Pennywise.
'Alexis è viva'.
Poi lo schianto. Intorno a me era calata l'oscurità più totale, non riuscivo a vedere nulla.
Non ero morto, perlomeno, non ancora. Buttandomi dal balcone dell'ospedale sarei dovuto finire al suolo, sul freddo cemento della pavimentazione sottostante, eppure mi sentivo come... sospeso a mezz'aria. Più precisamente appeso. Qualcosa mi aveva trafitto la schiena vicino alla scapola sinistra, uscendomi dal petto e le mie gambe erano penzoloni. Stavo perdendo sangue, il dolore era pungente, soffocante ed iniziava a propagarsi per tutto il corpo... e, nonostante tutto, ero felice perché lei era ancora viva. Per la terza volta avevo pensato di averla persa e per la terza volta era riuscita a salvarsi. Ed ogni volta mi ero sentito sempre peggio.
Avrei riso per la gioia, se solo avessi potuto... ma sentivo la vita scivolarmi via, come un pugno di sabbia che scorre tra le dita. Comunque, meglio io che lei.
Gan sapeva che avrei seguito il suo consiglio, che avrei cercato di uccidermi per la disperazione, così come sapeva che Alexis si era salvata, anzi, per quanto ne sapevo, poteva anche essere stato lui a farla rivivere. Aveva senso in effetti... mi aveva riportato in vita per torturarmi e avendomi fatto raggiungere l'apice dell'agonia, mi aveva dato una scappatoia; la morte. E nel momento in cui avevo perso l' equilibrio, sbilanciando il mio corpo, ero venuto a scoprire che in realtà lei era viva, nonostante un vetro di cinque centimetri le avesse sfondato il cranio. -Sì, decisamente è stato lui. L'ultimo colpo di scena prima di mettere la parola fine alla mia dannata esistenza-.
Sapevo che non l'avrei rivista mai più. .. però la gioia di sapere che il suo cuore batteva ancora era nettamente superiore allo sconforto che provavo. Alexis aveva vicino persone che l'amavano, che le sarebbero rimaste accanto e con il tempo avrebbe dimenticato ogni cosa, ogni sofferenza che le avevo causato e si sarebbe rifatta una nuova vita, con un vero essere umano e non con un clown assassino. Per cui ero contento.
Iniziai a perdere sensibilità, prima agli arti superiori, poi in quelli inferiori ed infine nel resto del corpo, non prima però di aver sentito il calore delle lacrime rigarmi il viso per l'ultima volta.
Poi, d'un tratto, mi sentii chiamare come in lontananza, da una voce gentile e melodiosa, più e più volte fino a che non fui ancora in grado di vedere. Ero disteso su uno sdraio in riva... al lago e come la volta precedente tutto era immobile. Mi sedetti, guardando di fronte a me e vidi lei; Maturin, la tartaruga, con le sembianze pseudo-umane.
"Ti prego... dimmi che non devo passare qui con te l'eternità!" Sbottai.
"No, Penny"
"E allora, dannata testuggine, mandami all'inferno, mandami in un altro universo, fammi reincarnare in una mosca o fammi sparire del tutto! Ma fammi andare via da qui!!"
Ed iniziai a camminare per andarmene.
"Non è stato Gan a riportare in vita Alexis" spiegò lei alle mie spalle. "Sei stato tu"
Mi voltai per guardarla accigliato. "Cosa diavolo stai dicendo?! Io l'ho fatta morire!"
"No. Ricordi quando lei hai dato una goccia del tuo sangue per impedire che morisse avendo ingerito una bottiglietta intera di sonnifero?"
Rimasi senza parole.
"Proprio così, Penny, il tuo sangue l'ha protetta. Per quello la sua spalla è guarita così in fretta"
Ripensai sbalordito a quel giorno. "Ora... capisco..."
Mi sorrise appena, fissandomi e nuovamente vidi nei suoi occhi che aveva ancora molto da dovermi dire.
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Wise
FanfictionCosa potrebbe succedere se Pennywise tornasse dopo la sua dipartita? E se un incontro inaspettato gli sconvolgesse la vita? Può, l'essenza stessa del male e della paura, innamorarsi? È il 2018 ed i loser sono ormai un lontano ricordo. Cosa si cela...