55. È la fine?

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Pennywise.

Tornai nella casa abbandonata di Neibolt street. Avevo sistemato ogni cosa, Alexis era ritornata alla sua vita, Travis era fuori uso e stava pagando per qualcosa che di fatto non era riuscito a realizzare ma che si stava preparando a fare con i suoi amici nei minimi dettagli, prima della mia irruzione.

Avevo restituito, per davvero, l'umanità a Georgie, evitando di ascoltare Gan che aveva provato a prendersi gioco di me ancora una volta. Restituire quel fardello avrebbe significato ritornare il mostro che ero sempre stato...la divoratrice di mondi, killer spietato di bambini... ma il ricordo di ciò che avevo visto nella previsione di Maturin era rimasto fisso nella mia mente, dentro di me, così come l'amore che provavo per lei e quindi, ogni sentimento riuscì a prevalere rispetto al mio animo crudele. Per cui rimasi nascosto li, senza più uscire.

Per diverse settimane riuscii anche a cavarmela abbastanza bene, nonostante non riuscissi a smettere di pensare ad Alex neppure per un secondo. Ma un pomeriggio accadde qualcosadi inaspettato. Ero nei condotti fognari, pensando a lei, immaginando come sarebbe potuta essere la mia vita se Gan non ci avesse messo i bastoni tra le ruote... quando avvertii la presenza di qualcuno avvicinarsi pericolosamente alla casa. Pensai subito a qualche ragazzino in bicicletta.

-Chiunque sia lo farò andare via, assicurandomi che non torni più... ma lo farò alla mia maniera-

Avevo bisogno di distrarmi e di pensare ad altro e per qualche minuto mi sarei anche potuto divertire. Raggiunsi la prima finestra che mi capitò a tiro e sbirciai fuori; notai quella che doveva essere una ragazzina delle medie, pressappoco. Vidi un cappottino bianco con le gambe entrare in casa di corsa mentre dei timidi fiocchi di neve cominciavano ad imbiancare le strade.

-Ora voglio vedere con quanta velocità uscirà da qui... però le darò un vantaggio; non le frugherò nella mente per cercare le sue più oscure e profonde paure. No. Mi mostrerò a lei esattamente come il clown Pennywise. Se uscirà da qui urlando entro 5... no, no, troppo facile... dopo10 secondi vuol dire che Alexis mi pensa ed è ancora innamorata di me, in caso contrario... cazzo... per fare questi giochetti devo essermi proprio rimbecillito!-.

Sentii la ragazzina correre da una parte all'altra del piano terra e salire poi le scale, sempre di corsa, fino a che entrò in una stanza e mi palesai davanti a lei di colpo. Forse un po' troppo di colpo perché venne a sbattere contro di me con talmente tanta furia che mi rimbalzò addosso e cadde all'indietro.

"Ahii... merda secca che botta!!"

Mi resi conto troppo tardi che la presunta ragazzina delle medie con il cappottino bianco, in realtà, era Eleonore. Come alzò lo sguardo aveva già mio volto malefico appiccicato al viso, con tanto di ghigno beffardo e sguardo obliquo. Peccato che ilsuo sguardo fosse più obliquo del mio e l'istinto mi suggerì di allontanare il mio viso dal suo quel tanto che bastava per evitare la decapitazione. Si rialzò, ripulendosi con le mani jeans e cappotto.

"... Eleonore..." fiatai appena. Non mi aspettavo proprio una sua visita.

"Razza di deficiente patentato!! Per caso volevi... mangiarmi??!" Mi accusò decisamente alterata. "Che strano... eppure mi pareva che ti sfamassi... aspetta, come?" E si prese il mento tra il pollice e l'indice, fingendo di concentrarsi per ricordare qualcosa.
"Ah sì, vero... Gan ha fatto in modo che tu ti possa cibare del desiderio e della passione delle donne... così non saresti stato costretto a fare stragi di esseri umani... non è così??!"

-Oh merda!!- "Eleonore..." provai a prendere tempo per cercare di difendermi.

"E quindi spiegami; se la tua natura è cambiata... perché volevi attaccarmi?!" Rincarò la dose la biondina.

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