire un altra volta..."
La sua voce tremolante lasciava trasparire tutta la paura che le stava attanagliando l'anima. Parlava come se fosse stata presa in ostaggio e mentendo spudoratamente, per non far preoccupare l'interlocutore, diceva di stare bene.

-Aaaah Patrik... finalmente ci incontriamo... bene- pensai gongolando.

"... no ma... papà per favore... non ho nulla da nascond... ma no, che dici! E poi ho 21 anni non sono più una bambina! Dai per fav..."

Ora sembrava più vicina a scoppiare a piangere.

"...ok ok, come vuoi... a domani" sbottò delusa.

Riagganciò, rimestando quel che aveva nel piatto.

"Ti sono mancato?!" Ruggii  improvvisamente facendola scattare sulla sedia. Si voltò a guardarmi con gli occhi sbarrati e per un momento il mio ego ne gioì.

"E così... viene paparino a trovarti..." ed il mio sorriso la fece impallidire più di quanto già non fosse, mentre due occhiaie nere le mettevano in risalto quello sguardo irrequieto. Aggrottò per un'istante la fronte dopodichè con una mano strinse lo schienale della sedia e con voce strozzata mi chiese: "l'hai trovata?"

"No. Però..." feci una pausa, "... ho recuperato questo" e le diedi in mano in cellulare rotto di Alexis e afferrandolo, mi fissò con gli occhi lucidi. "...hai cercato... anche...nel fiume?" Ed incollò i suoi occhi ai miei. Lentamente mi chinai su di lei, avvicinando il mio naso al suo.

"Ma certo! Cosa credi abbia fatto fin'ora?!" Le ringhiai.

"...ok... bene" sibilò solamente, per poi voltarsi, continuando a mescolare ciò he aveva nel piatto.

"Cos'è quella roba che stai facendo finta di mangiare?!" Chiesi rimanendo alle sue spalle.

"Pasta... al formaggio" e rimase immobile, damdomi le spalle ma come mossi il primo passo per affincarmi a lei e poterla guardare in faccia notai un altro sussulto, meno evidente, quasi un brivido che le scosse la schiena. Continuai a squadrarla mentre feci scorrere uno sgabello da sotto al tavolo per potermici sedere e notai i suoi occhi chiusi, strizzati, dai quali scesero diverse lacrime giù per le guance. Le sue labbra erano serrate e le sue mani esili, rimaste ai lati del piatto, stavano tremando. Se da una parte godevo nel vedere tutto ciò, dall'altra sentivo come un senso di rimorso per averla terrorizzata. Non se lo meritava. Poi però pensai che se mi trovavo in quella situazione era per via... di quel che stavo diventando. Certo, se io fossi stato il Pennywise di due anni prima, Alexis e la sua amica sarebbero morte quella sera. Ma in ogni caso... se io fossi stato quello di un tempo e lei fosse scomparsa, per me non avrebbe fatto alcuna differenza. Volevo quindi evitare di peggiorare la mia situazione.

Mi avvicinai ancora al suo viso  pallido e contratto, accarezzandolo con il dorso di un dito e la sentii fremere mentre spalancava quei due specchi azzurri colmi di lacrime e terrore. Assaporai quell'istante, sentire l'odore di paura mi fece sentire bene ed uno schifo allo stesso tempo.

Ma dovevo.

"Ho fame... e tu mi sembri davvero gustosa"

"A-Alexis... non te lo perdonerebbe mai" piagnucolò.

"Ma lei non è qui! Non saprà mai cosa ti è successo!"

Puntando i piedi sul pavimento, la biondina fece scattare la sedia all'indietro per sottrarsi al mio appetito famelico, ma l'afferrai per un braccio stringendo fino a farla urlare. L'alzai praticamente di peso per poi farla sbattere contro il mobile della cucina. Aprii la bocca per sorriderle e per mostrarle con cosa l'avrei fatta fuori ma lei si limitava a tremare guardandomi cn gli occhi sbarrati.

WiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora