10.Sono pazza?

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Alexis.

Mi ritrovai in quel vicolo con Eleonore. Lui l'aveva presa e attaccata al muro. Lo colpii alla schiena con una spranga di ferro trovata li per caso, ma non si mosse, allora continuai a dargli dei fendenti... ripetutamente, senza però avere successo. Vidi la bocca del clown spalancarsi e sentii le urla di puro terrore di Eleonore mentre si dimenava. Provai quindi a dargli delle sprangate in testa ma era come se neanche le sentisse. Vidi la sua bocca spaventosa, con tutti quei denti affilati come rasoi, avvicinarsi al viso della mia migliore amica, come un animale famelico che si pregustava il suo pasto. Non potevo permettere che le facesse del male, soprattutto non in una maniera così atroce e mi misi in mezzo, gridando di lasciarla stare e cercando di spingerlo via con tutte le mie forze, piantando le mie mani sulla sua pancia. Fino a che non lo sentii scattare in avanti e le urla di Eleonore si spensero in gorgoglii strozzati. Il suono di pelle squarciata mi fece impietrire, mentre il sangue iniziò a colarmi in testa e sul viso.

Lui indietreggiò guardandomi, mentre dei brandelli di carne insanguinata gli ricadevano ai lati della bocca. Il corpo di Eleonore cadde a terra e la scena che mi trovai davanti agli occhi fu orripilante; le aveva strappato la faccia e parte della testa con un morso.

Di nuovo mi svegliai gridando, seduta sul letto. Nell'oscurità della stanza vidi i suoi occhi luminosissimi avvicinarsi mentre tremavo e piangevo e quando fnalmente riuscii ad accendere la luce mi accorsi che aveva il costume, le mani e la bocca imbrattati di sangue... mentre masticava qualcosa. In una mano stringeva un corpo che penzolava come uno straccio mal ridotto.

Lanciò il cadavere sul mio letto e degli schizzi di sangue mi finirono in faccia. Per l'orrore indietreggiai pur rimanendo sul letto, pulendomi istericamente il viso con le mani, osservando impietrita quel corpo martoriato, con il sangie che, come rivoli d'acqua in un giorno di pioggia incessante, fluiva ovunque.

"Non saluti la tua amica?" Mi disse con un timbro di voce che avrebbe potuto avere il mostro sotto al letto di cui avevo una fottuta paura da bambina. -La... mia amica...?- mi chiesi... senza osare dirlo davvero. Lui si avvicinò e afferrando ciò che era rimasto dei capelli, ruotò con brutalità ciò che doveva essere un volto. Un volto che era stato divorato in gran parte. Era Eleonore! Urlai come una pazza per l'orrore indietreggiando per poi scappare, e perché non volevo credere che fosse proprio lei... che fosse successo davvero.

"Ora farai la sua stessa fine!" Disse rincorrendomi con il suo ghigno raccapricciante e preparandosi per saltarmi addosso. Corsi fuori dalla stanza, attraversando il lungo salone come fossi un fulmine. Saettai fuori, sul vialetto e poi in strada guardandomi indietro, andando a sbattere contro qualcuno che passava di li in quel momento. Qualcuno che mi afferrò per le braccia. Gridai ancora provando a liberarmi senza neanche guardare chi fosse.

"Alexis! Ma che diavolo ti prende?" Disse una voce familiare; era Robert.
Mi scostai i capelli dalla faccia quasi strappandoli per via dei nervi a fior di pelle e così riuscii a guardarlo, continuando a piangere e a tremare.

"Lui... lui l'ha presa Robert! L'ha uccisa!" Gli gridai continuando a guardarmi indietro con gli occhi spalancati, mentre mi teneva ancora per le braccia.
Vidi Robert allarmarsi e guardare casa mia e la porta d'entrata dalla quale mi aveva visto uscire come una squilibrata.

"Cosa?? Chi ha preso?! Chi ha ucciso chi?!" Disse sconvolto.
"Eleonore! ... lui... lui... l'ha uccisa!" Risposi a fatica con la voce rotta dal pianto sentendomi cedere le gambe.
Robert sbiancò scuotendo la testa e correndo subito in casa. Vacillando lo pregai di non entrare, di tornare indietro, di scappare; non potevo permettere che quel mostro uccidesse qualcun altro. Allora corsi in casa anche io fiondandomi in camera da letto. Robert uscì dal bagno con un' espressione indecifrabile sul volto.

Il corpo era sparito e persino in sangue non c'era più. E di Pennywise neanche l'ombra. Mi guardai in giro spaesata -non stavo dormendo! Ero sveglia!-.
"Qui non c'è nessuno Alexis" mi disse come se mi avesse letto nel pensiero e mi guardava come si guardano i pazzi quando dicono e fanno cose folli. Si mise le mani in faccia, ancora bianco come un cencio, chiudendo gli occhi, inspirando ed espirando profondamente. Le cambe mi cedettero e caddi in ginocchio prendendomi la testa tra le mani, sollevata di essermi immaginata tutto ma preoccupata per la mia salute mentale. -Cosa mi sta succedendo?? Sto andando fuori di testa??- Robert mi prese in braccio, come si prendono i bambini piccoli per cullarli e farli dormire.

Apoggiai esausta la testa sul suo petto e lui si sedette sul divano. "Mi dispiace..." singhiozzai. Mi accarezzò un braccio. "Shhh, tranquilla" mi rassicurò mentre sentii il suo cuore battere all'impazzata.
Mi raddrizzai sulle sue gambe guardandolo mortificata; gli avevo fatto prendere un colpo!
"Cos' è successo?" Mi chiese fingendo di essere tranquillo, con la voce tremante. Scossi la testa abbassando lo sguardo.

"Alexis... guardami" disse facendomi voltare delicatamente il viso verso di lui. Mi asciugò le lacrime passandomi la sua mano calda sulle guance e mi scrutò preoccupato.
"Alexis... hai assunto qualche sostanza stupefacente?" Mi chiese poi a bruciapelo.

-Ah bene! Non sembro pazza! Sembro solo drogata!!-
" No!! Non ho preso nulla Robert!" Dissi alzandomi agitata.
"Ok ok calmati" cercò di calmarmi alzandosi e prendendomi le mani tra le sue e facendomi sedere di nuovo. "Adesso però ascoltami" mi disse calmo. "Se non hai ingerito nulla di strano, allora, cos' è successo?".

Mi inumidii le labbra, presi un bel respiro e... "come ti ho detto stamattina sono due giorni che non dormo, o meglio, due giorni che mi sveglio con il cuore in gola ogni volta che chiudo gli occhi. E prima, quando sono corsa fuori come un'indemoniata, ho creduto di aver visto..."

"Esatto, mi hai detto che LUI aveva preso Eleonore e che l'aveva uccisa. Ma LUI chi?"

"Un clown assassino"

"Cosa??" Disse trattenendo a stento una risata.

Sapevo che Robert non avrebbe potuto capire. Io per prima faticavo a crederci nonostante avessi visto tutto con i miei occhi.

"Già" gli sorrisi. Hai scoperto una delle mie paure più profonde" gli mentii. Pensai fosse la cosa migliore ma lo vidi grattarsi la testa un po' confuso.

"Ook... se vuoi ti faccio compagnia mentre dormi" sbottò appoggiandomi le mani sulle spalle. A quel punto lo guardai di sbieco e lui arrossì lievemente. Alzò le sopracciglia con sguardo innocente spostandosi da me.

"NO! Non capire male... io... ecco... intendevo..."

Non sapeva più cosa dire a parte poi uscirsene con un "che casino" passandosi una mano tra i capelli.
Mi fece tenerezza e gli sorrisi capendo il suo intento.
-Ecco un lato di Robert che non conoscevo-. "Ok ok, scusa, ho capito! Ma non ti preoccupare, me la posso cavare, prima o poi questi incubi cesseranno. Ogni tanto mi capita".
Lo vidi rilassarsi un po'.

"Va bene, sicura?"
"Certo. Anzi, ora me ne torno a letto. Ma senza di te, eh"

Robert arrossì più della volta precedente e mi parve parecchio a disagio. Scoppiai a ridere. "Dai, ti prendevo in giro!"
"Da domani cambià pure bar" mi rimproverò scherzando.

"Comunque... ora che ci penso... come mai passavi di qui?"

"Ti direi che mi sono preoccupato per te stamattina... e che volevo vedere come stessi... ma potresti usare anche questo contro di me. Allora non te lo dico e quindi... niente, passavo di qui per caso" e mi sorrise dolcemente.

Scoppiai a ridere. "Ah, capisco."
Dopodiché lo ringraziai, ci salutammo ed uscì da casa mia.

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